Nasica

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia con le donnine nude.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nasica

Nasalis pippofranchis
Classificazione scientifica
Regno Scazzi del Padreterno
Sottoregno Animali ridondanti
Phylum Folto
Famiglia Mocciopitechi
Genere Ridicolo
« La proboscide della nasica è frutto di una sorprendente evoluzione.
Grazie a quella la butta in simpatia e riesce ad accoppiarsi comunque. »
(Giorgio Celli, Primati da ridere, Verona 2000, Ed. Pelosi.)

La nasica (Nasalis pippofranchis - Würstel, 1787) è una scimmia diffusa nelle foreste tropicali del Borneo.
Per ragioni che non possono essere spiegate con la logica, tutt'al più con l'estremo bisogno di accoppiarsi tipico dei primati, la specie non si è ancora estinta. È anche l'unica del genere Nasalis, affermazione comunque confutata dall'esistenza di Barbra Streisand e Giorgio Chiellini.
Alcuni biologi si ostinano a collocarla nella famiglia dei Cercopitechi, sebbene nessuno si sognerebbe mai di cercare uno schifo del genere, nemmeno se ben pagato. La nasica è dotata di una grande appendice nasale pendula e pancia prominente, caratteristiche che la fanno somigliare ad un Pippo Franco in stato interessante[1]. La scimmia è raffigurata sui 20 ringgit malesi, monete considerate "formidabili portasfiga" e - per questo - gettate come elemosina agli storpi, accompagnate da frasi di scherno.

Caratteristiche

La protuberanza nasale è particolarmente marcata negli individui adulti di sesso maschile, nel soggetto anziano può raggiungere i diciassuno centimetri e pendere vistosamente, cosa che non stupisce la maggior parte degli studiosi. La funzione di un naso così grande non è chiara: secondo alcuni funge da richiamo sessuale, per altri è un meccanismo di dispersione del calore alternativo alle sue pestilenziali scorregge, per altri ancora è semplicemente una clamorosa stronzata fatta da Dio.
Quando l'animale emette dei suoni il naso si comporta come una cassa di risonanza, conferendo al verso una profonda intonazione simile a quella di un basso elettrico. Durante la stagione dell'accoppiamento alcuni esemplari, quelli particolarmente dotati, sono in grado di riprodurre l'intera riff di basso contenuta in Billie Jean di Michael Jackson, questo li rende estremamente popolari tra le femmine e riescono a trombare più dei cugini bonobi.
Molto pronunciato è anche il ventre, piuttosto grasso, che possiede quattro scomparti ed è munito di una potente flora batterica capace di digerire la cellulosa. Se il pasto viene integrato con bacche di Goji, o mirtilli, l'animale è in grado di defecare una letterina per Babbo Natale perfettamente compilata.
Il pelo è folto e morbido: sul capo assume una viva colorazione arancione-marrone, sul dorso e ai fianchi è giallo-pallido, sul ventre si presenta invece rossiccio. Nella regione sacrale si evidenzia una macchia bianco-grigiastra ben delimitata, gli arti superiori sono rosso-giallastri, quelli inferiori grigio-cenere. I piccoli alla nascita hanno un pelo quasi nero e il volto di colore azzurro. L'animale, insomma, sembra tinto con avanzi di vernice, evidentemente il Padreterno stava attraversando una fase da spilorcio. Il corpo del maschio ha una lunghezza di 70 cm, la femmina è più piccola e possiede a volte il naso all'insù. Il ricorso alla chirurgia estetica purtroppo è sempre più frequente, una piaga che non risparmia nemmeno questa specie e rischia di decimarla. Il maschio è infatti poco attratto da questa innaturale novità e continua a preferire la versione femminile di Alvaro Vitali.

Biologia

Un esemplare vomitev adulto.

La nasica è una specie arboricola che trascorre volentieri il suo tempo sulle cime più elevate degli alberi della foresta vergine (anche se qualcuno dubita fortemente che lo sia). Si nutre prevalentemente di foglie e frutta, ma non disdegna i Kinder Merendero le rare volte che riesce a procurarseli. Questa scimmia trascorre il 20% del proprio tempo a nutrirsi ed il 75% a riposarsi, il restante lo dedica alla socializzazione tramite spidocchiamento del partner. Secondo il primatologo[2] giapponese Ikki Matsuda, autore del saggio 東大阪 京市 (Pennichelle e Pidocchi), le abitudini alimentari di questa scimmia la obbligano ad impiegare una grande quantità di tempo per la digestione, riducendo sensibilmente le occasioni per dedicarsi ad attività differenti. In sostanza, la nasica passa tutta la vita a mangiare, dormire e frugare nel pelo del patner. Poteva andarle peggio.
È diffusa nel Borneo, in particolare nelle foreste di mangrovie in prossimità dei corsi di acqua. La nasica sa infatti tuffarsi e nuotare con grande abilità, ama l'acqua e i bagni di sole. È evidente la similitudine con un panciuto turista tedesco in vacanza a Rimini, la scimmia però è più schifiltosa nel mangiare.
La nasica dorme abitualmente sui rami che pendono sui fiumi, questo le consente di rilevare per tempo le vibrazioni causate dall'arrampicarsi di un predatore, di tuffarsi e di perculare lo scassapalle. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto esemplari buttarsi da oltre 15 metri di altezza, nuotare sott'acqua per circa mezzo chilometro e spuntare sulla riva cambiate di forma e colore. Gli scettici sarebbero invece pronti a giurare che la nasica fosse morta e che quello a valle fosse un gibbone. Vive in piccoli branchi di 10-30 esemplari, nei quali è presente un maschio dominante, tre o quattro femmine sottomesse e tutti gli altri totalmente disinteressati dalle perversioni. La popolazione attuale è stimata intorno ai 7.000 esemplari, la specie è a rischio estinzione perché è stata recentemente inclusa nella lista FISSA (Fondazione Internazionale per lo Sterminio delle Specie Aberranti).

Riproduzione

Le fasi della riproduzione.
  1. La femmina si avvicina ai maschi di soppiatto, si ferma a poca distanza e attende che uno di loro si degni di sifonarla[3]. È altamente probabile che stiano ancora digerendo, o magari commentando l'ultima giornata della Forest League, quindi non se la filano proprio. Il primo che si avvede della femmina emette un tipico suono traducibile in "guarda che ce l'ha con te", che scatena un vergognoso scaricabarile. Dopo aver estratto a sorte, pescando la pagliuzza più corta, uno dei maschi si sacrifica.
  2. Quello che si avvicina alla femmina rischia l'infarto nel guardarla da vicino, i più deboli crepano, ma questo garantisce un costante miglioramento della razza.
  3. L'accoppiamento avviene nella posizione della carriola, tipica per questa specie di scimmie e che preclude il penalizzante impatto visivo.
  4. La nascita del cucciolo porta tensione nella coppia, è quasi del tutto nero e col volto azzurrognolo, cosa che rende perplesso ed insicuro il padre.
  5. Il maschio ripensa ad un colobo che aveva frequentato tempo addietro quella parte di foresta, realizza che si è accoppiato con una mignotta e cade in depressione.

Tassonomia

Distribuzione

A Natale nei migliori cinema.

Habitat

At casat suat[4].

Note

  1. ^ ci scusiamo per la turpe immagine evocata
  2. ^ studioso degli animali che vengono in anticipo
  3. ^ farci sesso
  4. ^ sì, siamo dei deficienti