Capoeira

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Ecco una delle tante cose che riuscirete a fare imparando la capoeira. Vi basterà solo evitare di spaccarvi il cranio ad ogni volo o capriola e farete un figurone con gli amici!
« No no, padrune! Noi non stare inventandu lotta micidiale per ribbellarci e massacravi di legnade, noi stavamu... ballandu! »
(Schiavo nero su padrone sospettoso)
« POW! »
(Non più tanto schiavo nero su ex-padrone)
« Muovi i tasti a cazzo, tanto vinci lo stesso. »
(Eddy Gordo su Capoeira)
« Che palle! Ma quand'è che se le danno? »
(Turista ignorante su calci menati all'aria)
« Ehi, attento a dove le alzi quelle gambe, potresti... POW! »
(Ballerino di Capoeira su incidente di percorso)
« Forza di gravità sto cazzo! »
(Capoerista su leggi della fisica)

La capoeira (pronunciato Capuera) è un arte marziale proveniente da un posto insolito per le arti marziali, cioè il Brasile. Essa dimostra al resto del mondo che quei simpaticoni transgenici con la erre moscia di quel paese non sono bravi solo a calcio, o perlomeno non fanno solo quello dalla mattina alla sera.

La capoeira è un'arte due in uno: durante i carnevali e davanti i turisti è un sinuoso balletto in cui se sei forunato puoi intravedere qualche scollatura e qualche figa delle belle morette che la praticano[1], in palestra, nelle competizioni sportive e tra le favelas è la principale fonte di incontri a cento all'ora tra i piedi dei praticanti e le facce dei niubbi che rompono loro le palle o salgono sui bus senza biglietto.

Storia

Ci avevano detto che era solo una delle tradizioni della loro cultura che tanto disprezziamo e deridiamo... Come potevamo immaginare che avessero intenzione di... POW! - Brasile 1624

La capoeira è copyright dei neri, così come il burro di arachidi, la vendita di fazzoletti ai semafori e il pisello grande.

Arrivò dall'Africa in Brasile insieme a una delle tante tonnellate di schiavi che i portogallici regolarmente importavano da quanto il Papa, mosso a pietà, aveva chiesto ai suoi prediletti spagnoli di dare un po' di America anche a loro affinché ci giocassero. Nel contenente nero i neri la usavano per i loro rituali di iniziazione insieme ad altre cerimonie quali la corsa sui carboni ardenti e il famosissimo "Schiaccianoci"; ridotti in schiavitù dagli europei e tartassati giorno dopo giorno, pensarono fosse arrivato il momento di usarla sul serio, magari sulla faccia di qualche porco capitalista latifondista.

Facendolo passare per un semplice balletto folk, molti schiavi la praticarono per anni, affinando sempre più le loro tecniche fino a padroneggiare armi micidiali quali il calcio rampante, il calcio volante, il calcio trottola, la carpiolette russa, ma non il calcio rotante. Nonostante ciò alcuni di loro riuscirono a fuggire dalle piantagioni, spaccando musi e palle di chi osasse sbarrargli la strada. La ribellione si manifestò come eventi isolati ma ugualmente memorabili:

« Questa è follia! »
(Latifondista che le prende dai propri schiavi)
(Leonida Nero incazzato su latifondista)

Molti neri furono così liberi di dedicarsi a lavori meno faticosi e più consoni a loro: la raccolta di pomodori e la vendita di fazzoletti ai semafori in primis... Non era granché, ma almeno ora non erano più schiavi[2]

Alcuni di questi schiavi fuggitivi riuscirono a fondare persino dei propri villaggi, come quello di Palmares in provincia di Alagoas, nei quali resistettero per anni contro gli europei. Alla fine gli europei vinsero e li massacrarono in massa, ma ci avevano fatto lo stesso una gran bella figura.

Per impedire ulteriori rivolte e mascelle fratturate, le autorità vietarono la capoeira, che venne praticata solo dai truzzi di periferia nelle loro risse da bar.

Il rilancio dell'immagine

Un giretto di capoeira con lei ve lo fareste volentieri, ammettetelo.

Poi un bel giorno il Brasile si ritrovò sotto dittatura, e il nuovo capoccia, sull'esempio del suo idolo, doveva trovare un qualcosa che facesse credere ai brasiliani di essere migliori degli altri.

- Dittatore: “Useremo il calcio! Che c'è di più brasiliano del calcio? Ci giochiamo dalla mattina alla sera: niente di più nazionalista!”
- Consigliere: “Si, ma non lo abbiamo inventato noi, e c'è già un casino per decidere se sono stati i Maya, i fiorentini, gli Inglesi o gli uzbeki.”
- Dittatore: “E allora noi brasiliani cosa cazzo abbiamo inventato?”
- Consigliere: “I transessuali, le chiappe da fuori in spiaggia e quella specie di balletto dei poveracci neri dei sobborghi.”

