« Fin da piccolo ho sempre sognato di indossare questa maglia »
(Zlatan Ibrahimović)
« Fin da piccolo ho sempre sognato di indossare questa maglia »
(Zlatan Ibrahimović)
« Fin da piccolo ho sempre sognato di indossare questa maglia »
(Zlatan Ibrahimović)
« Fin da piccolo ho sempre sognato di indossare questa maglia »
(Zlatan Ibrahimović)

Zlatan Ibrahimović giocatore, vincitore per ben tre volte del premio Calciatore più simpatico nel 2005, nel 2006 e nel 2007 (appartenuto in precedenza a giocatori del calibro di Bobo Vieri e Marco Materazzi), è figlio illegittimo di uno zingaro montenegrino e di una cammella pakistana. In molti sostengono che sia una divinità adorata dai suoi seguaci, gli ibrei, che professano l'ibraismo. Altri sostengono che sia venuto da un altro pianeta, per questo la NASA è ancora alla ricerca della navicella spaziale con la quale è giunto sulla Terra.

Un cammello (a sinistra) e... un cammello! (a destra)

Carriera

Gli inizi

Mentre era in giro con il suo caravan, in compagnia della sua famiglia, all'età di 8 anni venne dimenticato all'interno di un centro Ikea nei pressi di Amsterdam. Per questo motivo ottenne la cittadinanza svedese e cominciò a fare uso di stupefacenti, di prostitute e a giocare a calcio nel circolo del dopo lavoro Ikea, che all'epoca era affiliato con l'Ajax squadra per la quale aveva fin da piccolo sempre sognato di indossare la maglia.

L'arrivo in Italia

Dopo un lungo periodo di militanza nelle fila dei lancieri dell'Ajax, la svolta calcistica per Ibrahimovic avvenne nell'Europeo del 2004, quando assaporò per la prima volta il gusto della combine calcistica. In quell'occasione infatti la sua nazionale adottiva, la Svezia, e la Danimarca, durante la prima fase a gironi si misero d'accordo per ottenere l'unico risultato, il pareggio per 2-2, che le avrebbe qualificate entrambe agli ottavi, a scapito della nazionale italiana, già purgata nello scontro diretto proprio da un gol di Ibrahimovic.

Affascinato dall'imbroglio grazie al quale si possono ottenere facili successi e facili guadagni, il giovane Zlatan sognava di trovare un luogo incantato dove truffe ed inganni fossero leciti e all'ordine del giorno. Riuscì a trovare la sua "Terra Promessa" proprio in quel paesino truffato e sbeffeggiato dalla sua nazionale putativa durante l'europeo: l'Italia.

Quale miglior luogo se non l'Italia? Il paese dei furbetti e dei finti onesti, per poter vivere e far fiorire la propria indole di rubagalline e sbruffoncello gitano.

E quale squadra migliore se non la Juventus? La società calcistica che più di tutte in Italia era dedita ai raggiri e alle truffe sportive.

Ibrahimovic trovò nel BelPaese e nella ridente e solare Torino il suo Paradiso Terrestre e appena giunto alla società bianconera, senza esitazione dichiarò a cuor aperto che la Juventus era la squadra per la quale aveva fin da piccolo sempre sognato di indossare la maglia.

La Juventus

Nei due anni di militanza nella prima squadra del meridione, Zlatan si mise in mostra fin da subito per la sua grande simpatia ed il suo gradevole senso dell'umorismo, dimostrando lealtà e correttezza nei confronti degli avversari ai quali sotto l'occhio vigile delle telecamere distribuiva simpatici buffetti e amichevoli testate rifacendosi alla moda lanciata da un'altro giocatore bianconero, quello Zinedine Zidane che già ai tempi della Juventus dava prova delle sue abilità con la testa che raggiunsero il climax durante il Mondiale del 2006.

