Questione meridionale: differenze tra le versioni

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===VI° tentativo: adattamento===
===VI° tentativo: adattamento===
Assumendo che i meridionali sono (e resteranno) irrevocabilmente terroni, le differenze da nord e sud saranno per sempre incolmabili, giusto? Sbagliato! Si può sempre terronizzare i settentrionali, strategia molto più pratica, ideata durante gli ultimi decenni e che ha già ottenuto[[Renzo Bossi|risultati tanto evidenti quanto inquietanti]]. L’impresa di ripulire la società del nord da qualsivoglia senso civico è resa possibile da molti mezzi, dalla Mediaset, da Berlusconi, dai sindacati. Ma come è noto i risultati migliori li ha ottenuti la [[Lega Nord]], dimostrando una volta per tutte, e senza alcun dubbio, che anche i cittadini del nord possono essere pessimi come un capraio terrone e anche di più, [[Calderoli|così ottusi]], così [[Bossi|ignoranti]], così [[Maroni|grotteschi]], che al confronto anche un guarda boschi analfabeta catanzarese si può ritenere un raffinato gentiluomo. I leghisti sono giunti a questo risultato ricorrendo proprio alla legge bipolare geografica: identificando la loro stirpe con quella [[celti|celtica]], che sta al nord, si sono automaticamente posti a sud, quindi, come direbbe [[Roberto Maroni]],si sono autoterronizzati.
Assumendo che i meridionali sono (e resteranno) irrevocabilmente terroni, le differenze da nord e sud saranno per sempre incolmabili, giusto? Sbagliato! Si può sempre terronizzare i settentrionali, strategia molto più pratica, ideata durante gli ultimi decenni e che ha già ottenuto [[Renzo Bossi|risultati tanto evidenti quanto inquietanti]]. L’impresa di ripulire la società del nord da qualsivoglia senso civico è resa possibile da molti mezzi, dalla Mediaset, da Berlusconi, dai sindacati. Ma come è noto i risultati migliori li ha ottenuti la [[Lega Nord]], dimostrando una volta per tutte, e senza alcun dubbio, che anche i cittadini del nord possono essere pessimi come un capraio terrone e anche di più, [[Calderoli|così ottusi]], così [[Bossi|ignoranti]], così [[Maroni|grotteschi]], che al confronto anche un guarda boschi analfabeta catanzarese si può ritenere un raffinato gentiluomo. I leghisti sono giunti a questo risultato ricorrendo proprio alla legge bipolare geografica: identificando la loro stirpe con quella [[celti|celtica]], che sta al nord, si sono automaticamente posti a sud, quindi, come direbbe [[Roberto Maroni]],si sono autoterronizzati.


== La soluzione ==
== La soluzione ==

Versione delle 16:11, 23 ago 2013

OCCHIU VIVU E MANU O CUTIEDDU!!!
L'essenza vitale di questo utente è altamente terrona. Quindi, se sei un leghista o un fan dell'allegro folletto verde (o del food blogger che ne fa le veci) blinda pure la porta di casa tua: i nostri amici stanno già arrivando...
File:Il-dittatore-sacha-baron-cohen.jpg
Re Franceschiello II di Napoli appena dopo lo scippo del suo regno. Sorride perché adesso la questione meridionale non è più un suo problema.
Rappresentazione socio-culturale del Regno delle Due Sicilie nel 1870, secondo gli insegnamenti nelle scuole piemontesi.

La questione meridionale è un falso problema, come l’agibilità politica di Berlusconi o la disoccupazione. Si tratta di un paradosso logico irrisolvibile, sollevato a seguito

dell’Unità d’Italia dai politicanti benpensanti di

Roma nella storica formulazione:

« Bon, maraman adess nojàutri soma diventèis tut italian, bon neh, nòrd e sud unì, ma anlora bon, përché les meridionalèis restè tut patiss e cuncc teron? Neh? »

Ossia, riformulato in una lingua meno andicappata[1] il paradosso si può esprimere così:

« Ma se adesso tutti noi siamo diventati italiani, unendo nord e sud, perché i meridionali sono restati dei pezzenti terroni? »
( Un europarlamentare ripropone la questione nel 2013 a Bruxelles)

