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{{Cit2|L'hanno inventato loro, gli arghentini, in Plaffa Finco de Mayo: Un, dof, tref, chi no falta ef un inglef.|[[....]]}}
La '''linea del cambio di data''', secondo la definizione dell'Istituto Geografico Mondiale, è quella linea che corre dal [[Polo Nord]] al [[Polo Sud]] seguendo la curvatura terrestre e intersecando il paralleli fondamentali con un angolo pari alla metà del raggio di curvatura diviso per [[Pi greco]].<br />Come però fece notare il cartografo .... già nel XVII secolo, questa definizione è imprecisa perché il Pi greco varia a seconda della latitudine e dell'umidità nell'aria per cui la linea non sarebbe più una retta seppur curva, ma una specie di [[Zigzagoon|zigzag]] semovente.<br />È irrilevante che il cartografo ... fosse stato rinchiuso in manicomio fin dalla nascita.


'''Federico''' Rodrigo Cayetano y Lopez y Martinez y Gonzales, detto '''Buffa''' è uno dei volti più noti di [[Sky]] insieme a Teobaldo Guignardini e Cornelio La Pappa. Potrebbe quasi essere considerato una persona normale, se improvvisamente non cambiasse tono di voce per esprimersi in spagnolo, portoghese, mandarino o [[salame|ungherese]].
==Com'era il mondo prima della sua istituzione==
Fino al [[1612]], anno dell'istituzione della Linea del cambio di data, era tutto allo scatafascio: circumnavigando il globo


Originario di [[Milano]], ha vissuto per decenni tra l'[[Uruguay|Uru-uai]], l'[[Argentina|Arg-h-entina]] e [[Chieti]] assorbendo in profondità usi, [[carnevale|costumi]], tradizioni, lingua e cattivi odori. O almeno così si sarebbe portati a credere sentendolo raccontare innumerevoli aneddoti relativi al Sudamerica.<br />


Il network televisivo concorrente Mediaset Premium, usando il Metodo Buffa (collegamento a Macchina del fango), insinua che non si sia mai mosso da Milano se non per avventurarsi a Rozzano e che lo spagnolo e il portoghese li abbia imparati la notte lungo i viali intorno alla Stazione Garibaldi. A sentire Mediaset Premium, anche i formidabili aneddoti di Buffa sarebbero inventati per un buon 90% …….
immaginaria che suddivide il globo tra domenica e lunedì.<br />
Gli esordi[modifica]
Magellano, barbiere,
I primi passi nel mondo del giornalismo furono di basso profilo, come del resto anche i successivi. Ottenuta la laurea in Giurisprudenza con una tesi sull’Arte Della Bugia Dentro e Fuori dall’Aula del Tribunale, con grande coerenza si dedica al giornalismo sportivo sotto l’ala protettrice di un gigante della professione: Guido Bagatta.

Si fa subito notare per la straordinaria fantasia, soprattutto per aver considerato Bagatta un giornalista.

Viene spedito negli Stati Uniti a seguire i Campionati Universitari di Hockey su Acqua per Tele Cialtrone. Negli States perfeziona la conoscenza della lingua inglese, affina la tecnica della radiocronaca, penetra i segreti dello sport a stelle e strisce credendoli una bambola gonfiabile e rivela l’innata predisposizione per l’aneddotica raccontando la rava e la fava ai turisti di Times Square.
{{Cassetto
Con la bocca
|larghezza=100%
COLLEGAMENTO YOUTUBE INTERVISTA A LUIS ENRIQUE
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COLLEGAMENTO YOUTUBE FRAQUITO MAXI MORALES
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https://www.youtube.com/watch?v=fzKyOpJR3FE
|colorebordi=#000000
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|titolo=
|testo=:

{{sottotitolo|Da Nonciclopedia, l'enciclopedia un po' puttana}}
[[File:Barbie Lucrezia Borgia.jpg|240px|thumb|right|Da oggi c'è Barbie Lucrezia, divertiti a ordire intrighi di appartamento, e vendicati dei tuoi famigliari con i tre flaconi di veleno in omaggio. Uccide davvero!]]

