Nonbooks:Far cadere il governo: differenze tra le versioni

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* [[Ribaltone]]. È l'unica tecnica che fa cadere subito il governo. Può essere eseguito negli [[Anno bisestile|anni bisestili]], oppure il [[mercoledì]] mattina (ma solo se il presidente del Senato si chiama Gennaro). Consiste nello scambiarsi improvvisamente giocatori e punti in classifica. La [[gente]] si sente leggermente spaesata, perché la competizione finisce senza preavviso.
* [[Ribaltone]]. È l'unica tecnica che fa cadere subito il governo. Può essere eseguito negli [[Anno bisestile|anni bisestili]], oppure il [[mercoledì]] mattina (ma solo se il presidente del Senato si chiama Gennaro). Consiste nello scambiarsi improvvisamente giocatori e punti in classifica. La [[gente]] si sente leggermente spaesata perché la competizione finisce senza preavviso.


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Versione delle 21:09, 31 ott 2013

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La squadra del campionato 2013.
« Mafioso! Piduista! Corruttore! Terrone travestito da padano! »
(Umberto Bossi passa a sorpresa alla squadra avversaria durante i giochi del 1995)
« Bam! Giù nel canestro! »
(Clemente Mastella segna il punto per la vittoria della squadra di Silvio durante il torneo Romano Prodi 2006)
Gianfranco Fini : Allora a quanto stiamo?
On Bocchino : 360 A 270!
Gianfranco Fini : No! No! Non va bene! Prometti altre gite a Montecarlo, manca poco!

« Haha Enrico! Pensavi davvero che avrei resistito a giocare? Ma per chi mi hai preso, per un incompentente? »
(Silvio Berlusconi dopo aver ritirato dal campo i giocatori prestati a Enrico Letta)
« I governi son fatti per governare ed essere stabili, non per prestarsi ad inutili giuochi di potere fra politici e parlamentari irresponsabili! »
(Mio cuggino, evidentemente sbronzo)

Far cadere il governo è una sottile arte strategica nonché sport nazionale italiano la cui prima partita si giocò il 28 aprile 1945 a Milano a Piazzale Loreto, quando le cose sfuggirono un po' di mano e alcuni Ultrà comunisti causarono la morte per capovolgimento del capo avversario, nonché del governo Fascista.
Da allora, per fortuna o sfortuna, non si è mai giunti a simili episodi estremi e l'appassionante giuoco si è protratto nel tempo con sportività e cortesia[citazione necessaria] di tutti i concorrenti che, a parte gentili vaffanculo, non hanno più alzato le mani, tranne ad Antonio Di Pietro durante lo scandalo sportivo Tangentopoli, quando si scoprì che le partite venivano truccate dal campione in carica Bettino Craxi.

I soliti benpensanti la additano come pratica mercenaria asservita al dio denaro, sostenendo che nel tempo abbia perso il fascino dei primordi a vantaggio di un volgare arricchimento di bassa moneta. Non è così, ciò è accaduto solo per il gioco del calcio, perché la politica si basa soprattutto sui sentimenti.

Descrizione

File:Campioni francesi di tiro con arco.jpg
Quando cade un governo è sempre colpa dei franchi tiratori.

Si comincia dalla scelta dei giocatori, alquanto macchinosa perché si deve passare dalla fatidica scampagnata elettorale all'Italiana, in cui i cittadini devono confermare con una X se le squadre di fantapolitica scelte dal caposquadra sono di loro gradimento, o almeno far finta che sia così.
Una volta entrati in campo i giocatori devono elaborare una strategia, che non è sempre definita a priori, dipende al numero di cui sono composte le squadre. A volte queste sono autosufficienti, a volte devono unirsi per raggiungere il fatidico 360 necessario a creare la squadra di maggioranza e far partire il gioco.
Il secondo caso è quello più difficile da creare ma anche il più facile da vincere, basta collaborare prima e buttarla in caciara poi. Il primo caso, invece, detto variante democristiana, presuppone la creazione di squadre fantasma, gruppi sportivi autonomi, associazioni semi-indipendenti e cosche, definite complessivamente "correnti", che hanno il compito di vivacizzare il gioco attraverso lo scontro-incontro fra i capitani all'interno della stessa squadra. Giocando questa variante, inizialmente è importante dichiarare che si è tutti d'accordo, bisogna annuire con la testa e confermare che il Presidente del Consiglio in carica effettivamente ce l'ha più lungo. Poi, quando tutti sono distratti, il primo capitano che toglie i ministri e le torri dalla scacchiera politica e appioppa un grosso pestone al Presidente della Camera vince.

