Gaio Svetonio Tranquillo: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia destinata a un pubblico di soli adulti.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Riga 12: Riga 12:
Fu concubina di [[Nerva]] e alla morte di quest'ultimo si riciclò come bersaglio vivente di [[Traiano]] durante i ludi romani. quando ormai sotto [[Adriano]] non gli permisero più nemmeno il lavoro di porta scopettino del water, capì come molti altri prima di lui di doversi dare alla scrittura.
Fu concubina di [[Nerva]] e alla morte di quest'ultimo si riciclò come bersaglio vivente di [[Traiano]] durante i ludi romani. quando ormai sotto [[Adriano]] non gli permisero più nemmeno il lavoro di porta scopettino del water, capì come molti altri prima di lui di doversi dare alla scrittura.
il suo compagno di studi [[Federico Moccia|Federicus Mocciosus Impalatus]] disse di lui
il suo compagno di studi [[Federico Moccia|Federicus Mocciosus Impalatus]] disse di lui
{{Cit|è stato un grande scrittore, pieno di talento e con uno stile impeccagile... peccato per la carta troppo ruvida...|Testo sotto}}
{{Cit|è stato un grande scrittore, pieno di talento e con uno stile impeccagile... peccato per la carta troppo ruvida...}}


==Opere==
==Opere==

Versione delle 17:51, 8 ott 2011

Template:Scadenza

« Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. »
(Gaio Svetonio Tranquillo - De Vita Caesarum)
« Ma che vuole questo? »
(Lupo su Gaio Svetonio Tranquillo)

Gaio Svetonio Svitato (e) Tranquillo (latino: Gaius Suetonius Swing and Sciallus; Isola bonsai, 70 d.C - Mar Morto, ???) è stato il massimo esponente di satira storica latina, così famoso che nessuno, nemmeno gli studenti di letterature antiche, se lo ricorda mai. Confermata la sua reale esistenza tramite le sedute spiritiche di Mistero, appare come un buffo omino alto un metro e un Furby che ogni volta che si palesa tenta di vendere le sue opere scadenti (di cui effettivamente a nessuno importa un accidente...) ai poveri malcapitati. se mai vi apparisse in sogno portate pazienza e assecondatelo. Nella peggiore delle ipotesi vi ritroverete con l'anima fottuta e il De viris illustribus in mano. Tra i suoi seguaci più affiatati troviamo Alfonso Signorini, Emilio Fede e Mr. Lui.

Biografia

Nacque sull'isola Bonsai, un atollo situato tra Urano ed Hardcore dal nano da giardino Berluscolo e dall'all'epoca già famoso Bartolo, il koala pagliaccio. Gaio già da piccolo veniva preso in giro dai tonti compagni di classe per il suo nome e la sua innata sensibilità, da qui -sostiene lui stesso- l'abitudine a farsi la tinta ogni settimana (perfino in tarda età quando ormai di capelli ce ne erano pochi), la manicure dall'estetista e a raccontare enormi cavolate nei suoi scritti. Visto il carattere problematico del giovane, la gente cercava di assecondarlo finchè, dopo essersi candidato a capo Bonsai ed su consiglio del padre aver promesso un milione di posti di lavoro invano, la gente si stufò e lo imbarcò su una chiatta dell'immondizia. Le fonti indicano come data di sbarco a Roma il 12 Maggioglio del 79 d.C, anno della morte dell'imperatore Tito Flavio Vespasiano e dell'inizio del regno del figlio Wa(l)ter Tito. Subito si distinse per l'orrenda dialettica perorando la causa di una prostituta, ma finì lapidato dopo otto ore di sermone dalla stessa. Salvatosi per miracolo, fu accolto dall'imperatore come precettore del fratello DomiziAno. Fu proprio questo connubbio che portò il futuro imperatore alla follia, tentando di introdurre a Roma la riforma telematica. il passo però fu più lungo della gamba, dato che il computer non era ancora stato inventato. Fu concubina di Nerva e alla morte di quest'ultimo si riciclò come bersaglio vivente di Traiano durante i ludi romani. quando ormai sotto Adriano non gli permisero più nemmeno il lavoro di porta scopettino del water, capì come molti altri prima di lui di doversi dare alla scrittura. il suo compagno di studi Federicus Mocciosus Impalatus disse di lui

« è stato un grande scrittore, pieno di talento e con uno stile impeccagile... peccato per la carta troppo ruvida... »

Opere

De viris illustribus

Il De viris illustribus ("I personaggi famosi"), che trova un suo chiaro precedente in Alfonso Signorini, analizza le figure di personalità famose suddividendole in categorie: poeti, oratori, storici, filosofi, grammatici, cantanti pop, attori, calciatori e retori (questi ultimi sono trattati come un unico gruppo). Dell'opera si conserva pressoché intatta soltanto l'ultima sezione, con tanto di formazione scudetto dell'As Roma dell'anno 100.

De vita Caesarum


Le Vite dei dodici Cesari sono a noi giunte pressoché complete e con qualche riferimento che non sia correlato da "forse" o "probabilmente". Furono scritte in un periodo molto breve, infatti il letterato latino acquisì, non appena pubblicata l'opera, il soprannome di "Sveltonio", modificato in "Sveltina" dai suoi gelosi detrattori. Nell'analisi di ciascun imperatore Svetonio segue uno schema che, seppur non rigido e modificabile a seconda delle esigenze dell'autore, rimane sempre lo stesso: descrizione delle origini familiari, aneddoto curioso, carriera prima dell'assunzione al potere, aneddoto divertente, vita pubblica, aneddoto inquietante, vita privata, aneddoto aneddotico, aspetto fisico e ultimi aneddoti prima della morte.

Opere perdute


Sotto il nome di Svetonio sono pervenuti anche alcuni titoli e frammenti di argomento svariato, ma l'autenticità dell'insieme dei frammenti (non ci crederete) è tuttavia troppo incerta e gli storici, professionalmente, se ne battono altamente il cazzo.

Voci aneddoticamente correlate