{{Cit2|Cesareeeee, Lucreziaaaaaaa, non fate chiasso che il papà sta scrivendo un’enciclica.|L’amante di Papa Alessandro VI redarguisce i figliuoli che giocano a palla in Vaticano}}


'''Lucrezia Borgia''' (Subiaco [[1480]] – Giubiaco [[1519]]), è stata una delle figure femminili più controverse del [[Rinascimento]] . Alcuni storici la bollano come una semplice [[puttana]], altri le riconoscono anche una certa troiaggine. È comunque innegabile che dietro il suo aprir le cosce a chicchessia ci sia stato un preciso disegno politico dettato dal principio della Ragion di Stato e da quello della [[marmotta che confeziona la cioccolata|Marmotta che Confeziona la Cioccolata]]. Il De Sanctis sostiene che per Lucrezia, giacere con cani e porci, non fosse frutto della sua volontà, ma dell’esigenza di provare i prodotti della fabbrichetta di materassi di [[famiglia]].


== La vita ==
=== Prima parte 1480 - 1512 ===
Figlia di [[Papa]] Alessandro VI e di Vannozza Vanvitelli Viendalmare, pur essendo stata riconosciuta da Alessandro, rifiutò sempre di portarne il cognome
{{quote|Potrei mai chiamarmi Lucrezia Sesto?|}}
Della sua infanzia non si sa molto, se non che fu violentata dal padre, dal fratello Cesare e da una torma di pellegrini che si recavano a Roma per comprare un po’ di indulgenze di scorta per il periodo [[inverno|invernale]].<br />
Alle prime [[mestruazioni]] Alessandro la diede in sposa a Giovanni Sforza, così chiamato perché [[stitico]]. Giovanni era Signore di Pesaro, ma visto che Lucrezia voleva sposare un calciatore, il padre la convinse che era lo Sforza che giocava nell'[[Inter]].<br />La vita matrimoniale a [[Pesaro]] cominciò da subito a star stretta a Lucrezia che era abituata a quella in [[Vaticano]] dove, quando si faceva [[messa]] si faceva [[Messa nera|messa]], ma quando papà si levava i paramenti era bisboccia per tutti: orge, banchetti, bevute, musica a tutto volume e veleno a gogo. Oltretutto il marito conosceva solo la [[kamasutra|posizione del missionario]] e non sapeva declamare i versi del [[Pietro Bembo|Bembo]] ruttando, come faceva Cesare. Appena [[File:Alfonso di Aragona.jpg|200px|thumb|left|Alfonso teneva l'armatura anche per fare il bagno, a casa Borgia non ci si poteva fidare. Non servì a nulla.]]trovò una scusa valida, Lucrezia lasciò il marito per tornare a{{s|l casino}} casa.
{{quote|Vado un attimo a portare questo pentolino di minestrone alla vicina e torno subito.|Lucrezia Borgia mette in atto uno dei suoi più astuti stratagemmi}}
Come il padre [[Bibbia|biblico]] festeggiò il ''figliol prodigo'' arrostendo {{citnec|e=citazione sbagliata necessaria|l'agnello grasso}}, così Alessandro e Cesare, per restare in tema di ovini, festeggiarono il ritorno a casa di Lucrezia mettendola a [[pecorina]] e facendola belare fino al mattino, quando la informarono che a causa di un cambio di strategia politica, sarebbe dovuta andare in sposa ad '''Alfonso d'Aragorn''' della [[Terra di Gondor]].<br />[[File:Alessandro VI.jpg|240px|thumb|right|Non c'è da stupirsi se Papi Alessandro VI ebbe molte donne. Quale donzella si lascierebbe scappare un fico così]]