Struttura, scopo e regole del gioco

Regole base

« Prima di far cadere un governo occorre formarlo, ma non si può fare se non cade prima quello precedente. »
(Capitan Ovvio sulle complicate regole del gioco.)

Le regole base del gioco vengono chiamate le "Tre leggi della ribaltonica":

  1. Un giocatore deve recar danno al governo avversario e non può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un altro giocatore non possa fare lo stesso.
  2. Un giocatore deve obbedire agli ordini impartiti dal proprio leader, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
  3. Un giocatore può fare come gli pare quando è a casa sua.

Vittoria ai punti

Scatenare una rissa è un buon viatico per far cadere il governo, ma solo se picchi più forte degli avversari.
Per quanto sia una formula poco usata, vista la grande sportività delle squadre che partecipano, un governo può cadere per la compravendita dei deputati.

Ovviamente il KO è la formula più agognata e consueta, ma un governo può anche cadere "ai punti". Le tecniche utilizzabili sono diverse, a ciascuna è associato un punteggio con valori da: 10, 20, 50 e 100 punti. Al raggiungimento di 100 punti, anche se è ora di cena, il governo cade.

100 punti

  • Ribaltone. È l'unica tecnica che fa cadere subito il governo. Può essere eseguito negli anni bisestili, oppure il mercoledì mattina (ma solo se il presidente del Senato si chiama Gennaro). Consiste nello scambiarsi improvvisamente giocatori e punti in classifica. La gente si sente leggermente spaesata perché la competizione finisce senza preavviso.

50 punti

  • La mozione di sfiducia è quel che ci vuole. Si esegue scandendo ad alta voce: "Avevo lasciato una banconota da 99,99 € proprio qui, ed ora non c'è più". In questo modo sfiduci tutti quelli nel raggio di sei metri, che così non possono votare. L'abilità consiste nello scegliere bene il punto indicato, per danneggiare il più possibile la squadra avversaria.
  • Causare una crisi politica, dopo elezioni amministrative a proprio favore, è uno dei metodi migliori. Le probabilità che la verifica dia esito favorevole è alta, ma siccome alla maggioranza non frega una minchia si arriva alla rissa violenta.

20 punti

  • Comperare un giocatore avversario è una delle tecniche più usate, il soggetto coinvolto viene chiamato affettuosamente "faccia da culo". Bastano cinque acquisti ed il gioco è fatto.
  • Inserire un voltagabbana nello schieramento avversario è viatico di sicuro successo, può causare un rigore, un autogol, il tutto senza destare sospetti.

10 punti

  • Presentare emendamenti in grandi quantità, al fine di rendere laboriosa l'approvazione di una legge. Tale comportamento può essere paragonato al "fare melina", è di poca incisività perché nessuno a voglia di leggerli e si vota la fiducia, ma rende nervosi gli avversari.
  • Sventolamento di mortadella, sedano, mutande, etc. Utilizzabile per deridere gli altri giocatori o distrarli.
  • Emettere una loffa vergognosa proprio nel momento in cui vanno schiacciati i tasti per la votazione. Gli avversari potrebbero alzarsi e perdere quindi l'attimo giusto.

Penalità

Nel gioco sono previste alcune penalità, colpiscono i comportamenti poco sportivi e anch'esse sono valutate in punti.

  • Effettuando un rimpasto, quindi cambiando di ruolo i giocatori all'interno dello stesso governo, si perdono 10 punti.
  • Uccidendo un deputato avversario si ottiene che alla votazione della giornata lui non partecipi. 20 punti (se venite scoperti).

Giudici di gara

File:Camera dei deputati vista dal seggio del presidente.jpg
Il Meazza, ma che dico, il Santiago Bernabeu, ma che dico, il Maracanà del campionato più bello del mondo.

