Devil May Cry 4

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Disambiguazione – Oops! Forse cercavi la versione pornografica di questo videogioco, vedi Bayonetta.
Una delle scene più famose del videogioco...
« Quante volte devo ripetervelo? Non sono io! »
(Il Papa su Sanctus.)
« E Dante? »
(Giocatore di Devil May Cry 4 che si ritrova a fare missioni con Nero e solo sette con Dante.)
« Sto iniziando a rompermi le palle di salvarti ogni volta... »
(Nero a Kyrie dopo l'ennesimo rapimento.)


Devil May Cry 4 è il quinto capitolo della serie, in barba al nome. Inoltre, è la dimostrazione che si può sempre cadere più in basso, merito di una sceneggiatura imbastita alla bell'e meglio e dell'inserimento di un nuovo personaggio, carismatico come Rei Ayanami.

Trama

Il papa mentre annuncia l'angelus la domenica.

Tutto comincia una domenica qualunque, nella città di Fortune. Il

prete del luogo, nominato guarda caso Sanctus, si appresta a eseguire la messa dopo che la corista in erba Kyrie ha allietato[citazione necessaria] l'auditorio con la sua voce. Nero, il suo fidanzato, arriva in tempo per la fine della sua "prestazione", salvandosi così le orecchie; ma non aveva tenuto conto dell'inizio della messa vera e propria. L'evento risulta talmente scocciante che non solo Nero fa per andarsene, ma dal tetto piove un individuo vestito di rosso che fa ciò che tutti i presenti non hanno avuto il coraggio di fare: pianta una pallottola in testa al prete. Subito scoppia un putiferio e le guardie accerchiano il nuovo arrivato, ma dato che gli tolgono l'aria, lui le spedisce ai quattro lati della stanza a suon di spadate. È il turno di Nero quindi, che si appresta a combattere a mani nude. Sì, perché lui ha il Devil Bringer, una versione scrausa del guanto di Megaman. Con esso, Nero corca di mazzate il nuovo arrivato e lo impala con la sua stessa spada, tanto per mantere vive le tradizioni della serie. Inutile dire che l'altro non ne risenta minimamente e se ne vada fischiettando... Con lo stesso tempismo di Winchester, Credo, il fratello maggiore di Kyrie, arriva sulla scena del delitto e porta via il cadevere, smollando il resto del lavoro a Nero. Ora infatti sta a lui liberare la città che si è

riempita di demoni: con la sua nuova "Spada a Benzinamade in Mondial Casa®" compie una strage e si avvicina a una cava abbandonata, dove l'aspetta un Cane Demone Infuocato[citazione necessaria]: Berial. Il cucciolo viene prontamente pestato tramite Devil Bringer e torna nella sua cuccia, permettendo a Nero di proseguire sino al castello di Ventura. Lì farà la conoscenza di una certa Gloria, della cui personalità gli rimarrà impressa soprattutto la sua prosperosità.

L'unica parte di Gloria che ricordano tutti i giocatori.

Il castello si dimostra pieno d'insidie, come armature semoventi e rane glaciali enormi, ma Nero è agguerrito abbastanza da proseguire e sfondare un muro per ripicca con un lampadario enorme. Il passaggio segreto lo porta

in un antro oscuro, dove uno scienziato balbuziente e occhialuto farnetica di spade demoniache. Non si tratta però di Hojo, bensì di un certo Agnus, che vive rintanato in questo laboratorio sotterraneo. Dove paga un botto di bolletta, altrimenti non si spiegherebbe quel pavimento elettrificato. A ogni modo, Nero distrugge il laboratorio e riunisce con tanta colla vinilica la Yamato di Vergil. Uscito di lì con la spada sotto braccio, si dirige nella foresta perché le forze dell'ordine lo stanno cercando per aver rubato la spada. Qui fa la conoscenza con un serpente-drago-pianta-donna, che insemina la foresta, nel massimo dell'ambiguità... Comunque, Nero riesce a piantarle i suoi semi su per il retto e rispedirla al mittente, per poi proseguire sulla sua strada. Dove troverà di nuovo Credo, stavolta

trasformato in angelo

[risata necessaria], a intralciarlo. O almeno questa è l'intenzione, in realtà si farà solo riempire di pugni o trafiggere dalle sue stesse spade. Il vero protagonista è infatti Agnus che, trasformatosi in uno tafano, rapisce Kyrie davanti agli occhi di Nero e fugge in un palazzone stile Morte Nera. Inutile dire che, una volta arrivato lì e pestato il tafano gigante, nemmeno stavolta Nero riesce salvare la propria donzella in pericolo. Questo non solo lo porta a farsi delle domande sulle sue effettive capacità, ma anche a scontrarsi nuovamente col tizio in rosso, che si rivela poi essere

Dante, e infine con Sanctus. Sì, nel frattempo in cui succedevano tutti questi casini, lui è risorto; sempre perché l'Inferno è un Bed&Breakfast in cui si sosta per un po' e poi si esce a piacimento in questa serie. Nero però, durante il combattimento con Sanctus, finisce inglobato in una statua enorme, detta Il Salvatore; ovvero la versione muscolosa di pietra di Galeazzi. Finalmente ci si libera di Nero ed entra in scena Dante. Il cacciademoni ora non farà altro che rifare all'inverso tutta la strada percorsa prima da Nero, rendendo di fatto le precedenti missioni una perdita di tempo. Eliminati quindi Echidna, Bael, Berial e finalmente anche Agnus, Dante se la deve vedere col Salvatore, che non è esattamente "un tipo socievole". Dopo qualche pestone amichevole, Dante risveglia Nero tirandogli una spada addosso, contrariamente a qualsiasi logica che l'avrebbe visto ucciso. Ripresosi nel ventre del mostro, Nero si arma di coraggio e della Katana che Dante gli ha rifilato e si avvia allo scontro finale con Sanctus. Egli stavolta ha la potentissima Spada di Sparda[citazione necessaria], perciò Nero ci mette due secondi per ucciderlo invece di uno. Eliminato Sanctus, spappolata la testa del Salvatore e salvata Kyrie, la storia si conclude col solito "e vissero per sempre tutti felici e contenti".