Il [[matrimonio]] fu celebrato in pompa magna e questa cosa della [[pompino|pompa]] fu l'unica ad avere il gradimento di Lucrezia, soprattutto perché magna. Il resto del menage matrimoniale fu noioso quanto il primo: certo Alfonso era un po' più fantasioso di Giovanni a letto, ma sempre uno rimaneva, e lei non era tipa da accontentarsene.<br />Tre mesi dopo si celebrarono lo stesso giorno il funerali di Alfonso d'Aragorn, avvelenato da diciotto colpi d'accetta sul collo, e il matrimonio di Lucrezia con '''Alfonso d'Este''', proprietario di una catena di castelli nel ferrarese.<br />Anche questo secondo Alfonso durò poco, ucciso da un cocktail letale di [[birra]] e gazzosa.<br />Sempre per via di complicati intrighi politici, Lucrezia venne data in sposa a:
*'''Alfonso di Valoir''' per allearsi con la [[Francia]];
*'''Alfonso di Pecoraro''' per pastrocchiare coi Verdi;
*'''Alfonso di Chi?''' per ingraziarsi la stampa rosa.
Manco a dirlo, tutti questi matrimoni si conclusero tragicamente, il Valoir morì avvelenato dai funghi, gli altri due strangolati dalle loro stesse giarrettiere.


==== Breve intermezzo nel quale si dà conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare ====
[[File:Disegno infantile.jpg|240px|thumb|left|Lucrezia Borgia aveva un'elica sul collo, non aveva né naso né bocca, ma le gambe erano drittissime. Vestiva piuttosto all'avanguardia, considerata l'epoca. O perlomeno così la dipinge il Capparella...]]

Intanto Cesare, che era divenuto Duca di [[Valentino]] e Marchese di [[Versace]], proseguiva la sua inarrestabile carriera [[politica]] così mirabilmente descritta dal [[Machiavelli]] ne ''Il Principe'' e da [[Rettore]] ne ''Il cobra non è un serpente''. Per lui la Ragion di Stato stava sopra ogni cosa, eccetto che sui [[jeans]], dove stava meglio una [[T shirt]] col volto di [[Goffredo da Buglione]] e la [[bandiera della pace]]. <br />E se per far valere la Ragion di Stato occorreva uccidere gli amici, poco male, c'era anche il vantaggio di risparmiare sui regali di [[Natale]] e gli si potevano ciulare le mogli senza paura che tornassero a casa in anticipo. Il cliché era sempre quello: invito a cena e avvelenamento.<br />Ci volle un po' prima che le celeberrime tecniche di avvelenamento escogitate dalla [[famiglia]] Borgia si affinassero: inizialmente si limitavano a cercare di convincere i commensali a ingoiare i fichi d'India senza sbucciarli, uccidendoli poi a badilate sulla testa se si rifiutavano. Poi, constatato che i saloni si sporcavano di [[sangue]] lasciando tracce che la scientifica avrebbe potuto far risalire a loro, modificarono le loro tecniche fino ad arrivare all'avvelenamento perfetto ottenuto offrendo manicaretti preparati da [[Beppe Bigazzi]].

==== Fine del breve intermezzo nel quale si dava conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare ====


=== Seconda parte 1512 - 1519 ===
All'età di 32 anni nel Rinascimento le [[donna|donne]] ne avevano già 47 e Lucrezia, che bella bella non era mai stata, cominciava a sfiorire. Inoltre era pluri-vedova e, chi non la temeva conoscendone la storia, si toccava i [[coglioni]] al suo passaggio. Il papà Papa era [[morte|morto]], il fratello Cesare pure, di altri pervertiti che se la pigliassero non se ne trovavano, che altro poteva fare se non farsi venire la vocazione?<br />Infatti, quando si dice il caso, il [[Signore]] la {{s|chiavò}} chiamò e lei si fece Terziaria francescana, sperando che almeno in convento si sarebbe potuto trombare.<br />Se sulla reale vocazione sono validi i dubbi degli storici, non si può disconoscere che Lucrezia - una volta appurato che in convento non si batteva chiodo - espiò completamente i peccati commessi in gioventù seguendo alla lettera gli insegnamenti di [[San Francesco]], eccetto quello di parlare agli [[uccelli]] per evitare facili battute [[L'autore di questo articolo|ai posteri]].
[[File:Luana Borgia di schiena.jpg|220px|thumb|left|Curiosamente non si conosce nemmeno il volto della pronipote Luana Borgia. Ma in fondo a volte possiamo anche fottercene della faccia!]]

