Santi d'Argento

Da Nonciclopedia, premiata non-enciclopedia dal 2005.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Cavalieri dello Zodiaco
I Santi d'Argento al gran completo.
« Il cavaliere d'Argento? Uno degli uomini più spietati di Atene. »
(Marin a proposito di Misty; in quel momento sembra non ricordarsi che pure lei è un Santo d'Argento e che ce ne sono altri quattordici in giro.)
« Marin, chi è questo pagliaccio? »
(Seiya chiede delle delucidazioni a proposito di Misty.)
« Quello è Misty, uno dei tre Santi d'Argento. Viene dal Regno di Grecia. »
(Marin spiega la situazione a Seiya: la Grecia è diventata una monarchia governata da omosessuali in armatura.)

I Santi d'Argento sono dei personaggi trascurabili del manga/anime conosciuto con il nome di I Cavalieri dello Zodiaco; in teoria dovrebbero essere una via di mezzo tra l'inutilità estrema rappresentata dai Santi di Bronzo e la potenza assoluta dei Santi d'Oro. In pratica, invece, rientrano in una delle seguenti categorie:

Non si è mai capito di preciso quanti siano i Santi d'Argento in tutto; secondo alcuni sono 24, secondo altri 13, secondo altri ancora ce ne sono sempre abbastanza da riempire i loculi vuoti di un qualsiasi cimitero.

I Santi d'Argento ufficiali

Marin dell'Acquila Aquila

- Marin: “Seiya... Volevo parlarti della tua amata sorella. Colei che ti è stata strappata nel momento in cui sei stato scelto per divenire Santo d'Atena...”
- Seiya: “Marin... Vuoi forse dirmi che... Tu sei la mia sorella perduta, la donna che ho cercato invano per tanti, lunghissimi anni? Oh, Marin, dietro la tua maschera cosa si cela? Sei forse tu la mia amata sorella Seika?”
- Marin: “No.”

Marin, conosciuta in Italia come Castalia, è la maestra di Seiya. Durante l'intera storia Kurumada non ha fatto altro che dare indizi riguardanti la sua reale identità come sorella di Seiya. I fun della saga si sono interrogati per anni su come fosse possibile che una ragazzina, nel tempo necessario per andare dal Giappone alla Grechia, fosse riuscita a trasformarsi da bimba rincretinita che inciampa sui suoi stessi piedi a suprema maestra d'arti marziali.

Shaina e Marin prima di conoscere Seiya.

La risposta di Kurumada fu semplice ma disarmante:

« Non sono fratelli! Ci sei cascato! Marameo! »
(Kurumada facendo la linguaccia)

Shaina dell'Ofiuco o anche del Cobra

- Shaina: “Seiya, non avrò pace finché non ti avrò staccato le gonadi!”
- Seiya: “No, non combatterò con una donna!”
- Shaina: “Ti odio!”
- Seiya: “Falla finita!”
- Ioria, sopraggiunto all'improvviso: “Pegasus, t'ammazzo!”
- Shaina: “Pegasus, ti amo! Mi sacrificherò per te per tutta la vita!”

Altra mascherata, altra dissociata schizofrenica. Se Castalia fa l'enigmatica, Tisifone fa la pazza isterica. Non vi azzardate a fasciarle un braccio, guardarla in faccia, chiederle l'ora perché lei se lo legherà al dito e vi inseguirà in capo al mondo per fare del sano sadomaso. Se qualcuno però vuole farvi del male, lei è pronta a farsi stuprare per voi in quanto non ha scelta, o vi picchia o vi ama alla follia.

Misty della Lucertola

Misty fa finalmente coming out.

Misty, in Italia chiamato Eris del Gay, è il primo cavaliere d'argento che appare sulla scena, nonché il primo transessuale mai apparso in un cartone animato. Il suo scopo sarebbe dovuto essere quello di uccidere Seiya, ma il povero Santo non ha fatto i conti con le raccomandazioni di cui il Bronzino è capace. Al termine del combattimento, credendo di aver vinto, Misty decide di praticare un po' il nudismo e se ne va a fare una nuotata in mare, ma quando ritorna sulla riva trova Seiya vivo e vegeto. Il bronzino dopo aver visto nudo il suo avversario viene colpito da un malsano istinto di combattimento, che lo spinge ad assalire il povero Misty, il quale dopo essere stato brutalmente sodomizzato, stramazza al suolo privo di vita.