A vigilare sul corretto svolgimento delle partite è una terna arbitrale incorruttibile, composta da:

  • Presidente della Repubblica, che si muove a tutto campo, distribuisce ammonizioni ed impone la sua autorevolezza con esternazioni pregne di viva e vibrante indignazione. Può accadere che, non essendo favorito dall'impietosa anagrafe, sia piuttosto lento di riflessi, corto di vista e certe sue decisioni appaiano quantomeno discutibili. La Costituzione[1] ovvia a questo inconveniente attribuendo a lui un ruolo di mera rappresentanza, alle sue decisioni la valenza di una ceppa di minchia.
  • Presidente del Senato, una sorta di guardalinee che corricchia ora sul lato destro, ora sul lato sinistro del terreno di gioco. Costui dovrebbe verificare quando una mozione di sfiducia ha oltrepassato completamente la linea del buon senso e se al momento del suo lancio i difensori dell'opposizione sono scattati in avanti mettendo in fuorigioco l'attaccante avversario. Anche in questo caso, essendo il Presidente del Senato spesso coetaneo di Tutankamon, le sue decisioni arbitrali, quando arrivano, scontentano tutti e spesso si riferiscono al governo precedente.
  • Presidente della Camera dei Deputati, nient'altro che l'omologo del precedente, corricchia svogliatamente nella zona controlaterale. L'età relativamente giovane di questo giudice di linea farebbe pensare ad accuratezza e rapidità di giudizio. Peccato che praticamente sempre non abbia la più pallida idea del perché si trovi lì, tantomeno dell'incarico che gli è stato affidato. Per non incorrere in figuracce si accoda pedissequamente alle decisioni dei suoi colleghi più anziani, ma ciò non lo mette in salvo dagli improperi proferiti al suo indirizzo da ambedue le squadre. Pare che sia il giudice di gara più insultato di tutti gli sport: gli arbitri di calcio hanno fondato una ONLUS che garantisce solidarietà, aiuti concreti e supporti psicologici ai Presidenti della Camera che sono andati in burnout per via dei troppi insulti ricevuti.

    Tentativi storici di falsare la competizione

    File:Movimento 4 risate.jpg
    Con un ranking di tutto rispetto, dopo aver fatto cadere tre giunte comunali a Zigulì (CT), questa squadra un giorno farà cadere un governo.
    • Nel 1978 Aldo Moro, capitano della temibile Dinamo Christi, ritenne possibile un governo di "solidarietà nazionale", che includesse anche il Comunist Utd. L'idea di offrire agli italiani un governo 2x1 si scontrava però con la natura stessa del gioco, è come se un campionato di calcio, che vede al termine del girone di andata Juventus e Inter appaiate, ricominciasse daccapo con mezzo scudetto a testa. Era un'evidente bruttura, ma meglio così che perdere. Poi qualcuno realizzò come salvare capra e cavoli, pagò alcuni finti ultrà del Comunist Utd per fare un'invasione di campo e dare uno scapaccione ad Aldo Moro, tanto per farlo ragionare. Nella troppa foga la situazione precipitò, quello che doveva essere un semplice monito si trasformò in una tragedia. Aldo Moro fu portato a bordo campo esanime con una Renault 4 rossa, e la Dinamo Christi restò campione in carica.
    • Nel 2006 ci fu il secondo referendum costituzionale della nostra repubblica[citazione necessaria]. Tra le varie proposte, c'era quella tanto cara alla Lega Nord: la Devolution[2]. Umberto Bossi aveva già fatto cadere il Governo Berlusconi I e, mai sazio di vittorie, voleva far cadere anche il Governo Berlusconi II. Per fiaccare gli avversari, telefonava a Silvio alle tre di notte e gli appiccicava le Big Babol sul pulsante del citofono. Nella sua insaziabile voglia di vittorie, aveva ordito quel fantasioso piano della devolution, ossia: far giocare governi diversi in ogni regione. L'idea semplice di una mente semplice: tanti governi=tante cadute.

    Note

    Template:Legginote

    1. ^ Regolamento Ufficiale del gioco, depositato presso gli uffici della F.I.G.C. (Federazione Italiana Governi Caduti).
    2. ^ devoluzione alle regioni della potestà legislativa in alcuni ambiti, quindi un magna-magna esagerato per ogni regione invece che una magnata unica a livello nazionale

    Voci correlate