Utente:Malaugurio/Nonnotizie: differenze tra le versioni

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{{titolo|La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo: stimolando il progresso, facendo nascere l'evoluzione}}
{{titolo|Gli "iceberg" di Titano. Gli astronomi dicono che potrebbero contenere forme di vita esotica}}
{{sottotitolo|Di Nicolò Ormesi}}
{{sottotitolo|Di Nicolò Ormesi}}


'''9 gennaio 2013'''
'''24 gennaio 2013'''
[[File:Astronauti_romantici.jpg|350px|right|thumb|«Ii does not harm to the romance of the sunset to know a little bit about it», cit. Carl Sagan. Credits, [http://phewsha.tumblr.com/ Fuchsia MacAree].]]

Sognatore. Così spesso finiscono le discussioni di quegli individui che invitano a cambiare approccio alle cose, all'economia e alla vita; con un epiteto che ha il potere di vanificare il valore di quello che era stato detto solo un attimo prima. Perché dare a qualcuno del sognatore rende automaticamente lecito spostare la sua discussione e le sue idee sul piano del ''non realizzabile'': ci sono problemi più urgenti e concreti - fame, malattie, disoccupazione – sui quali non ci si può permettere il lusso di perdere tempo in chiacchiere da salottino illuminista.
Sole, idrocarburi, ghiaccio... e sei in pole position! Questo è il nuovo cocktail per Titano, il satellite di Saturno che assomiglia alla Terra ogni giorno un po' di più: un recente studio della missione Cassini rivela che blocchi di idrocarburi congelati potrebbero galleggiare sulla superficie dei mari e dei laghi di metano della più grande luna di Saturno. La presenza di lastre di ghiaccio infatti potrebbe giustificare alcune delle letture contrastanti della riflettività delle superfici registrate dalla sonda Cassini.
Non è certo questa però l'opinione degli uomini di scienza (non a caso il titolo è una citazione di Albert Einstein), quegli stessi che mettono le basi per la produzione delle cose di cui abbiamo bisogno tutti i giorni, i farmaci che ci aiutano a sconfiggere mali reali che ci affliggono e i computer e i telefoni che, in concreto, muovono i nostri guadagni e la nostra sgangherata economia. Questi uomini hanno partecipato al [http://www.auditorium.com/eventi/5419326 Festival delle Scienze] tenutosi a Roma all'Auditorium Parco della Musica la scorsa settimana, con lectio magistralis e conferenze, dalla neuroscienza all'alimentazione senza tralasciare economia e filosofia, per affrontare il tema della felicità come centro e fine ultimo della nostra esperienza.

Un concetto di felicità diverso però da quello caro ai conservatori, imparentato con la ''felicità vegetativa'' dei poveri nell'Ancien Régime, di cui parla Tocqueville, che pretendeva che gli schiavi fossero felici, ma, beninteso, restando sempre schiavi. Un concetto di felicità vicino ad Aristotele e alla ''filosofia spontanea'' di Gramsci che tenga conto di coloro che sono stabilmente privati dei loro diritti, ormai allenati a trarre piacere dalle cose minime per rendere la propria vita sopportabile, per usare le parole del premio Nobel per l'economia [http://it.wikipedia.org/wiki/Amartya_Sen Amartya Sen]. Perché la ricerca della felicità è la ricerca alle cause dell'infelicità e ai possibili rimedi di questa: «Vi è sicuramente un motivo di grande infelicità in Europa per la qualità intellettuale del pensiero di fondo, […] oggi l'unico sforzo che si sta facendo è quello di rimettere in piedi un sistema che è crollato perché non funziona.» (dal [https://anonfiles.com/file/168f8aa3d4c8fb1c93034deb3160dcdf discorso di A. Sen])
«Una delle questioni più interessanti su questi laghi e mari è che possano ospitare forme di vita esotica», ha detto Jonathan Lunine, co-autore dello studio e scienziato della Cornell University, a Ithaca, New York. «E la formazione di ghiaccio galleggiante di idrocarburi offrirà l'opportunità per una chimica interessante lungo il confine tra liquido e solido, un confine che può essere stato importante per l'origine della vita terrestre»
Oggi siamo chiamati in prima persona a prendere decisioni che hanno un elevatissimo contenuto tecnico, dal recente referendum sul nucleare alle recentissime questioni economico-politiche europee. Non solo non abbiamo troppo spesso la necessaria cultura per comprendere questi dibattiti ma manca una classe di scienziati di cui ci si possa fidare, un'informazione di cui ci si possa fidare per non parlare di governanti di cui ci si possa fidare. La necessità fisiologica di cultura e informazioni inoltre, è dimostrata anche da [http://it.wikipedia.org/wiki/David_Linden David Linden], divulgatore e ricercatore alla J. Hopkins University, il quale sostiene che l'attività intellettuale attiva gli stessi centri del piacere che si attivano dopo un rapporto sessuale o un pranzo gustoso.

Manca complicità tra discipline diverse e spesso anche all'interno della stessa disciplina, è più importante pubblicare tanto, ottenere prestigio per la quantità piuttosto che per la qualità delle pubblicazioni («se un editore non pubblica tanto, vale poco» cit. [http://it.wikipedia.org/wiki/Gustavo_Zagrebelsky Zagrebelsky]) e manca il tempo per la riflessione. Oggi gli unici che detengono la cultura sono super-specialisti e super-tecnici totalmente privi di approccio umano e umanistico, approccio tra l'altro indispensabile e proficuo dal punto di vista terapeutico (come sostiene il neurofisiologo [http://dott-neuroscienze.campusnet.unito.it/do/docenti.pl/Show?_id=fbenedet Fabrizio Benedetti]). Lo scienziato deve essere umanista e l'umanista non deve rimanere arroccato a snobbare il mondo scientifico.
Titano è l'unico altro corpo del nostro Sistema Solare, oltre alla Terra, ad avere liquido stabile in superficie. Mentre sul nostro pianeta, precipitazioni ed evaporazione da luogo al ciclo dell'acqua, su Titano il ciclo è di idrocarburi. Etano e metano sono molecole organiche e gli scienziati pensano che possano partecipare alla costruzioni di quei blocchi di chimica complessa da cui è originata la vita.
Fulgido esempio di questo corretto modo di fare cultura sono stati lo scrittore/agronomo [http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Pascale Antonio Pascale] e l'astrofisico/scrittore [http://www.amedeobalbi.it/ Amedeo Balbi], con il commovente spettacolo ''[http://www.nationalgeographic.it/scienza/2013/01/18/foto/dal_big_bang_alla_civilt_in_sei_immagini_pascale_balbi_festival_scienze_2013-1465966/1/ dal Big Bang alla civiltà in sei immagini]'', splendido connubio tra arte e scienza, esempio che la strada della cooperazione nella cultura è tuttaltro che dispersiva e infruttifera. «Non si può tornare all'umanesimo ma avere delle persone che piuttosto che navigare in profondità rimangano in superficie a creare delle connessioni è un esigenza che c'è e ci si sta muovendo in questa direzione: abbiamo bisogno di nodi di conoscenza tenuti assieme da una rete di scambio di conoscenze. Non è più l'epoca dove uno solo può cambiare il mondo ma dove uno faccia da collante perché tutti lavorino per cambiare il mondo.» ha sostenuto Balbi in un intervista. «Il XX secolo si apre con la vittoria della sconfitta della fame, il problema oggi è una distribuzione più equa della ricchezza.» aggiunge Pascale commentando l'ultima immagine dello spettacolo, ''[http://tom.digitalelite.com/img/population-graph.png The Escape from Hunger and Premature Death]'', di Robert William Fogel.
La sonda Cassini ha già rilevato in passato una vasta rete di mari nell'emisfero nord di Titano e laghi nell'emisfero sud, successivamente confermati dalla NASA.
L'universo intero è condizionato dalle sue leggi, e la conclusione più probabile della sua storia sembra essere inevitabilmente la morte termica. Ma questo non deve frenare il diritto a pretendere la felicità: l'imprevedibilità dell'evoluzione tecnologica ci invita al sogno e alla speranza di eludere anche le più rigide leggi della fisica, e uscir fuori a (ri)veder le stelle.

==Ghiaccio "frizzante"==
[[Immagine:titano-superficie-1.jpg‎|left|thumb|250px|Questo concept d'artista tenta di descrivere il ghiaccio che potrebbe formarsi su un mare di metano e etano. Credit: NASA/JPL-Caltech/USGS]]
Fino ad oggi si riteneva fosse impossibile la presenza di metano ghiacciato in superficie perché differentemente da quanto accade per l'acqua gli eventuali “iceberg” di questo composto, più denso allo stato solido che allo stato liquido, dovrebbero inevitabilmente affondare.
È stato quindi studiato un nuovo modello che prende in esame l'interazione tra laghi ed atmosfera, considerando la composizione chimica delle varie miscele, le sacche di azoto e le variazioni di temperatura. Il risultato, trovato dagli scienziati, è che il ghiaccio invernale galleggia sui laghi ricchi di metano ed etano se la temperatura è sotto al punto di congelamento del metano ossia 90,4° Kelvin (-182.75º Celsius).
Gli scienziati hanno realizzato che tutte le varietà di ghiaccio che hanno preso in considerazione galleggerebbero se fossero composte da almeno il 5% di “aria” (che su Titano è composta da una significativa maggior quantità di azoto di quella terrestre ed è quasi priva di ossigeno).
Tutte le varietà di ghiaccio in tali condizioni sarebbero in grado di galleggiare se composte da almeno un 5% di aria, che è una composizione piuttosto comune per il giovane ghiaccio marino sulla Terra.
Se la temperatura scende di solo pochi gradi, il ghiaccio affonderà a causa delle diverse proporzioni di azoto nel liquido rispetto al solido. Temperature vicino al punto di fusione del metano potrebbero quindi determinare la coesistenza di una crosta di ghiaccio di idrocarburi sulla superficie e di blocchi di ghiaccio di idrocarburi sul fondale. Gli scienziati non hanno ancora previsto di che colore potrebbe essere il ghiaccio, sospettano possa essere incolore forse con le tinte bruno - rossastre tipiche dell'atmosfera di Titano.

«Ora sappiamo che è possibile, su Titano, trovare ghiaccio ricco di metano e etano congelati in blocchi sottili, che si fondono assieme con l'aumentare del freddo - similmente a quanto vediamo nei ghiacci del mare Artico all'inizio dell'inverno», ha detto Jason Hofgartner, primo autore dello studio e ricercatore nel Consiglio di ricerca di Scienze Naturali e Ingegneria del Canada a Cornell. «Vorremo che vengano prese in considerazione questi dati se mai un giorno decidessimo di esplorare la superficie di Titano».

==La stagione delle verifiche==
[[Immagine:titano-superficie-2.jpg‎|right|thumb|250px|In questa immagine i laghi a sinistra sono pieni di idrocarburi liquidi mentre i laghi in alto a destra sono solo parzialmente pieni, o rappresentano terreno saturo (ad es. un pantano). Alcune delle differenze di riflettività potrebbe essere spiegate con la presenza di ghiaccio di idrocarburi galleggiante. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASI/Cornell]]
La strumentazione radar della Cassini sarà in grado di verificare questo modello analizzando la riflettività di laghi e mari: un lago di idrocarburi scaldandosi nel disgelo della primavera, come sta succedendo nell'emisfero nord del pianeta, potrebbe diventare in grado di riflettere maggior radiazione più il ghiaccio sale in superficie. Questo infatti renderebbe la superficie più ruvida che apparirebbe quindi più luminosa alla sonda Cassini. Quando il clima diventerà più caldo e il ghiaccio si scioglierà del tutto la superficie del lago sarà un liquido puro, risultando così più scura al radar della Cassini.

La sonda della NASA Cassini sarà in grado di testare e confermare questo modello: il suo radar misurerà il potere riflettente dei liquidi sulla superficie di Titano con i cambiamenti stagionati.
Non ci resta che attendere le nuove emozionanti informazioni che questa sonda sarà in grado di trasmetterci nel corso della sua missione, una delle più belle nel nostro Sistema Solare.

«Il soggiorno prolungato di Cassini nel sistema di Saturno ci offre un'opportunità senza precedenti per osservare gli effetti di un cambio di stagione su Titano - ha detto Linda Spilker, scienziato al Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena - Avremo quindi un'opportunità di vedere se le teorie sono giuste».

Possiamo comunque essere orgogliosi di questi risultati. Titano è un mondo unico e importantissimo anche per lo studio della nascita della vita sulla Terra e la missione Cassini-Huygens è un progetto cooperativo che coinvolge NASA, ESA e ASI, l'Agenzia Spaziale Italiana: una bella occasione per dimostrare le nostre capacità in campo scientifico!

==Fonti==
{{Source|author=nasa.gov|url=http://www.nasa.gov/mission_pages/cassini/whycassini/cassini20130108.html|title=Cassini Suggests Icing on a Lake|pub=Mission News|date=8 gennaio, 2013}}

Versione attuale delle 23:43, 24 gen 2013

Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché siamo dei cretini. Il titolo corretto è La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo: stimolando il progresso, facendo nascere l'evoluzione.

24 gennaio 2013

«Ii does not harm to the romance of the sunset to know a little bit about it», cit. Carl Sagan. Credits, Fuchsia MacAree.

Sognatore. Così spesso finiscono le discussioni di quegli individui che invitano a cambiare approccio alle cose, all'economia e alla vita; con un epiteto che ha il potere di vanificare il valore di quello che era stato detto solo un attimo prima. Perché dare a qualcuno del sognatore rende automaticamente lecito spostare la sua discussione e le sue idee sul piano del non realizzabile: ci sono problemi più urgenti e concreti - fame, malattie, disoccupazione – sui quali non ci si può permettere il lusso di perdere tempo in chiacchiere da salottino illuminista. Non è certo questa però l'opinione degli uomini di scienza (non a caso il titolo è una citazione di Albert Einstein), quegli stessi che mettono le basi per la produzione delle cose di cui abbiamo bisogno tutti i giorni, i farmaci che ci aiutano a sconfiggere mali reali che ci affliggono e i computer e i telefoni che, in concreto, muovono i nostri guadagni e la nostra sgangherata economia. Questi uomini hanno partecipato al Festival delle Scienze tenutosi a Roma all'Auditorium Parco della Musica la scorsa settimana, con lectio magistralis e conferenze, dalla neuroscienza all'alimentazione senza tralasciare economia e filosofia, per affrontare il tema della felicità come centro e fine ultimo della nostra esperienza. Un concetto di felicità diverso però da quello caro ai conservatori, imparentato con la felicità vegetativa dei poveri nell'Ancien Régime, di cui parla Tocqueville, che pretendeva che gli schiavi fossero felici, ma, beninteso, restando sempre schiavi. Un concetto di felicità vicino ad Aristotele e alla filosofia spontanea di Gramsci che tenga conto di coloro che sono stabilmente privati dei loro diritti, ormai allenati a trarre piacere dalle cose minime per rendere la propria vita sopportabile, per usare le parole del premio Nobel per l'economia Amartya Sen. Perché la ricerca della felicità è la ricerca alle cause dell'infelicità e ai possibili rimedi di questa: «Vi è sicuramente un motivo di grande infelicità in Europa per la qualità intellettuale del pensiero di fondo, […] oggi l'unico sforzo che si sta facendo è quello di rimettere in piedi un sistema che è crollato perché non funziona.» (dal discorso di A. Sen) Oggi siamo chiamati in prima persona a prendere decisioni che hanno un elevatissimo contenuto tecnico, dal recente referendum sul nucleare alle recentissime questioni economico-politiche europee. Non solo non abbiamo troppo spesso la necessaria cultura per comprendere questi dibattiti ma manca una classe di scienziati di cui ci si possa fidare, un'informazione di cui ci si possa fidare per non parlare di governanti di cui ci si possa fidare. La necessità fisiologica di cultura e informazioni inoltre, è dimostrata anche da David Linden, divulgatore e ricercatore alla J. Hopkins University, il quale sostiene che l'attività intellettuale attiva gli stessi centri del piacere che si attivano dopo un rapporto sessuale o un pranzo gustoso. Manca complicità tra discipline diverse e spesso anche all'interno della stessa disciplina, è più importante pubblicare tanto, ottenere prestigio per la quantità piuttosto che per la qualità delle pubblicazioni («se un editore non pubblica tanto, vale poco» cit. Zagrebelsky) e manca il tempo per la riflessione. Oggi gli unici che detengono la cultura sono super-specialisti e super-tecnici totalmente privi di approccio umano e umanistico, approccio tra l'altro indispensabile e proficuo dal punto di vista terapeutico (come sostiene il neurofisiologo Fabrizio Benedetti). Lo scienziato deve essere umanista e l'umanista non deve rimanere arroccato a snobbare il mondo scientifico. Fulgido esempio di questo corretto modo di fare cultura sono stati lo scrittore/agronomo Antonio Pascale e l'astrofisico/scrittore Amedeo Balbi, con il commovente spettacolo dal Big Bang alla civiltà in sei immagini, splendido connubio tra arte e scienza, esempio che la strada della cooperazione nella cultura è tuttaltro che dispersiva e infruttifera. «Non si può tornare all'umanesimo ma avere delle persone che piuttosto che navigare in profondità rimangano in superficie a creare delle connessioni è un esigenza che c'è e ci si sta muovendo in questa direzione: abbiamo bisogno di nodi di conoscenza tenuti assieme da una rete di scambio di conoscenze. Non è più l'epoca dove uno solo può cambiare il mondo ma dove uno faccia da collante perché tutti lavorino per cambiare il mondo.» ha sostenuto Balbi in un intervista. «Il XX secolo si apre con la vittoria della sconfitta della fame, il problema oggi è una distribuzione più equa della ricchezza.» aggiunge Pascale commentando l'ultima immagine dello spettacolo, The Escape from Hunger and Premature Death, di Robert William Fogel. L'universo intero è condizionato dalle sue leggi, e la conclusione più probabile della sua storia sembra essere inevitabilmente la morte termica. Ma questo non deve frenare il diritto a pretendere la felicità: l'imprevedibilità dell'evoluzione tecnologica ci invita al sogno e alla speranza di eludere anche le più rigide leggi della fisica, e uscir fuori a (ri)veder le stelle.