Asterione dei cani da caccia, di cui uno si è perso nella boscaglia

Asterione è uno dei due fidanzati di Misty. Dopo la dipartita di Misty, compare assieme a Moses (vedi dopo) e decidono di vendicare il loro transessuale di fiducia compagno, crocifiggendo Marin a testa in giù in mezzo al mare; spietati i tipi. Seiya non si farà attendere e dopo aver ammazzato Moses grazie ai suoi ripetuti Fulmini di Pegasus (che in teoria non dovrebbero funzionare due volte sullo stesso avversario), affronterà il rimanente Santo d'Argento. Asterione però è un osso troppo duro e oltre a questo è in grado di leggere nel pensiero degli avversari; nel caso di Seiya avrà ben poco da leggere comunque. Dopo un duro scontro Asterione sembra sul punto di annientare definitivamente Seiya, ma proprio sul più bello, Marin acquisisce una parte delle raccomandazioni del suo allievo e dopo essere scesa dalla croce attacca il povero Santo argentato e lo sconfigge, intimandogli di ritornare al santuario a dire al Grande Sacerdote che da oggi per lui saranno "cazzi nei panetti". Nell'anime invece Asterione creperà tra atroci sofferenze; non sia mai che un Santo d'Argento scampi alla morte.

Da segnalare che Asterione, leggendo nella mente di Marin, dichiarerà con estrema sicurezza che è lei la sorella maggiore di Seiya; evidentemente senza un paio di occhiali non gli riesce bene la lettura del pensiero.

Moses della Balena

« Fa attenzione Moses! Vuole attaccarti dall'alto! »
(Asterione cerca di consigliare il compagno sulle minacciose tattiche belliche di Seiya.)
« Ma come può pensare di attaccarmi dall'alto dove non ho punti deboli?FOLLE! »
(Moses s'interroga giustamente sulla natura contraddittoria del manga, poco prima di subire un'indecorosa sconfitta.)

In molti si sono chiesti come diavolo abbia fatto un tizio ridotto a un colabrodo come Moses a diventare Santo, e d'argento pure. Questo "cavaliere" è infatti ricoperto di ogni genere di cicatrice, gli manca addirittura un occhio. Nessuno sa con certezza come abbia fatto a ridursi in quelle condizioni; l'ipotesi più attendibile è che Moses abbia cercato di praticare una discutibilissima tecnica di autoerotismo mediante l'utilizzo di una barra falciante per il fieno in funzione.

Moses combatterà contro Seiya riuscendo a rompergli tutte le ossa del corpo, ma quando Asterione afferma che Marin è sua sorella, il Bronzino metterà mano al cellulare e dopo aver chiamato Atena otterrà la consueta raccomandazione che gli permetterà di rialzarsi come se niente fosse e disintegrare letteralmente il già poco integro Santo d'Argento, che di fatto sparirà dalle scene.

Babel del Centauro senza busto

Secondo Masami Kurumada, questo sarebbe un Centauro.
- Babel: “Io sono qui per vendicare Eris, Asterione e Moses, che voi avete barbaramente ucciso.”
- Hyoga: “Babel, sei pazzo.”
- Babel: “Io sarei pazzo? Vieni a ripetermelo più da vicino, biondo!”
- Hyoga: “Perché no? Aiutare chi è sfortunato è sempre stato il mio sogno e tu sarai il primo ad assaggiare la mia cura, sei contento Babel?”
- Babel: “Come mai lo sono stato biondino! Avevo giusto bisogno di qualcuno con cui sgranchirmi un po' le gambe e tu sembri fatto a proposito!”
- Hyoga: “Vengo da te sbruffone.”

