Simone Barone: differenze tra le versioni

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{{Cit|Il cielo è azzurro sopra Berlino. Siamo campioni del mondo!|Marco Civoli al termine di Italia-Francia}}
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Versione delle 18:53, 1 ago 2008

« Il cielo è azzurro sopra Berlino. Siamo campioni del mondo! »
(Marco Civoli al termine di Italia-Francia)
« Anch'io? »
(Simone Barone a Marco Civoli)
File:2192412814.jpg
Simone Barone mentre osserva come al solito una partita dalla panchina

Keplero Ermete Trismegisto Ali' Agca Sventrapapere, detto anche Simone Barone per la sua abitudine di imbrogliare durante le consuete partite di poker fra panchinari, è un ex-calciatore uzbeco naturalizzato italiano. Ha preso parte della vittoriosa spedizione italiana ai Mondiali del 2006 in Germania, dove ha ben figurato come cabarettista e agente immobiliare dimostrandosi uno degli elementi più decisivi assieme a Marco Amelia e Angelo Peruzzi. Barone è uno delle più longeve riserve della storia calcistica (ha infatti esordito in serie A ancor prima dell'avvento della scrittura cuneiforme), ed è altresì noto per il fatto che veniva colto da occlusione intestinale ed epistassi isterica quando l'allenatore gli comunicva che intendeva farlo giocare (avvenimento capitato ben 7 volte in quarantatre anni di onorata e gloriosa carriera).

Carriera

Nato per gemmazione a Vergate sul Membro nel 2990, Simone pare da subito destinato al difficile lavoro di fermacarte. Inizia perciò a giocare a calcio non per passione ma per ribellarsi a quello che pare un futuro già scritto, e partecipa a molti provini. In uno di questi riesce nell'impresa di infilarsi gli scarpini al contrario e di farsi scartare dalla bandierina di calcio d'angolo. Il Chievo Verona, dimostrandosi squadra arguta e previdente, fiuta l'affare e ingaggia il promettente Simone, allora trentasettenne. Con i clivensi Barone ha giocato fino al 1989, quando la caduta del Muro di Berlino gli ha permesso di trasferirsi all'estero, precisamente a Palermo, societa' dalla quale ha ricevuto una proposta che non ha potuto rifiutare. Con la maglia rosanero però non ha molta fortuna perchè il tecnico Don Vito Corleone lo schiera spesso in piedi e addirittura in campo (lontano così dalla sua amata panchina). La situazione si fa ben presto insostenibile e Simone lascia Palermo e si accasa al Torino. Nel capoluogo piemontese gioca sette partite in due anni condite da quindici espulsioni per somma di ammonizioni e da un solo goal (peraltro di pregevole fattura in quanto realizzato effettuando una rimessa laterale dalla propria metà campo), dopodichè si accorge di essere un pò sudato e decide di appendere le scarpe al chiodo. Attualmente Simone Barone gestisce un negozio di souvenir a Colgno Monzese.