Alboino: differenze tra le versioni

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==Biografia un po' meno nel dettaglio==
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===Gli esordi===
===Gli esordi===
Alboino nasce da re Audoino, e questo l'abbiamo capito. Per quello che riguarda la madre, gli storici antichi hanno sempre scritto che era una tizia che però a quanto pare è addirittura più giovane di Alboino stesso. In definitiva, poiché non si sa precisamente chi sia (e considerando anche tante sue azioni future), possiamo affermare che Alboino sia stato un figlio di [[mignotta|m. ignota]].
Alboino nasce da re Audoino, e questo l'abbiamo capito. Per quello che riguarda la madre, gli storici antichi hanno sempre scritto che era una tizia che però secondo gli storici moderni sarebbe addirittura più giovane di Alboino stesso. In definitiva, poiché non si sa precisamente chi sia (e considerando anche tante sue azioni future), possiamo affermare che Alboino sia stato un figlio di [[mignotta|m. ignota]]<ref>Un'altra cosa che possiamo affermare è che gli storici antichi e gli storici moderni dovrebbero smetterla di litigare in questa maniera.</ref>.

===La conquista dell'Italia===
===La conquista dell'Italia===
===La faccenda del teschio===
===La faccenda del teschio===

Versione delle 20:57, 20 feb 2013

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« Ah, certo, Alboino! Quello del teschio del padre morto! »
(Tutti su Alboino)

Alboino è stato un re longobardo così famoso, ma così famoso che forse è superfluo scriverci su una pagina. E perciò adesso la scriverò comunque.

Biografia essenziale

Alboino nacque, visse e morì.
Compì diverse azioni.

Biografia un po' più nel dettaglio

Prima parte

Capitolo I

Audoino, re dei Longobardi, venne svegliato di soprassalto.
Era ancora notte fonda, e già questo non era un bene, per Audoino. Lo sciamano di corte gli aveva raccomandato di non mangiare carne e di dormire ALMENO otto ore al giorno, quindi questo imprevisto non lo aveva messo di buon umore. Per giunta stava facendo un sogno abbastanza interessante, che è giusto narrare con dovizia di particolari: si trovava in un prato fatto tutto di confetti rosa, e vedeva attorno a sé dei lampadari che facevano battute di spirito deridendo i piedi del sovrano; poi, a un certo punto, vedeva il suo antico amico di giochi Plurisindo che correva come un pazzo farneticando qualcosa circa l'opportunità di passare dal Cattolicesimo all'Arianesimo (oppure era il contrario?); in srguito il cielo diveniva verde e degli alieni con la faccia di Marvin il Marziano si mettevano a ballare la polka, e però nel frattempo lui si era trasformato in una gigantesca aquila emofiliaca.
Naturalmente questo non era il sogno preciso preciso, ma quello che Audoino si ricordava del sogno.
Insomma, Audoino re dei Longobardi venne svegliato di soprassalto, e questo non gli piacque molto per i motivi sopracitati. Stropicciandosi gli occhi, cercò di fare mente locale e capire chi fosse stato a svegliarlo così di soprassalto. Si volto verso la porta della camera e vide in piedi uno dei suoi scherani più fedeli, Songirlulfo.

«Beh, allora? Cosa c'è?», domandò con voce stizzita e al contempo sbadigliante.
«Ehm...» disse Songirlulfo «sire, volevate che vi portassi notizie a qualsiasi ora...»
«Sì, ma adesso è NOTTE, e di notte lo sanno tutti che non ci sono le ore!»
«Perdonatemi, sire, ma volevo comunicarvi delle nuove riguardo a vostra moglie...»
«Ah, già, giusto! Su, parla: è nato o no, mio figlio?»
«Devo comunicarvi che purtroppo il parto sta avendo delle complicazioni. C'è stato un momento in cui volevano portare vostra moglie in terapia intensiva, ma poi lo sciamano Arnelchi ha consultato le stelle e ha stabilito che non era necessario»
«Quindi, in sostanza, mio figlio non è ancora nato... mannagia! Lo sai che ho già deciso il suo nome, vero?»
«Sì, sire, ma farò finta che non me lo abbiate ancora detto così potrà ri-comunicarmelo»
«Ah, sono lieto di non avertelo ancora detto: ho deciso che lo chiamerò Alboino!»
«Mi fa piacere, sire»
«Comunque, per farla breve, se mio figlio non è ancora nato, a cosa serviva questo paragrafo dell'articolo?»
«Temo non servisse a un cazzo, maestà».
«Lo immaginavo. Io torno a dormire. Buonaotte!»
«Buonanotte, sire.»

Biografia un po' meno nel dettaglio

Gli esordi

Alboino nasce da re Audoino, e questo l'abbiamo capito. Per quello che riguarda la madre, gli storici antichi hanno sempre scritto che era una tizia che però secondo gli storici moderni sarebbe addirittura più giovane di Alboino stesso. In definitiva, poiché non si sa precisamente chi sia (e considerando anche tante sue azioni future), possiamo affermare che Alboino sia stato un figlio di m. ignota[1].

La conquista dell'Italia

La faccenda del teschio

L'ignominiosa fine e i massacri a essa collegati

Lasciti culturali

Al Boino

Vale la pena in questa sede citare anche la favolosa storia di Al Boino.
Nato con il nome di Alessandro Boviniello in un paese dell'Irpinia orientale, a fine Ottocento s'imbarcò all'età di dodici anni per l'America, arrivando a New York dopo un mese di navigazione. Giunto negli Stati Uniti, cambiò il suo nome in Al Boino per una maggiore praticità. Riuscì a non farsi invischiare nei loschi giri della nascente malavita italo-americana e si trasferì in una piccola cittadina del Rhode Island. Lì aprì una rosticceria e si sposò con una ragazza di sani principi originaria di Ronco Canavese (TO). Ebbero cinque figli, di cui uno perì nel corso della II Guerra Mondiale a Guadalcanal. È morto molto anziano intorno alla seconda metà degli anni Settanta. Al giorno d'oggi la rosticceria è gestita da uno dei nipoti di Al, cioè Louie Boino. A dirla tutta, Lou è un po' preoccupato perché i suoi figli Kendra e Mickey non sembrano molto interessati a rilevare la ditta di famiglia, perché la loro massima ispirazione è prendere parte a Jersey Shore.

Uhm... a pensarci bene, forse non valeva molto la pena citare la storia di Al Boino. Non mi sembra più così favolosa.
Senza contare che non c'entra niente con la storia di Alboino re dei Longobardi.


Vabbè, oramai l'ho scritta, pazienza.

Voci correlate

  1. ^ Un'altra cosa che possiamo affermare è che gli storici antichi e gli storici moderni dovrebbero smetterla di litigare in questa maniera.