Babel, detto anche l'Accendino Ambulante, è un Santo d'Argento con la capacità di arrostire kebab e porchette con estrema efficacia. Nel manga sarà il primo a trovare il cadavere di Misty, il quale avrà una carta da gioco Yu-Gi-Oh fasulla sulla pancia; in seguito sopraggiungerà Hyoga che dopo un breve scontro ucciderà Babel, piazzandogli pure lui una carta fasulla sullo stomaco. Nell'anime invece le cose sono diverse, il dialogo sopra riportato racchiude l'essenza stessa della nuova incarnazione del personaggio; il quale durante lo scontro verrà interrotto dai Santi d'Acciaio. Babel considererà i nuovi arrivati come suoi alleati, non si preoccuperà minimamente della presenza di tre possibili avversari e non si comprende come un cavaliere proveniente dal Grande Tempio possa considerare senza alcun dubbio tre soggetti mai visti prima in Grecia dei sicuri alleati o presenze innocue. Quando poi i tizi fermeranno i suoi attacchi, egli li additerà come dei pazzoidi, senza stupirsi a sua volta del loro intervento.

Questa bestiale incongruenza può essere ricondotta con ogni probabilità al fatto che sia gli autori che i doppiatori hanno assimilato diverse dosi rispettivamente di sakè e vino durante lo svolgimento delle loro mansioni. Comunque alla fine Hyoga annienta il povero Babel, al che Saori Kido si avvicinerà al morente Santo e dopo averlo afferrato per un braccio gli farà venire un ultimo orgasmo facendolo trapassare felice.

Jamian del Brutto Anatroccolo

Jamian, ti ricorderemo sempre così: un'allegro simpatico idiota.
« Non credo alle palline dei miei occhi! »
(Jamian mette in mostra la sua elevata dialettica.)

Jamian o Damian, tanto non cambia, è il Santo d'Argento più brutto che ci sia: magro, pelato e con i denti appuntiti di un cane. Rapirà Saori Kido con i suoi corvi, riuscendo a trasportarla in una catena montuosa; qui verrà intercettato da Seiya che lo pesterà a dovere; in seguito si farà avanti Shaina che darà man forte al suo argenteo alleato coprendolo di insulti. A questo punto DJ-amian tenterà di acchiappare la Kido per palpeggiargli le tette, ma la Dea plagerà i suoi corvi, convincendoli a beccare il loro padrone e, già che ci sono, a ricoprirlo di scagazzate. Ridotto ormai a una larva demente, DJ-amian verrà ulteriormente aggredito da Hyoga e Shun, quest'ultimo colpirà alla testa il povero Santo dei corvi, il quale completamente stordito e in preda ad una crisi di panico, si getterà da un dirupo senza rendersene conto; la stessa Shaina commenterà con un laconico:

« Che orrore! »

In effetti come dargli torto, soprattutto se si pensa che Shun avrebbe potuto benissimo agguantare l'ormai sconfitto DJ-amian con la catena e sdraiarlo da qualche parte, invece che lasciarlo precipitare in preda ai suoi deliri; e meno male che i cavalieri di Atena servono la giustizia.

Capella dell'Auriga

Dante e Capella in un pessimo selfie.

Chiamato Agape in Italia, questo cavaliere sostiene di provenire dalla città di Corinto, benché non risulti su nessun documento; egli è solito combattere utilizzando dei frisbee. Attaccherà i Bronzini subito dopo Jamian e Shaina, facendosi aiutare dal suo amico di merende Dante. In un primo momento i due riusciranno pure a sbarazzarsi di Shun e Hyoga, sbattendoli giù per un dirupo, ma in seguito si farà avanti Ikki e per i due non ci sarà scampo. Il Santo della fenice disegnerà una linea sul terreno e intimerà ai due di non superarla se non vogliono morire; Capella decide di fare lo sborone e supera la linea, venendo immediatamente fulminato dal Fantasma Diabolico dell'incazzoso Bronzino. A questo punto parte lo scontro con Dante, al termine del quale Capella si rialza e stacca la testa a Ikki; credendo di averlo ormai ammazzato, Capella esulta, ma il cadavere del Santo di Bronzo inizia ad avvicinarsi al povero Santo d'Argento, che cerca di nuovo di ucciderlo con i suoi frisbee. Il nuovo colpo va a segno e Ikki perde pure un braccio, ma quando Capella cerca di riacchiappare i suoi arnesi, essi gli staccano entrambe le mani e in seguito gli si conficcano nello sterno.

