Toyota

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« Azz... s'è rotta di nuovo! »
(tu)
« TO-YO-TA!! »
(Cinesi)

Origini e Storia

Nata nel 1765 ad Oristano, Aminata Troyota è nota per il suo impegno nel campo della meccanica e dell'edilizia complementare. Fin da piccola Aminata dimostrò una vera capacità nell'aggiustare vibratori rotti, cosa che indusse il padre, il benemerito Ciccio Graziani a mandarla in Giappone per studiare Filosofia Buddhista. Appena sbarcata nella nipponica contea, Aminata Troyota trovò l'illuminazione, e progetto la sua prima macchina: una Toyota Phishing con la storica potenza di 2 Cavalli e una mula. Sfortunatamente, non essendo ancora stati inventati il motore a scoppio e l'autoradio, questa invenzione non ebbe il successo sperato ed Aminata cadde in rovina. Morì nel 1833, dopo essere stata investita da un prototipo di auto ad Idrogeno.

Cent'anni dopo, Akira Kurosawa ed i sette samurai raccolsero il progetto di Troyota ed iniziarono a costruire poderose automobili. Fu così che nacque l'ancora oggi famosa casa automobilistica.

Sviluppo Successivo

Nel corso del XVCMB°C secolo, l'industria crebbe parecchio, forse per effetto degli steroidi fornitegli da John Cena. Raggiunse così i livelli di altre industrie prestigiose quali Ssangyong, M&M e Dacia. Sfortunatamente, nel periodo di maggiore successo, Akira morì, seguito dai sette samurai che, una volta tolta la maschera, si scoprirono essere una congrega di emo e fecero tutti harakiri. Fu allora che il malvagio Tralhammer, seguace del dio Metallo, prese il potere sull'industria e impose la produzione di scattanti scatolette di tonno con motore di un rasoio elettrico. Ma l'idea funzionò, percui in breve tempo l'azienda crebbe fino a conquistare i vertici del mercato e ad imporsi nel campionato di Formula 1.

Toyota in F1

L'auto con cui la Toyota tentò l'attacco al campionato

Nell'anno 19?6², il Capitano Supremo et Inderogabile della Toyota, Tralhammer Icsvii (detto per comodità 17°), uno delle tante parti aberranti di Satana, decise che per la Toyota era giunta l'ora di entrare in Formula Uno. Rubò una modello aerodinamico e scattante noto ai posteri come Alfa Romeo Arna, che fece modificare inserendo un potente motore D4D, punta di diamante della casa e assoldò i più validi piloti sulla piazza: Giampiero Galeazzi e Mario Giordano ed entrò nel campionato. La grintosa casa automobilistica, entrata in Formula 1 dalla finestra, non ebbe i risultati sperati. Innanzitutto, i tecnici dovevano ricostruire la macchina intorno alla prima guida (Bisteccone)ogniqualvolta egli dovesse scendere o salire dal veicolo. La seconda guida invece, ancora sprovvista di pantente data la sua giovane età, optò per un super monopattino col miracoloso motore D4D. Venne il giorno della gara, e la auto rombanti si schierarono sulla griglia di partenza... Rosso...Rosso...Rosso...Rosso...Verde! Tutte le vetture, eccetto quelle Toyota, partirono schizzando al via. Tralhammer XVII capì di aver sbagliato. Il D4D è un motore diesel. Sprovvista di un adeguata fotocopiatrice, la scuderia fu costretta a ritirarsi e a cedere il posto alla Toro Rosso, altra gloriosa scuderia che segnò in maniera indelebile la storia della F1.

Il Futuro

L'azienda, in piena crescita dopo l'indigestione natalizia di panettone senza canditi, sta puntando sul futuro, sull'energia alternativa: Le auto ibride! Esempio chiaro e lampante è la nuovissima Toyota Movie, con sedili foderati in celluloide, lettore DiViDi e doppia alimentazione: Coca Cola e Pop Corn. Sono previsti altri modelli: la Toyota A-suka che funzionerà con rottami di Fiat e calore umano, la Toyota P|u?o46, funzionante a ioni, vento solare, il cerume di tuo zio e volendo anche a fiorentina.