Fu così che le chiappe abbronzate di Copacabana divennero il principale prodotto d'esportazione e di attrattiva turistica brasiliano, mentre la capoeira divenne lo sport nazionale brasiliano.[3]

Attualmente la capoeira conosce un grande sviluppo in tutto il mondo, anche grazie a due testimonial d'eccezione quali i due personaggi più semplici di Tekken, di cui uno è una figa pazzesca.

Di cosa si tratta

Una mirabile esecuzione di capoeira... o è semplicemente scivolato su una buccia di banana?

La capoeira può essere praticata sia come balletto in cui si finge di colpirsi, sia come combattimento sportivo o di piacere. In entrambi i casi voli, salti, ti arroti, e probabilmente ti spacchi l'osso sacro cadendo in malo modo. In entrambi i casi è previsto accompagnamento musicale di cocozze, campanacci e una folla riunita in cerchio che canta, sclera e rompe le palle. Tanto se si beccano un tallone sul naso son cazzi loro.

La danza

La si preferisce far fare alle donne, sia perché così non si fanno male, sia perché quando fanno la ruota si vede tutto... ma proprio tutto!

La lotta

Gli ingredienti sono te, un avversario, e un mucchio di invasati che si dispongano in cerchio intorno a voi costituendo la Roda, ovvero Folla di curiosi rompicoglioni che simboleggia gli schiavi niubbi che anziché allenarsi preferivano metter su giri di scommesse sui combattimenti[4]. L'arbitro al posto del fischietto suona lo scacciapensieri, che loro chiamano Berimbau, mentre tutto intorno la roda fa casino con l'Atabaque, il Caxixi e il Pandeiro, ovvero pentole, padelle e vergate sul membro.

Il gioco consiste nel fingere di combattersi, sfiorando l'avversario con un calcio capriolante a pochi millimetri della faccia senza colpirlo. Più vicino vai senza colpire più sei un bravo capoerista. Chi prende "per sbaglio" il muso di uno spettatore guadagna 1000 punti. Chi prende l'arbitro vince un prosciutto o una porzione di riso e fagioli. Di solito la danza si conclude quando la Roda è stata completamente messa al tappeto, dopodiché il vincitore è decretato in base al numero di denti che ha fatto volare. Da quel che si può dedurre, è meno rischioso praticare la capoeira che assistere ad una sua esibizione. A meno che non si tratti di una vera rissa, difficilmente il praticante subirà un danno superiore ad una ventata d'aria proveniente dal solito calcio al vuoto.

Attualmente il più grande campione di capoeira vivente è Eddy Gordo. Da segnalare poi ottimi atleti quali José Carioca, Fabiola Iglesias e Cat Woman[5].

Curiosità

Essere in grado di aprire le gambe il più possibile è fondamentale per praticare quest'arte marziale... niente doppi sensi per favore.
  • Se c'è qualcosa di peggio che incontrare un nero razzista è incontrare un nero razzista che conosce la capoeira.
  • Uno dei più famosi capoeristi della ribellione di Palmares fu John Fitzgerald Leandro De Zumbibotta, per gli amici Zumbi, che lottò interi decenni per vivere libero coi suoi compagni. Poi lo catturarono: la sua testa venne tagliata e ed il suo pene staccato e inserito nella bocca e il tutto esposto come monito davanti gli altri schiavi... Però è tuttoggi considerato un eroe... Contento lui...
  • Un capoerista può dirsi abbastanza bravo quando usando le gambe riesce a fluttuare come un elicottero e a raggiungere il barattolo dei biscotti che la mamma ha nascosto sullo scaffale in alto della cucina.
  • Un capoerista che si rispetti esegue una capriola restando sospeso in aria tanto tempo da far sbiancare Michael Jordan.
  • Una vecchia pubblicità della Mazda, quella che faceva Zum Zum Zum, stava usando appunto una canzone dei niubbi della Roda che recita: Zum Zum Zum, meno un calcio e uno va giù/Zum Zum Zum, meno due calci e due van giù.
  • Con le gambe un capoerista può far tutto: volare, rompere un collo, rompersi il collo, farsi le seghe, fare da ventilatore a chi sta intorno con la tecnica più basilare di quest'arte marziale: il temibile Calcio al vuoto.
  • Menando calci al vuoto in continuazione c'è il rischio che qualcuno ti prenda per pazzo e chiami gli infermieri del manicomio.
  • L'aria, stufa di essere pestata senza motivo, potrebbe risucchiarti in un tornato per sviarti fuori dalle balle.

Note

  1. ^ Se sei sfortunato ti becchi in faccia la tibia del ballerino invece.
  2. ^ Solo sottopagati...
  3. ^ Esatto, la capoeira, e non il calcio, è lo sport nazionale brasiliano!
  4. ^ Tra l'altro essendo schiavi non avevano altro da puntare che le frustate, quindi vincere non conveniva nemmeno tanto
  5. ^ Almeno quella del film