La leggenda di Beowulf

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Disambiguazione – Ritenta, sarai più fortunato. Se ti aspettavi il simpatico poema da cui è tratto il film, vedi Beowulf (poema).
Il prode Beowulf pronto ad affrontare Grendel.
« Io sono Beowulf! »
(Beowulf su tautologia.)
« Nuotai per cinque giorni contro Breca, poi arrivarono nove mostri marini, ma io li uccisi tutti a mani nude, li mangiai, vinsi la gara e festeggiai facendomi quattro vergini. »
(Solita storiella da marinaio di Beowulf.)
Madre di Grendel : Beowulf, dammi un figlio!
Beowulf : Sì, e poi chi ti sopporta per nove mesi?

Beowulf è un libro per bambini, un poema omerico, un film ed uno spettacolo di Broadway. Il film, dal fantasioso titolo La leggenda di Beowulf, va necessariamente ricordato per la fedeltà al poema.[citazione necessaria]

Trama

Avvertenza:
Questo articolo contiene dettagli che potrebbero rovinarti la "sorpresa", come per esempio il fatto che

alla fine Beowulf muore a causa del drago, che in realtà è suo figlio, e Wiglaf diventa re al suo posto.
Beh, ormai che l'ho detto puoi anche leggere tutto...

La scena madre del film.

Ci troviamo nella fiorente comunità danese, l'anno è il 507, probabilmente dopo Cristo. Una sera, nella sala da pranzo pubblica chiamata Herotic, il re decide di dare una festa per i sedici anni del suo regno. Mentre tutti si divertono, irrompe però nella sala un orrendo uomo nudo privo del pene chiamato Grendel. Questi, offeso dal non essere stato invitato e dal ritornello della canzone ballata dagli ospiti[1], inizia a massacrare e a sgranocchiare allegramente gli invitati. Il re si rintana allora in un angolo e ripete più volte a se stesso:

« La mia festa è perfetta, la mia festa è perfetta... »

La regina, non essendosi accorta dell'essere, inizia a cantare al karaoke un pezzo di Toto Cutugno suscitando nel mostro (Grendel, non Toto Cutugno) un disgusto tale da metterlo in fuga.

Ripulito il casino fatto dal mostro pervertito, il re dal fighissimo nome Hrothgar pubblica su Yahoo! Answers la seguente domanda:

« Qualcuno può venire ad uccidere il mostro che rompe le palle al mio regno? Per colpa sua non riesco a dormire la notte e ho perso la mia naturale regolarità. 10 punti, un frigo a pedali ed una notte con mia moglie a chi ci riesce! »

Un giovanotto dal simpatico nome di Beowulf, l'allora re dei Gelati, dopo essere capitato sul sito per caso mentre cercava dei porno polacchi, attirato dall'offerta del frigo a pedali, risponde alla domanda offrendosi di risolvere il problema e parte con il suo imponente esercito di quattordici soldati. Giunto nel magico[citazione necessaria] regno di Danimarca, Beowulf incontra Hrothgar, racconta qualche storia esagerando lievemente e spoglia con gli occhi la regina. Preso da un'insana voglia di festeggiare, organizza quindi un rave invitando tutti eccetto Grendel, nonostante sia stato avvertito della permalosaggine del mostro. Ma Beowulf è un eroe, se ne frega dei mostri! Inizia anzi a intonare il canto di guerra dei Gelati, "O' sole mio" (che cantata da lui terrorizza i nemici più della Haka degli All Blacks), dimostrando così di avere lo stesso handicap dello spaventapasseri de Il mago di Oz. Il povero mostro, appena entra nella sala, si trova davanti Beowulf nudo e ha un mancamento. L'uomo gli salta addosso con la scusa di volerlo uccidere e solo allora Beowulf si rende conto della "mancanza" di Grendel, così gli strappa un braccio[2]. L'essere abominevole scappa in lacrime proferendo terribili minacce:

« Lo dirò alla mamma! Gne gne gne! »
(Gravissima minaccia del maturo Grendel)
Il calice d'oro.

Hrothgar, per sdebitarsi, regala a Beowulf una replica da due soldi del Santo Graal. Ovviamente Beowulf si lascia incantare dal luccichio che emana e l'accetta, senza neanche accorgersi della scritta "Made in China" alla base dell'oggetto. Nel frattempo Grendel si sta consolando facendo una dormita. Sua madre intanto prepara la bolognese e, nel frattempo, anche la vendetta. Dopo aver riflettuto attentamente ed aver consultato l'oroscopo elabora un piano machiavellico, entra nella sala, in cui Beowulf schiaccia l'ennesimo pisolino e sviscera in silenzio tutti i cavalieri, tranne Wiglaf perché le fa schifo toccarlo. Una volta sveglio, Beowulf, animato dal desiderio di vendetta, si dirige verso la caverna della strega, che per non farsi squartare come il suo tonto figliolo gli promette soldi, figa, potere e l'ultima figurina Panini in cambio della coppa e del suo seme. Hrothgar, credendo che sia morta, in uno sprazzo di generosità dichiara che alla sua morte Beowulf erediterà tutti i suoi averi, inclusa la sua toga preferita. Dopodiché tenta di fare un tuffo in piscina, ma la manca di poco ritrovandosi invece nel Mar Baltico.
Flashforward di diversi anni, Beowulf è ormai un povero pensionato, sua moglie non è più così bella mentre Wiglaf è rimasto uguale (cioè brutto come la fame). All'improvviso un drago arriva e inizia a dare fuoco a case, persone e persino all'orsacchiotto preferito di Wiglaf. Beowulf, per vendicarlo, decide di combattere il drago e si paracaduta sopra di lui in un momento di infinita stupidità eroismo. Alla fine del combattimento l'eroe si ritrova morente sulla sabbia delle calde e assolate spiagge danesi. Wiglaf arriva al suo capezzale e i due uomini hanno un commovente dialogo:

Wiglaf : Beowulf! Sei ferito! Faccio venire immediatamente un guaritore!
Beowulf : NOOO! Ho paura delle punture, mi fanno la bua.

Alla morte dell'intrepido re, la corona viene ereditata proprio dall'amico baffone. Durante il funerale di Beowulf, Wiglaf scorge in lontananza, sulle onde lontane del mare illuminato dalle prime luci dell'alba, la madre di Grendel che gli mostra il dito medio.

Il testo che precede questo messaggio conteneva la trama dell'opera.
Guarda il lato positivo della faccenda: ora non devi passare venti ore su eMule o μTorrent a scaricartela.

Personaggi

Beowulf

Beowulf mentre spia la madre di Grendel sotto la doccia.

È il presunto eroe dell'emozionante pellicola. Curiosamente è nudo durante quasi tutto il film: per questo motivo è stato ripetutamente citato in giudizio per atti osceni in luogo pubblico dagli altri personaggi. Proviene dalla leggendaria tribù dei Geati. Gli piace il suo nome (ma soprattutto il suo pene, ma questa è un'altra storia), infatti non perde occasione per urlarlo ai quattro venti.[3]

Hrothgar

Hrothgar è il gioviale anziano amante dei toga-party che chiede l'aiuto di Beowulf. Il suo letto è separato da quello della regina su espressa richiesta della stessa, dal momento che l'uomo la disgusta. L'ha difatti sposato per il conto in banca, motivo per cui poi lo lascerà per Beowulf quando diventerà povero in canna.

Madre di Grendel

Nessuno conosce il vero aspetto della madre di Grendel, sebbene alcuni letterati sostengano che assomigli ad un cornutoringo idrofobo. Lei quando seduce Beowulf si guarda bene dall'apparirgli nella sua vera forma, o quella di Danny DeVito, ma preferisce optare per quello di una figona mezza nuda.

Grendel

Grendel nella più brillante delle sue espessioni (figurarsi le altre).

Un povero bambino autistico. Detesta la musica ad alto volume e ama mangiare la gente. Come rivelerà il re stesso, Grendel è figlio di Hrothgar e Taylor la madre di Grendel. Stando al papà:

« Nessuna spada può ferirlo. »

Nonostante questo Beowulf riesce non solo ad ucciderlo, ma lo fa anche a mani nude. Tutto per il piacere di essere coerenti.

Hwealþeow

Chiamata anche La donna dal nome impronunciabile, è la moglie di Hrothgar, poi di Beowulf, di Wiglaf e un po' anche della madre di Grendel (è molto "aperta", in tutti i sensi). Non sa fare NULLA a parte cantare canzonette degne del peggior cantautore italiano.

Il drago

L'empio mostro che ha ucciso Beowulf.

Nonostante le apparenze, è un drago. Viene risvegliato per errore dallo schiavo fancazzista di Unferth durante una passeggiata. Il ragazzo ritrova inoltre il calice d'oro, che la madre di Grendel aveva gettato via dopo essersi resa conto che Hrothgar, non certo famoso per la sua igiene personale, era solito berci l'idromele e poi sputarci dentro. È curioso il fatto che il suo cuore si trovi in gola, ma vabbé è un drago, avrà pure il diritto di avere il cuore dove gli pare, no? Quello da drago non è il suo vero aspetto: in realtà è un barboncino in computer grafica. Nell'edizione speciale del film il regista racconta come il drago è entrato a far parte del cast: la creaturina era impegnata a recitare sul set di Dragonheart quando, durante una pausa caffè, passò per errore davanti alla telecamera mentre erano in corso le riprese di La leggenda di Beowulf. Il regista rimase folgorato e stabilì che avrebbe tenuto la scena, da lui giudicata molto migliore del suo finale, in cui Beowulf e Leonida si urlavano in faccia vicendevolmente cose senza senso.

Unferth

Interpretato dall'eccelso[per dire] John Malkovich, è un tizio con la barba che passa l'intero film a bere superalcolici e ruttare quanto ha appena bevuto, salvo picchiare ogni tanto il suo schiavo personale. Durante una sbornia regala a Beowulf la spada appartenuta al suo tris tris tris [4] nonno per farsi perdonare dell'incresciosa gaffe di pochi minuti prima, durante la quale aveva osato dire a Beowulf:

« Io credevo che i mostri marini fossero lunghi otto metri, non nove! »

Ovviamente Beowulf se ne strafrega della spada e lascia che la madre di Grendel lo apra come un giornale.

Wiglaf

Il "miglior amico" di Beowulf, un tempo faceva parte dei Village People, ma lo cacciarono perché i suoi baffi erano troppo gay. Tutto quello che sa fare è schiacciare le talpe col suo martellone e rubare i regni agli amici morti. A dire il vero tracanna anche quantità industriali di idromele, ma questo si può dire di tutti i personaggi di sesso maschile. Potrebbe essere imparentato con Gimli.

« Gli ha strappato il braccio! L'ha ucciso! »
(Wiglaf su brillante diagnosi.)

Galleria di immagini

Voci correlate

Note

  1. ^ Se sei brutto ti tirano le pietre.
  2. ^ Così, per familiarizzare.
  3. ^
    Vecchietta alla fermata del bus : Mi scusi, è già passato il 38?
    Beowulf : Beowulf!
  4. ^ Eccetera.