Utente:Turtelèn/Sandbox

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Nuovo progetto

« Moro chi? »
(Forlani su rapimento di Aldo Moro)
« Eh? »
(Forlani su strage di Ustica)
« Pi cosa? P2? Ah, la loggia massonica? Quella con a capo Licio Gelli? Mai sentita. »
(Forlani su "oops")
« . »
(Forlani sul . Questa la sapeva.)

Forlani, Arnaldo. Politico (Pesaro, 1925).

Politico di spicco della Democrazia Cristiana negli anni dal 1952 al 1992, salvo una brevissima parentesi tra il 1953 e il 1989, Arnaldo Forlani è tuttora ricordato come . Forlani inizia la sua carriera


Insabbiamento democristiano
ATTENDI

Insabbiamento democristiano
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Zecchino d'oro

Rullo di tamburi


E il vincitore dello Zecchino d'oro del 2011 è ... nome trovare foto

« Weee! Ho vinto lo zecchino d'oro! Weee! »
(Il tenero vincitore)
« Tiratela meno, stronzetto. Il merito è di chi ti ha scritto la canzone, non tuo! »
(Il tenerissimo Mago Zurlì)

Bambini, piaga sociale. Improduttivi e

Autori dei testi dello Zecchino d'Oro

Categoria negletta, praticamente i pària del music business. Sorte più grama non poteva capitar loro: costretti a scrivere testi deliranti per dei mostriciattoli irriconoscenti, finiscono inevitabilmente in analisi per Evitati come lebbrosi dai colleghi e dagli addetti ai lavori, hanno comunque un ingresso riservato alla S.I.A.E.. Ma sul retro, in mezzo ai cassonetti.


Emanuele Filiberto di Savoia (attuale "principe")

Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Sbilingudi Filiberto di Savoia. Ultimogenito di casa Savoia, bipede (1972, Ginevra - deambulante).

Sciagura che affligge ciclicamente ogni dinastia, la maledizione del figlio mona (su quattro generazioni in media ci sono due normali, un genio e un mona che manda a puttane tutto il lavoro dei predecessori) ha colpito anche casa Savoia. I quali, dopo generazioni relativamente tranquille, hanno pagato con gli interessi: due mona di fila, praticamente un record.

Il piccolo Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Sbilingudi Filiberto di Savoia nasce all'ospedale di Ginevra nel 1972, di parto naturale. Il suo primo impatto col mondo non è dei migliori. L'ostetrica, una svizzera ferocemente repubblicana, appena dopo averlo estratto con l'ausilio di un'aspirapolvere, lo prende in braccio, lo soppesa, lo scruta perplessa, e, come da procedura, parte con gli schiaffi.

Alla madre, però. Che, da elegante donna di mondo par suo, si lascia andare a una sequela ininterrotta di improperi e contumelie.

Verso il figlio. Il quale, pur con i palesi limiti dovuti alle connessioni neurali solo parzialmente complete (ha 0 giorni di vita, in fondo, e il futuro non ), intuisce subito che quei genitori gli saranno causa di infiniti problemi. Pensiero amabilmente ricambiato dai genitori stessi nei suoi riguardi.


« Cette garçon el me darà problom, me lo sònt... »
(Mamma Savoia)
« Gnè ueèè anghi nghhè nghè gnèèè »
(Il piccolo savoiardo dal nobile lignaggio perfeziona immantinente il suo nobile linguaggio. Nella conoscenza delle lingue straniere non andrà oltre.)