Nel manga la brutale dipartita del Santo dell'Auriga è soltanto un incubo provocato dal Fantasma Diabolico e sostanzialmente Capella muore di paura, ma nell'anime si è deciso di essere crudeli e la morte tramite affettamento è drammaticamente reale. Memorabile sarà anche la presa di posizione di Saori Kido a proposito:

- Saori Kido: “Ikki, perché non hai fermato quel disco?”
- Ikki: “Come potevo fermarlo? Era la mente di Capella a guidare quei dischi. Perdendo ogni controllo sulla sua volontà, ha perso anche il controllo sulle sue lame. Ma per fortuna adesso è finita.”

Finita un cazzo, brutto bastardo! Considerando che è un Santo, Ikki avrebbe potuto benissimo deviare il disco con uno dei suoi colpi, volendo avrebbe anche potuto fermare già il secondo disco e salvargli anche una mano oltre che la vita, ma evidentemente il concetto di "giustizia" dei Santi di Atena è assimilabile al contrappasso dantesco.

Dante di Cerbero

« Sei stato spietato con Cappella, cavaliere spergiuro[1]. Ma lo vendicherò ad ogni costo. Anche se fosse l'ultima cosa che faccio, ti sconfiggerò maledetto! »
(Dante ormai moribondo pronuncia le sue ultime parole famose.)
« Shun, lo lascio a te, io vado. Ti lascio la possibilità di rifarti dell'offesa subita. Approfittane ora, il tuo nemico ormai ha già un piede nella fossa AHAHAH! »
(Ikki a proposito di Dante.)

Dante di Cerbero è il Santo d'Argento più sfigato di tutti. Vi basti sapere che la costellazione di Cerbero non esiste, dunque in teoria lui non dovrebbe essere annoverato tra i Santi di Atena e oltre a questo nel disastroso adattamento italiano dell'anime, Dante viene rinominato Vesta, un nome da donna, e viene anche fatto passare per un cavaliere ateniese, quando nella realtà è uno dei pochissimi personaggi di origine italica di tutta l'opera. Affronterà Ikki subito dopo che questi ha schiacciato Capella al suolo, ma il rude Bronzino gliele suonerà di santa ragione riducendolo anche peggio del suo compare. Quando poi Capella viene definitivamente ammazzato, Dante ormai mezzo morto tenterà di nuovo di affrontare il Santo della fenice, ma verrà bloccato da Shun che gli intimerà di arrendersi. Il Santo d'Argento si rifiuta categoricamente di darla vinta a un invertito come Shun e insisterà nella lotta, venendo rapidamente sbeffeggiato e disarmato dal Bronzino. A questo punto, a rigor di logica, essendo Shun un Santo di Atena, protettrice della giustizia, egli avrebbe dovuto intimare a Dante di andarsene in quanto ormai sconfitto, ma invece colpisce l'inerme avversario con la sua Nebulosa di Andromeda gettandolo giù per un dirupo; quando si dice essere coerenti con i propri valori.

Una menzione a parte merita anche il modo in cui Dante afferrerà Ikki con la sua palla chiodata, cercando di fargli superare la fantomatica linea che lui e Capella non avrebbero dovuto superare per non essere uccisi. Ikki la supera apparendo alle spalle dell'italico idiota e con estrema arroganza gli dirà:

« Strano. Ho attraversato la linea e non mi è successo niente. »

Il resto poi è un pestaggio a senso unico.

Algol e il suo terribile scudo pietrificante.

Algol del Persiano, cioè di Perseo

« A me come al solito toccano i compiti più ingrati. Questo strano cavaliere ad esempio, siamo sicuri che sia un maschietto? »
(Algol fa una giusta osservazione a proposito di Shun.)

Algol, anche se non sembra, è un mezzo talebano, e come tale è un bastardo fatto e finito. Nel manga sopraggiungerà subito dopo Capella e Dante, sconfiggendo i Bronzini rimasti in piedi, nell'anime invece, lui, Shaina e un barbone psicolabile, decidono di tendere un agguato ai bronzini, mentre stanno facendo una gita non autorizzata, abusando del jet privato della fondazione Kido. Algol riuscirà grazie al suo scudo a pietrificare Shun e Hyoga, ma quando è ora di affrontare Shiryu arrivano quei tre rompi coglioni dei Santi d'Acciaio, che a questo giro rimedieranno una massiccia dose di sberle. Dopo aver sistemato le piattole meccaniche, il Santo ritorna a sistemare il Bronzino, riuscendo a pietrificargli un braccio, ma a questo punto prenderà il via uno dei più abusati cliché dell'intera opera Kurumadiana: Shiryu si cava gli occhi da solo, per lo stupore dei presenti, ma grazie alle raccomandazioni di Atena il Santo del Dragone continuerà a vederci benissimo e dopo aver pompato il suo Drago Nascente, colpisce il Santo di Perseo uccidendolo e liberando i suoi amici dalla pietrificazione. Cazzo! E noi che speravamo fosse una cosa permanente.