Spiegazione del paradosso

Il paradosso si evidenzia scienziologicamente ricorrendo alla legge della bipolarità geografica che, come per i magneti, impone la distinzione di un nord e di un sud in ogni territorio. Se il territorio viene diviso in parti, o se più territori sono uniti, nei territori risultati si riformeranno automaticamente un nord e un sud ben separati. Gli abitanti dei due poli si respingeranno con eguale repulsione, come i poli di un magnete appunto. Questo non è di per se un male, a meno che tu non viva nella parte sud, in questo caso sei nella merda. Nonostante ciò molti statisti hanno tentato di annullare le differenze tra nord e sud, mossi probabilmente da spirito sportivo o da demenza, l’importante è provarci.

Soluzioni proposte alla questione

I° tentativo di soluzione: sterminio

Già nel 1860

il re d’Italia propose di risolvere la questione con la più rapida, dignitosa e indolore delle procedure mediche: la soluzione finale del problema terrone. Il governo incaricò del delicato compito il generale Cialdini, affiancato

nella lotta al brigantaggio da 120.000 patrioti italiani, che seppero dare esempio di civiltà nordica. Ma purtroppo i meridionali erano tanti, troppi, sbucavano dalle fottute pareti e i carabinieri

italiani finirono accerchiati, poi contagiati e meridionalizzati definitivamente, deponendo le armi, ingozzandosi di cannoli ripieni di ricotta ed imparando a convivere con la mafia.

File:Pistolero con mutandoni e stivali.jpg
Un brigante terrone sfoggia con orgoglio il buon gusto del sud, ribellandosi contro lo stato e la pubblica decenza.

II° tentativo: deportazione

Il fallimento della prima soluzione fu attribuito all’afa tropicale della savana pugliese, alla tarantella, ma anche al fatto che i meridionali erano compatti nella loro inerzia, uniti come un sol uomo ozioso e inamovibile che si era già fagocitando l’arma dei carabinieri ed un pezzo di stato. Dopo aver castigato Cialdini, decapitandolo, il re Umberto I decise di mettere via il bastone attuando una subdola strategia di decostruzione psicologica. Egli offrì ai terroni una carota che non potevano rifiutare: la promessa di una vita migliore altrove[2], allo scopo di deportarli, disgregando la società meridionale per poterla annullare per sempre. Viene sparsa così la voce che al nord e oltre oceano evadere le tasse è legale e si dorme 25 ore al giorno. Subito molti partono, troppi partono, tutti insieme partono, portando al risultato opposto, invece di disintegrarsi si autodeportano in blocco, installandosi con pizza e malavita in tutte le nazioni che vanno ad infestare. A peggiorare le cose, i terroni rimasti nel sud si riproducono come i conigli di Fibonacci, così da rimpiazzare le perdite ed alimentare nuove ondate pestilenziali.

III° tentativo: delocalizzazione

Agli inizi del ‘900 il meridione si stava diffondendo inesorabilmente verso nord. Le prime avvisaglie del dilagare della peste terronica si ebbero a Milano quando la classe operaia cominciò a lamentarsi del lavoro troppo faticoso, pretendendo prima l’istituzione delle ferie, poi la malattia a casa, arrivando a chiedere addirittura la pausa pranzo per poter mangiare i maccheroni. La situazione era preoccupante, di questo passo sarebbero arrivati a chiedere persino la pensione. Fu a questo punto che i

politici italiani ebbero un’idea elegante. Se non potevano risolvere la questione del meridione, potevano almeno spostare il meridione più a sud, allontanando la minaccia. E fu così che nel 1911, senza nessun motivo, ma proprio zero, il

il Regno d’Italia mosse guerra all’Impero Ottomano spedendo i meridionali a invadere la Libia,[3] annettendo così all’Italia il più inutile buco di beduini sabbiosi del mondo dopo la Calabria, ma comunque più a sud. La questione meridionale fu delocalizzata in Africa, sulla quarta sponda. Ora il problema era quello di italianizzare i terroni libici, che avevano sempre fatto parte della Grande Italia solo che non lo sapevano, mentre i napoletani, in base alla legge della bipolarità geografica si smeridionizzarono diventavano Centro Italia. Di conseguenza da questo momento in poi il

governo riuscì a contrastare con successo la mafia ed ad imporre l’uso della vera lingua, deterronizzando quasi del tutto la penisola.