Nonostante le numerose scorrettezze e i numerosi gesti sprezzanti e derisori nei confronti di avversari ed arbitri, Ibrahimovic non venne "stranamente" mai squalificato dai giudici sportivi, ma anzi si aggiudicò per due anni di seguito l'ambitissimo "Premio Simpatia" al giocatore più simpatico della Serie A, trofeo prestigioso vinto in passato da importanti calciatori quali Roberto Bettega, Bobo Vieri, Pavel Nedved, Antonio Cassano e Michel Platini.

Durante la sua militanza in bianconero Ibrahimovic non smise mai di fare dichiarazioni d'amore per la sua squadra e si rese protagonista di diversi battibecchi con i giocatori dell'Inter, squadra da lui derisa continuamente ed additata come "perdente". I suoi dissapori si dimostrarono più aspri con un giocatore nerazzurro in particolare: Materazzi con il quale ebbe una serie di interminabili discussioni in campo e fuori. Probabilmente il motivo del contendere tra i due calciatori, era da ricondurre all'invidia che il giocatore interista provava nei confronti dello svedese che per due anni era riuscito ad usurpargli il titolo di Mr. Simpatia del calcio italiano.

File:Macellazzi kill.JPG
Marco Materazzi restituisce una tenerezza a Zlatan Ibrahimovic: l'amore non è bello se non è litigarello!

Il passaggio all'Inter e la storia d'amore con Materazzi

Dopo lo scoppio di Calciopoli e la detronizzazione di Don Luciano Moggi, la Juventus venne punita per le proprie malefatte e retrocessa nella serie cadetta. A beneficiare di questa situazione fu proprio quell'Inter tanto derisa e sbeffeggiata da Ibrahimovic. Stranamente la squadra nerazzurra, cui presidente Massimo Moratti era uno dei padroni della Telecom non venne minimamente coinvolta nella vicenda delle intercettazioni telefoniche tratte degli archivi della Telecom.

Ibrahimovic, spinto dalla suo infallibile fiuto per gli imbrogli ed i raggiri decise di abbandonare la nave che affondava e di accettare il trasferimento nella nuova regina dei magheggi all'italiana del calcio nostrano: proprio l'Inter.

Appena giunto in nerazzurro il giorno della sua presentazione il calciatore svedese dichiarò raggiante che l' Inter era squadra per la quale aveva fin da piccolo sempre sognato di indossare la maglia. Magicamente sui giornali cominciarono a comparire dichiarazioni d'amore tra lui e Materazzi e i due calciatori una volta acerrimi nemici si trovarono a stare sempre insieme, in allenamento, nella stessa stanza in ritiro, al bar, sotto la doccia a giocare col sapone, finché qualcuno addiritura non cominciò a malignare su una loro possibile storia omosessuale.

Nell'Inter Ibrahimovic trovò oltre che lo scudetto, vinto dalla Juventus l'anno prima e cucito magicamente sulle casacche nerazzurre grazie all'aiuto provvidenziale di San Guido Rossi, una sua dimensione giocando in un campionato senza avversari dove poteva esprimere al meglio le sue doti tecniche e dove poter vincere ogni partita senza problemi, in spensieratezza. Inoltre riuscì ad aggiudicarsi per il terzo anno di seguito il Premio di Simpaticone della Serie A, ma questa volta ad ex equo con il suo compagno di squadra e di vita Marco Materazzi. E vissero tutti felici e contenti. nel 2007 vennero trovati in una stanza mentre si baciavano affettuosamente. Addottarono un figlio nella caldissima estate del 2007,il figlio venne a giocare all'Inter: il suo nome è Suazo®.

 
A destra pallone d'oro 2007 a sinistra tapiro d'oro 2008

Curiosità

  • Voci di corrridoio rivelano che abbia "naso" per gli affari.
  • Il suo idioma è un misto di italiano, serbo-bosniaco e inglese maccheronico. Per lo più comunica con la telecinesi
  • È cosi brutto che vorrebbe convertirsi all'Islam per poter indossare un velo