Algeti del Bestione senza Cervello

Quest'immagine è per tutti quelli che potrebbero considerare la descrizione di Algeti esagerata.

Caratterizzato da una perfetta faccia da scemo e due vistose occhiaie da sfattone, questo insulso batusso africano, apparirà dal nulla insieme a Dio[2] e Sirius con l'intento di ammazzare Seiya qualora Shaina prima e Aiolia del Leone poi avessero dei ripensamenti di carattere deontologico. Quando Aiolia abbandonerà lo scontro con Seiya per approfittarsi di Shaina svenuta, Algeti e gli altri due si faranno avanti per sistemare il bronzino in maniera definitiva, scagliandolo in aria e facendo a gara a chi lo colpisce per primo. Ma all'improvviso sopraggiunge l'armatura del Sagittario che si auto innesta su Seiya, generando un'onda d'urto che paralizza Algeti e i suoi compari per poi disintegrarli; una morte perfettamente in linea con i principi di "giustizia" di cui Seiya e co. fanno sfoggio.

Dio della Mosca Blasfema

Siccome chiamare Dio questo personaggio sarebbe stata una blasfemia, gli adattatori italiani hanno pensato bene di chiamarlo Dedalus, un nome che non c'entra proprio un cazzo. L'unica cosa che farà lo sfigato, sarà acchiappare al volo Seiya, che era appena stato lanciato in aria da Algeti, per poi farlo cadere di nuovo al suolo. Morirà insieme ai suoi due compari e l'unica altra cosa che vale la pena segnalare è il naso da picchio che gli ha disegnato Kurumada.

Sirius del non si è ben capito se Orsa o Cane Maggiore

Chiamato Orione nell'edizione italiana, per confondere inutilmente lo spettatore, Sirius è un dannato crucco dell'ex Germania est, motivo per cui si autoproclama leader del trittico di cavalieri argentati che cerca di ammazzare Seiya al posto di Aiolia. Quando Algeti scaglia il bronzino in aria e Dio lo prende al volo schiacciandolo a terra, Sirius si fa avanti sostenendo che siccome è il più anziano spetta a lui finire il fottuto raccomandato. I tre si mettono a litigare, così si decide per uno spareggio: il primo che colpisce il bronzino a mezz'aria vince; così appena Algeti lo spedisce in orbita, i tre partono all'assalto, venendo però ammazzati dalla sopraggiunta armatura del Sagittario. E pensare che sarebbe bastato spappolargli la testa al suolo mentre era svenuto, ma quando uno è idiota è idiota, moltiplicatelo pure per tre.

Tramy, o Ptolemy, o Tolomeo della Freccia

Questo buffone, chiamato pomposamente Betelgeuse nella versione italiana, è uno dei Santi più scadenti che si potessero concepire. Appena la banda di Seiya arriva in Grechia, vengono accolti da un losco figuro incappucciato che li conduce alla base del grande tempio. Appena il gruppo fa per salire il primo gradino, Tramy, o come cazzo si chiama, si leva il vestito e attacca i malcapitati con le sue incredibili Frecce Fantasma che non fanno una beata mazza ai Bronzini. Appena Seiya se ne accorge colpisce il poveraccio con il suo Fulmine di Pegasus, annientandolo; ma sorpresa delle sorprese, Saori Kido si ritrova una bella freccia d'oro in mezzo alle poppe. A quel punto Tramy, ormai mezzo morto, se la ride a crepapelle morendo del tutto; magari se invece di sprecare energie per ridere e dire cazzate le avesse spese per chiamare il 118 avrebbe anche potuto riportare a casa la ghirba.