File:Nero in moto con un secchio al posto del casco.jpg
Per quanto tu possa essere meridionale, ci sarà sempre qualcuno più a sud di te. Rinquorati.

IV° tentativo: appioppamento

Purtroppo la brillante soluzione ebbe fine con la seconda guerra mondiale. Fu in questo periodo che i meridionali deportati negli USA a fine ‘800 tornarono nel sud vestendo i panni dei marines, avendo l’occasione di insediarsi di nuovo in Italia del sud e ripristinare

le ideologie patriottiche. In un colpo di genio il regime fascista non si oppose, ma incoraggiò la transizione verso lo

l’autodeterminazione della Sicilia. Per questo nel 43’ le truppe italiane si ritirarono dal sud senza opporre la minima resistenza. Con l’occupazione americana in Sicilia nacquero subito movimenti profondamente terroni, addirittura fu proposto dalla

da patrioti siciliani di annette la Sicilia agli USA come 49° stato.[4] Nel ‘45 Pietro Badoglio annunciò fiero che la questione meridionale sarebbe stata finalmente risolta, accollando i terroni agli USA. Fu allora che gli americani scapparono dall’Italia, asserendo che già avevano da risolvere in casa la questione dei messicani, dei negri e dei pellerossa, insomma avevano già le palle troppo svuotate.

Al ritiro delle truppe alleate la Libia fu lasciata indipendente, il meridione fu lasciato all’Italia e per di più riempito di nuovo di siculoamericani ritornati dopo l’esilio in America. L’Italia era un paese devastato.

V° tentativo: corruzione

Nel dopoguerra lo stato intervenne di nuovo, questa volta corrompendo i meridionali con soldi e benessere. Furono subito investiti notevoli quantità di capitali, ammodernate le infrastrutture, istituita la Cassa del Mezzogiorno. Si pensava che se il sud si fosse riempito di soldi, si sarebbe sviluppata una primordiale forma di imprenditoria locale, capace addirittura di reinvestire i capitali in qualcosa che producesse altra ricchezza instaurando un circolo virtuoso. Mai idea fu più idiota di questa. I reinvestimenti consistevano tutti nel costruire palazzi abusivi, subito demoliti per poterli rimpiazzare con altri palazzi abusivi, a ruota infinita.

VI° tentativo: adattamento

Assumendo che i meridionali sono (e resteranno) irrevocabilmente terroni, le differenze da nord e sud saranno per sempre incolmabili, giusto? Sbagliato! Si può sempre terronizzare i settentrionali, strategia molto più pratica, ideata durante gli ultimi decenni e che ha già ottenuto risultati tanto evidenti quanto inquietanti. L’impresa di ripulire la società del nord da qualsivoglia senso civico è resa possibile da molti mezzi, dalla Mediaset, da Berlusconi, dai sindacati. Ma come è noto i risultati migliori li ha ottenuti la Lega Nord, dimostrando una volta per tutte, e senza alcun dubbio, che anche i cittadini del nord possono essere pessimi come un capraio terrone e anche di più, così ottusi, così ignoranti, così grotteschi, che al confronto anche un guarda boschi analfabeta catanzarese si può ritenere un raffinato gentiluomo. I leghisti sono giunti a questo risultato ricorrendo proprio alla legge bipolare geografica: identificando la loro stirpe con quella celtica, che sta al nord, si sono automaticamente posti a sud, quindi, come direbbe Roberto Maroni,si sono autoterronizzati.

La soluzione

La nuova questione meridionale, nell'ambito geopolitico dell'Unione Europea.

Con l’ingresso progressivo in Europa, tutta l’Italia è a sud, quindi tutti gli italiani indistintamente sono ora i

meridionali d’Europa. La questione meridionale non esiste più, ora a Bruxelles si parla infatti solo di questione italiana. Finalmente con l’Europa, con la Lega Nord e con il Cavaliere, a 150 anni dall’unità d’Italia, le differenze si sono colmate e tutti gli italiani affondano nella stessa merda egualmente.

Note

  1. ^ e non finta come il piemontese
  2. ^ poveri fessi
  3. ^ e a morire scannandosi coi turchi, meglio
  4. ^ è accaduto sul serio, studia ignorante!

Voci correlate