Vito Ciancimino

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(Rimpallato da Vito ciancimino)
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Ciancimino durante una protesta contro l'abusivismo edilizio.

Vito Aureola Ciancimino (Corleone 20 aprile 1870 - Palermo, 21 gennaio 2018) fu un politico di spicco nella Terronia degli anni 60-70 ma anche 80 e 90 e forse 100. Riconosciuto universalmente come "Il politico più onesto e incorruttibile" che la seconda repubblica abbia conosciuto. È stato sindaco di Palermo dal 1964, impegnandosi nella legalità e nella crescita sociale ed economica, anche a lui si deve la bellezza e il benessere della nuova Palermo.

Le opere

Vito Ciancimino a 13 anni.

Ecologista convinto, a lui è dovuto il "risorgimento" palermitano degli anni 60, caratterizzato dalla lotta alla mafia, messa in atto con la chiusura di cantieri edilizi al fine farne dei giardini pubblici, la costruzione della metropolitana[1], l'apertura di musei, biblioteche, cinema, teatri, parchi giochi per bambini. A lui sono anche dovute le meravigliose piste ciclabili palermitane, un vanto per i cittadini del capoluogo siciliano, grazie alle quali la città è stata definita "Una Svizzerina".

Il quartiere palermitano "Resuttana-San Lorenzo".

Curiosità

Durante l'amministrazione Ciancimino i costi della burocrazia furono abbattuti, e furono abolite le tasse, in quanto egli sovvenzionava personalmente la spesa pubblica, arrivando al punto da consumare in toto il proprio patrimonio, il cosiddetto "Tesoro di Ciancimino", che non finì mai in mano ai suoi figli.

La città di Palermo ogni anno festeggia il compleanno di "Don Vito" con cerimonie, carri, zucchero filato, autobombe e suicidi di massa.

L'opera di Ciancimino e del suo stretto collaboratore Salvo Lima sono spesso citate nei manuali di diritto delle più illustri università giuridiche europee come esempio di onestà etico/morale e civica. Si deve infatti a loro, e ai politici che poi gli si susseguirono fini ai nostri giorni, il primo posto guadagnato dalla città di Palermo nella classifica delle città più vivibili del creato.

Il Cavaliere Vitus a protezione della sua opera di ecologizzazione della città di Palermo.

Le origini del cognome

Si pensa che il cognome gentilizio Ciancimino sia nato in un piccolo e ridente paesino in provincia di Palermo, Ciminna, gioiellino e vanto della ridente Terronia. Il dato proveniente dalla tradizione vuole che all'interno di un panificio probabilmente si dibatté a lungo e violentemente sulla presenza o meno di sesamo, ("cimino" in siciliano) su alcune pagnotte.

Premi Nobel

Vito Ciancimino ha ricevuto diversi premi nobel, tra i quali ricordiamo, nel solo 1975

  • Premio Nobel per la pace
  • Premio Nobel per l'ambiente
  • Premio Nobel per il sole
  • Premio Nobel per l'aria pulita
  • Premio Nobel per l'energia rinnovabile
  • Premio Nobel per la lotta all'inquinamento
  • Premio Nobel per la lotta alla mafia e alla corruzione
  • Premio Nobel per la barba
  • Premio Nobel per il sacrificio

In seguito, altri Premi Nobel gli furono concessi, ma l'Altissimus li rifiutò con onore. Certamente, il rifiuto che più polemiche trascinò, fu quello relativo al Premio Nobel per la Salute. Egli infatti non si sentiva mai male, e quando per fargli un grazioso scherzo (in collaborazione con Scherzi a Parte) la Polizia andò ad arrestarlo, nel 1984, saltellò trotterellando fino a dentro la volante.

Lo scherzo continuò diversi anni dopo: nel 2001 viene simulata una condanna a 13 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e favoreggiamento. Risate, canti e balli, caratterizzarono l'udienza, dalla quale lo stesso Ciancimino uscì piangendo dalla commozione.

Il comune di Palermo gli offrì 150 milioni di euro per ripagarlo dei servizi resi (e per la partecipazione allo scherzo), ma lui ne accettò riluttante solo 7.

I restanti 143 milioni di euro, che i maligni chiamano il Tesoro di Ciancimino, furono impiegati in opere pubbliche, non finirono mai in mano alla sua famiglia.

La morte

I resti di Vito Ciancimino.

La morte di Ciancimino è tuttora oggetto di discussione da parte dei discepoli. Sembra comunque prevalere la tesi secondo cui "In quella piovosa mattina del 21 gennaio nel 2018", benché ancora giovane e arzillo come uno scheletro che fuma, durante un estremo tentativo di bloccare i lavori di un cantiere edile che avrebbe raso al suolo una delle meravigliose ville liberty che caratterizza(va)no la città di Palermo, si sia lasciato schiacciare dalle ruspe per protesta.

Voci correlate

Note

  1. ^ La più grande linea metropolitana che il cosmo ricordi: consta infatti di ben 12 diverse linee, più di quelle di Milano e Crotone messe insieme.