Dedalus di Cefeo, poi sostituito da Albione, sempre di Cefeo

Il Santo di Cefeo prima e dopo il trattamento estetico.

Entrambi sono i primi di una lunga serie di Santi d'Argento considerati più forti dei Santi d'Oro. Sostanzialmente entrambi sono i maestri di Shun, entrambi sono taciturni ed entrambi sono gay, cosa che insegneranno al loro amato discepolo. Oltre a questo entrambi verranno uccisi dal Santo dei Pesci, molto più gay di loro, ma allora perché sostituire uno con l'altro? È presto detto: siccome Shun combatte utilizzando un'armatura dotata di catene, a rigor di logica anche il suo maestro dovrebbe utilizzare un'armatura dotata di catene, ma Kurumada non c'è arrivato a pensarci, infatti Dedalus sarà sprovvisto di catenacci. Quando hanno realizzato l'anime, i produttori hanno pensato bene di sistemare la cosa e già che c'erano hanno completamente ridisegnato e rinominato il personaggio di Dedalus, anche perché definirlo "poco ispirato" è un vero eufemismo.

Orfeo della Lira

Altro Santo d'Argento la cui potenza supera di gran lunga quella di un Santo d'Oro. Questo personaggio scese negli inferi per riportare in vita la sua fidanzata, suicidatasi per non dover più avere a che fare con lui. Orfeo riuscirà a convincere AIDS a restituirgli la fidanzata grazie alla sua interpretazione con l'arpa di Sanctuary degli Iron Maiden. A quel punto AIDS permette ai due di andarsene, ma a patto che Orfeo non si volti mai indietro durante il tragitto, ma lo Spettro Faraone geloso del Santo argenteo, lo convince a voltarsi con un raffinato stratagemma:

« Dietro di te, una scimmia a tre teste! »

Il Santo si volta di scatto per fare una foto alla creatura con il suo cellulare, ma proprio in quel momento Euridice si trasforma in una montagna di terra concimata; la forza di Orfeo sarà pure superiore a quella di un Santo d'Oro, ma l'intelligenza è evidentemente inferiore a quella di un comune Bronzino. In seguito Orfeo si accaserà dalle parti della sua fidanzata, entrando a lavorare per AIDS come fioraio, voltando la faccia ad Atena.

Durante l'invasione dell'Inferno da parte delle truppe di Atena, Orfeo sentendosi il cappio della sua ex Dea intorno al collo, cercherà di rientrare tra le sue grazie, aiutando Shun e Seiya a raggiungere le stanze di AIDS per cercare di fargli lo scalpo. L'idea dei tre è quella di addormentare tutti i presenti per permettere ai Bronzini, nascosti in un baule pieno di fiori, di ammazzare il potente signore degli inferi e delle malattie veneree. All'esibizione partecipano anche Pandora e i tre dirigenti infernali e tutto sembra filare liscio, fino a quando Radamantis non si alza dalla sedia e apre una bella finestra nel corpo del Santo d'Argento con uno dei suoi colpi. Orfeo cercherà di legare Radamantis con i fili della sua arpa per permettere a Seiya di colpirlo, ma l'idiota colpisce entrambi, ammazzando del tutto il povero Orfeo, che si metterà a piangere dalla disperazione, essendo costretto a morire a causa di un fottuto Bronzino, e raccomandato per giunta.

I Santi d'Argento non ufficiali

Aracne della Tarantola

Aracne mentre sta cercando la sua vita, buttata in un dirupo da quel raccomandato bastardo di Seiya.

Premesso che non esiste nessuna costellazione della tarantola, premesso che la sua armatura è tutto tranne che d'argento e premesso che verrà ammazzato da Seiya con la collaborazione di un Santo d'Acciaio, verrebbe spontaneo chiedere ai produttori per quale motivo è stato inserito nell'anime questo punkettone mancato che tutto sembra tranne che un Santo di Atena e d'Argento. Il bestione si recherà nel Jamir per cercare di convincere il Grande Mu a fare il bravo e tornare in Grechia a lustrare gli stivali al Sacerdote. Purtroppo per lui incapperà nella piccola pulce chiamata Kiki e dopo averlo un po' strapazzato, verrà affrontato da Seiya prima, Shadir poi e in fine di nuovo da Seiya, che dopo aver schiacciato il ragnetto, occulterà il suo cadavere cacciandolo giù per un dirupo. Tra l'altro se il Grande Sacerdote manda Aracne da solo a prendere il Santo del Montone per portarlo in Grechia, significa che pure lui è più forte di un Santo dorato, tanto per cambiare.

Ares dell'Altare

Questo Santo è in pratica il famigerato Arles dell'edizione italiana; egli è un collaboratore del Grande Sacedote, che viene ucciso da Saga dei Gemelli per sostituirsi a lui e governare il tempio dopo aver fatto sparire il Sacerdote Sion. Come riuscirà a spacciarsi per Ares senza che nessuno se ne accorga è uno dei tanti misteri Kurumadiani. Ah, a proposito, secondo l'enciclopedia dei Cavalieri dello Zodiaco, il Santo dell'Altare è più forte di un Santo d'Oro.

Shiva del Pavone

« Cosa le ho fatto? L'ho soltanto liberata dalle sue spoglie mortali, adesso è puro spirito. Aveva perduto l'unico affetto che ancora la legava al mondo. D'ora in poi avrebbe solo sofferto. Le ho tolto ogni affanno rendendola puro spirito. »
(Shiva spiega i principi di pace e amore del buddismo, buttando una bambina in un crepaccio, dopo aver fatto pestare a morte suo nonno.)

Questo Santo, chiamato semplicisticamente Pavone nell'adattamento italiano, si proclama Santo d'Argento, benché il colore verde ossido della sua armatura indichi palesemente che si tratta di un volgare Bronzino. Ha l'abitudine di masturbarsi guardando i suoi scagnozzi mentre picchiano i vecchi che commentano i lavori nei cantieri, oltre a questo, prova un malsano piacere ad aggredire e far cadere per terra le bambine per rubargli i trucchi finti. Shiva appare insieme ad Argora poco prima che Seiya entri nella sesta casa della vergine, interrompendo brutalmente lo svolgersi della trama principale e facendo incazzare gli spettatori. Durante lo scontro con Ikki, si fa aiutare dal suo compare, il quale paralizza il Santo della fenice lasciandolo in balia dell'arrogante pavoncello. Quando però il sedicente Santo d'Argento si lascia andare alle sue depravazioni e getta una bambina giù per il consueto dirupo, Ikki si incazza e lo pesta a sangue, obbligandolo a lasciare il campo ad Argora. A causa di alcune interferenze elettromagnetiche i poteri paralizzanti del Santo del Loto vengono meno, permettendo a Ikki di rivoluzionargli la faccia e costringendolo a dover fare gioco di squadra con Shiva. Alla fine i due paralizzano il Santo della fenice, il quale, dopo aver ricevuto una sonora raccomandazione da Atena, si libera dal giogo dei due avversari e li polverizza, levandoceli definitivamente dai coglioni e facendo proseguire il capitolo del Santuario.

Argora del Loto

« Fa che Virgo, cavaliere della sesta casa, approvi sempre il mio operato e guidi la mia mano. »
(Argora chiede il permesso a Shaka per masturbarsi in maniera soddisfacente.)
« Bravo, prega! Ne avrai bisogno. »
(Ikki pronunzia la sua bastardata d'ordinanza.)

Compagno di Shiva, questo cavaliere appartenente alla costellazione inesistente del Fiore di loto, dispone di un vistoso naso sovrabbondante, che gli conferisce la capacità di fare da ripetitore per i poteri magnetici di Shaka della Vergine. Infatti mentre Ikki combatte contro Shiva, Argora si mette a pregare, permettendo al suo Boss di paralizzare il Bronzino direttamente dalla sua sesta casa in Grechia. In seguito Shiva ammazza una bambina (che poi si scoprirà essere ancora viva), facendo incazzare Ikki che lo suona come un tamburo, motivo per cui Argora scende in campo per annientare il Bronzino. Ma anche il Santo del Fiore di Loto viene messo a mal partito, così lui e il suo compare saranno obbligati a combattere assieme. I due Santi argentati riusciranno ad imprigionare Ikki a mezz'aria grazie all'ausilio di una spirale energetica multicolore, con l'intento di fargli fracassare la testa al suolo; strategia quasi inutile questa, dato che tutti i Santi di Atena sono soliti picchiare di capo, sviluppando un vistoso callo protettivo. Comunque alla fine Ikki riesce a mettersi in contatto con Atena, approfittando dell'antenna nasale di Argora, ottenendo una vistosa raccomandazione che gli permetterà di liberarsi e fracassare la faccia ai due dannati Santi indo-americani. Poco male per Argora, dato che aveva intenzione di sottoporsi ad un intervento di rino plastica già da un po'.

Jager dei Legion of Doom

Jager e i suoi compagni.

Rinominato Serian di Orione in Italia, questo Santo d'Argento è pure lui più forte di un Santo d'Oro[3]. Jager appare nel primo OAV dei Cavalieri dello Zodiaco, quello con la Dea Discordia per intenderci, dove decide di schierarsi con la Dea malvagia perché annoiato dalla morte. Riuscirà a mettere fuori combattimento Seiya, ma verrà interrotto da Ikki proprio quando stava per liberarci dal raccomandato di ferro; lo scontro tra i due sarà alla pari per i primi 3 minuti, al termine di quali Jager riuscirà ad avere la meglio sul Bronzino. Ma proprio in quel momento Seiya si rialza, indossa l'armatura del Sagittario e sconfigge Jager come se niente fosse. Più potente di un Santo d'Oro? Sì come no, a meno che non sia raccomandato.

Suikyo del Cratere Meteorico

Siukyo è un Santo d'Argento che decide di diventare uno Spettro di AIDS per questioni sessual-familiari, ma è troppo lunga da raccontare, andate a vedere l'articolo Next Dimension che facciamo prima.

Yuzuriha della Gru

Questa Santa (si dice così?) appare durante gli eventi di Lost Canvas. Si tratta di una cavalleressa ripara armature, seguace del Santo d'Oro del montone; la sua "armatura" è talmente scarna che molti si domandano se la stia indossando oppure no, vi basti pensare che invece che avere dei normali gambali con stivale annesso, lei possiede dei gambali sforacchiati con annesso sandalo metallico. Comunque si tratta di un personaggio inutile ed evitabile, che non merita più discorsi di quanti non se ne siano già fatti.

Curiosità

  • Tutti i Santi d'Argento cercheranno di vendicare Misty, evidentemente dovevano essere molto affezionati a lui.
  • Ma Saori Kido non poteva salvare la vita a Babel e portarlo tra le sue fila invece che lasciarlo morire? Con Seiya e gli altri lo ha fatto; ah già, loro sono i raccomandati.
  • Babel afferma che le sue fiamme non si estinguono nemmeno con il ghiaccio, ma Hyoga riesce con il suo colpo a congelarle e pietrificarle, come sia possibile concepire una cosa simile, improponibile sia da un punto di vista fisico che fantascientifico, resta un mistero alla Voyager.
  • L'espediente delle Saint Card che Seiya e Hyoga utilizzeranno non verrà più approfondito da Kurumada (come tante altre cose del resto), evidentemente si deve essere accorto che nessuno al mondo è così idiota da ammazzare qualcuno e lasciare un indizio di colpevolezza proprio sul cadavere.
  • Nel manga Jamian è pelato, ma nell'anime hanno avuto pietà e gli hanno disegnato un folto parruchino.
  • Capella combatte con dei dischi rotanti, Dante con delle palle chiodate e meno male che i cavalieri combattono solo a mani nude.
  • Se le persone pietrificate da Algol tornano normali dopo la sua morte, significa che anche i tre poveracci che verranno pietrificati da lui all'inizio ritornano normali? E tutte le persone pietrificate dei vari Santi di Perseo durante i secoli che fine fanno? Ma soprattutto, il tizio pietrificato a cui Algol ha smontato la testa che fine fa?
  • Quando Tramy viene colpito da Seiya la sua armatura è in frantumi, ma nell'episodio successivo, quando schiatta, la sua armatura è immacolata; misteri dell'animazione.
  • Tutti gli spettatori dei Cavalieri dello Zodiaco tifavano per i Santi d'Argento.

Note

  1. ^ Quale falsa testimonianza avrebbe mai detto Ikki durante il combattimento?
  2. ^ Non quel Dio.
  3. ^ Uffa!