== Il vero volto di Lucrezia Borgia ==
A dispetto di tutta la letteratura fiorita intorno al personaggio di Lucrezia Borgia, il suo vero volte ci è a tutt'oggi {{s|m}}ignoto. Il [[Alessandro Del Piero|Pinturicchio]] la dipinge tale e quale alla [[Gioconda]], ma con i baffi, mentre il [[Marco Capparella|Capparella]] ne offre una versione stilizzata tipo quelle dei bambini delle Elementari, ma c'è da dire che il Capparella non sapeva disegnare. Per informazioni più precise dobbiamo ancora una volta ricorrere al De Sanctis, che sta alla [[storia|storiografia]] come [[Antonello Venditti|Venditti]] sta alla [[musica]]:
{{quote|Non era bella, anche se non poteva dirsi brutta. Somigliava straordinariamente al padre: gli stessi occhi da bue, lo stesso naso bitorzoluto, lo stesso culo cellulitico, la stessa pelle scura e in più una lunghissima chioma bionda|''Storia dei Borgia, per quello che ne so io'' - Gaetano De Sanctis, 1953}}
Praticamente una [[Mara Venier]] negra.

Quale che sia stato l'aspetto di Lucrezia, è certo che abbia suscitato un certo fascino nei suoi contemporanei. E se non si tratta di bellezza, si tratta di [[cultura]], se non è cultura è eleganza. A meno che non sia tutta questione della patatina bollente, ché allora non c'è bisogno d'altro.


== Note ==
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<references/>

<nowiki>[[Categoria:xxx]]
[[Categoria:xxx]]
[[Categoria:xxx]]</nowiki>
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Versione attuale delle 18:06, 18 dic 2014

« L'hanno inventato loro, gli arghentini, in Plaffa Finco de Mayo: Un, dof, tref, chi no falta ef un inglef. »

Federico Rodrigo Cayetano y Lopez y Martinez y Gonzales, detto Buffa è uno dei volti più noti di Sky insieme a Teobaldo Guignardini e Cornelio La Pappa. Potrebbe quasi essere considerato una persona normale, se improvvisamente non cambiasse tono di voce per esprimersi in spagnolo, portoghese, mandarino o ungherese.

Originario di Milano, ha vissuto per decenni tra l'Uru-uai, l'Arg-h-entina e Chieti assorbendo in profondità usi, costumi, tradizioni, lingua e cattivi odori. O almeno così si sarebbe portati a credere sentendolo raccontare innumerevoli aneddoti relativi al Sudamerica.

Il network televisivo concorrente Mediaset Premium, usando il Metodo Buffa (collegamento a Macchina del fango), insinua che non si sia mai mosso da Milano se non per avventurarsi a Rozzano e che lo spagnolo e il portoghese li abbia imparati la notte lungo i viali intorno alla Stazione Garibaldi. A sentire Mediaset Premium, anche i formidabili aneddoti di Buffa sarebbero inventati per un buon 90% ……. Gli esordi[modifica] I primi passi nel mondo del giornalismo furono di basso profilo, come del resto anche i successivi. Ottenuta la laurea in Giurisprudenza con una tesi sull’Arte Della Bugia Dentro e Fuori dall’Aula del Tribunale, con grande coerenza si dedica al giornalismo sportivo sotto l’ala protettrice di un gigante della professione: Guido Bagatta. Si fa subito notare per la straordinaria fantasia, soprattutto per aver considerato Bagatta un giornalista. Viene spedito negli Stati Uniti a seguire i Campionati Universitari di Hockey su Acqua per Tele Cialtrone. Negli States perfeziona la conoscenza della lingua inglese, affina la tecnica della radiocronaca, penetra i segreti dello sport a stelle e strisce credendoli una bambola gonfiabile e rivela l’innata predisposizione per l’aneddotica raccontando la rava e la fava ai turisti di Times Square. Con la bocca COLLEGAMENTO YOUTUBE INTERVISTA A LUIS ENRIQUE COLLEGAMENTO YOUTUBE FRAQUITO MAXI MORALES https://www.youtube.com/watch?v=fzKyOpJR3FE