Tranne Nero che nonostante si sia fatto un culo così per salvare Kyrie, non abbia ottenuto da lei nessuna ricompensa.

Personaggi

Gameplay

Ecco come usano Nero tutti principianti: presa-presa-presa...

Il Gameplay di questo nuovo capitolo si basa su meccaniche molto più complesse dei precedenti. Riassunte però dalla maggior parte dei giocatori in:

« Quant'è figo 'sto braccio: da ora userò solo questo! »
(Impiastro al comando di Nero.)

L'aggiunta di un secondo personaggio così diverso in questo capitolo si spiega con la necessità di pareggiare i conti con la serie da sempre rivale: God of War. Infatti, l'unica cosa che Kratos aveva in più di Dante era la presa, gap superato per l'appunto dall'introduzione di un personaggio con tale abilità, ovvero Nero. Il problema sta nell'uso che il giocatore medio fa del braccio destro di Nero: ne abusa, esattamente come nella realtà abusa del proprio braccio destro. Per evitare ciò, gli sviluppatori si sono ingegnati per equipaggiare questa New Entry con altre cose fighe, come l'Exceed o lo sparo caricato. Inutile, ma almeno ci hanno provato.

Discorso a parte si fa per Dante. Stavolta avrà a disposizione ben sei armi e cinque stili contemporaneamente, causando spesso situazioni di confusione:

« Adesso uso lo stile "Swordmast"... No! Non voglio il "Gunslinger"! Meglio mettere il "Royalguar"... No! Ho messo "Trickster". E adesso come ho fatto a mettere il "Darkslayer"!? Metti il... Va be', mi hanno ucciso... »
(Lo stesso impiastro di prima ora socializza coi comandi di Dante.)

Il risultato è una pressione continua e casuale dei comandi. O meglio, la morte del giocatore con annessi improperi.

Armi

Ovvero, quelle cose che i personaggi useranno per non farsi ridurre a colabrodi.

Eccola: non è terrificante?

Quelle di Nero sono solamente tre:

  • Red Queen: Spada a benzina, costruita per non pagare niente all'Enel di elettricità, come invece accadeva con l'Alastor.
  • Blue Rose: Una pistola che spara con la stessa velocità di una mitragliatrice e la stessa potenza di un bazooka. Un'arma realistica e credibile, insomma.
  • Yamato: La spada di Vergil rubata nel laboratorio di Agnus e riunita con tanta colla vinilica e carta igienica. Nero la usa solo nella forma demoniaca altrimenti la colla potrebbe staccarsi di nuovo.

Dante invece dispone di ben sei armi, per la gioia di tutti fan che ora possono godere di crisi epilettiche nel controllarlo:

  • Rebellion: Una spada/boomerang. Infatti se la sia lancia ritorna.
  • Ebony&Ivory: Le pistole ormai simbolo della serie. Come il loro danno nullo.
  • Coyote-A: Una doppietta che serve solo a farsi fighi col Backshot. Peccato che non si becchi mai nessuno così.
  • Gilgamesh: La copia del Beowulf, a sua volta copia dell'Ifrit, a sua volta copia di ecc....
Dante mentre bussa su Pandora per testarne la resistenza, dopo averla comprata da un marocchino sulla spiaggia.
  • Pandora: Valigetta demoniaca capace di trasformarsi in tutto fuorché in un'arma decente.
  • Lucifer: Arma il cui uso non è ben definito, la si tiene solo perché la rosa è figa[citazione necessaria].
  • Yamato: Era di Sparda, poi l'ha data a Vergil, lui l'ha persa con Mundus, l'ha recuperata Agnus, se l'è fregata Nero poi gliel'ha presa Dante e... Ora... Non ho capito.

Da non trascurare poi gli "Stili", che rendono l'azione di gioco così frenetica da impallare il PC e i neuroni dei giocatori:

  • Trickster: Dante si può spostare a una velocità ipersonica, in modo da spiaccicarsi contro il primo muro sul suo cammino.
  • Swordmaster: Dante impara in tre secondi netti a usare tutte le armi del mondo meglio del Maestro Splinter.
  • Gunslinger: Dante inizia a giocherellare con le pistole come John Woo, fino a quando non si spara in una gamba rimanendo zoppo.
  • Royalguard: Col giusto tempismo può parare persino un calcio rotante. Col giusto tempismo.
  • Darkslayer: Stile messo solo per confondere i comandi. Meglio ignorarlo facendo buon viso a cattivo gioco, magari così non morde. È la causa del di morti per aver sbagliato a cambiare stile.

Nemici

O sacchi da Box, che dir si voglia: