Utente:Malaugurio/Nonnotizie: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
 
(17 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
{{titolo|La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo: stimolando il progresso, facendo nascere l'evoluzione}}
{{vedi anche|Esportare democrazia}}
{{sottotitolo|Di Nicolò Ormesi}}
{{politica}}
{{clippy|Ehi, pssst!! Quei sovversivi di [[Wikipedia]] dicono che la democrazia non funziona!!!! [http://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia#Le_contraddizioni_della_democrazia Vai a vedere!]|20px|120px}}
{{Citazione|La democrazia è l'arte di far credere al popolo che sia lui a comandare, e l'Italia è, a detta di tutti, il paese più ricco d’arte al mondo.|Pier Paolo Pasolini|Pier Paolo Pasolini|democrazia|sulla }}
{{citazione|...dal 1945, dopo il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al voto. È nata così la "Democrazia rappresentativa" che dopo alcune geniali modifiche fa sì che tu deleghi un partito che sceglie una coalizione che sceglie un candidato che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni, e che se lo incontri ti dice giustamente: "Lei non sa chi sono io!".|Giorgio Gaber|Giorgio Gaber|Democrazia|sulla }}
{{Citazione|La democrazia funziona quando sono in due a scegliere e uno è malato.|Winston Churchill|Winston Churchill|Democrazia|sulla }}


'''24 gennaio 2013'''
[[Immagine:Logo_padrino_e_pugno.gif|right|thumb|Il ''[[punio|pugno]] chiuso'', simbolo del [[comunismo]] a confronto col ''pugno chiuso sulla crocera'', simbolo della democrazia]]
[[File:Astronauti_romantici.jpg|350px|right|thumb|«Ii does not harm to the romance of the sunset to know a little bit about it», cit. Carl Sagan. Credits, [http://phewsha.tumblr.com/ Fuchsia MacAree].]]

Sognatore. Così spesso finiscono le discussioni di quegli individui che invitano a cambiare approccio alle cose, all'economia e alla vita; con un epiteto che ha il potere di vanificare il valore di quello che era stato detto solo un attimo prima. Perché dare a qualcuno del sognatore rende automaticamente lecito spostare la sua discussione e le sue idee sul piano del ''non realizzabile'': ci sono problemi più urgenti e concreti - fame, malattie, disoccupazione – sui quali non ci si può permettere il lusso di perdere tempo in chiacchiere da salottino illuminista.
Il termine '''democrazia''' è una parola greca che significa ''potere al popolo''. Si sa, i greci sono sempre stati dei [[Gianfranco Fini|fini]] umoristi.
Non è certo questa però l'opinione degli uomini di scienza (non a caso il titolo è una citazione di Albert Einstein), quegli stessi che mettono le basi per la produzione delle cose di cui abbiamo bisogno tutti i giorni, i farmaci che ci aiutano a sconfiggere mali reali che ci affliggono e i computer e i telefoni che, in concreto, muovono i nostri guadagni e la nostra sgangherata economia. Questi uomini hanno partecipato al [http://www.auditorium.com/eventi/5419326 Festival delle Scienze] tenutosi a Roma all'Auditorium Parco della Musica la scorsa settimana, con lectio magistralis e conferenze, dalla neuroscienza all'alimentazione senza tralasciare economia e filosofia, per affrontare il tema della felicità come centro e fine ultimo della nostra esperienza.

Un concetto di felicità diverso però da quello caro ai conservatori, imparentato con la ''felicità vegetativa'' dei poveri nell'Ancien Régime, di cui parla Tocqueville, che pretendeva che gli schiavi fossero felici, ma, beninteso, restando sempre schiavi. Un concetto di felicità vicino ad Aristotele e alla ''filosofia spontanea'' di Gramsci che tenga conto di coloro che sono stabilmente privati dei loro diritti, ormai allenati a trarre piacere dalle cose minime per rendere la propria vita sopportabile, per usare le parole del premio Nobel per l'economia [http://it.wikipedia.org/wiki/Amartya_Sen Amartya Sen]. Perché la ricerca della felicità è la ricerca alle cause dell'infelicità e ai possibili rimedi di questa: «Vi è sicuramente un motivo di grande infelicità in Europa per la qualità intellettuale del pensiero di fondo, […] oggi l'unico sforzo che si sta facendo è quello di rimettere in piedi un sistema che è crollato perché non funziona.» (dal [https://anonfiles.com/file/168f8aa3d4c8fb1c93034deb3160dcdf discorso di A. Sen])
Il concetto di democrazia non è altro che la mera trasposizione della [[legge della giungla]], ''il più grosso ha sempre ragione'', dal singolo alle [[massa|masse]], ovvero ''la massa più grossa ha sempre ragione''. Niente di così geniale come potrebbe sembrare, quindi.
Oggi siamo chiamati in prima persona a prendere decisioni che hanno un elevatissimo contenuto tecnico, dal recente referendum sul nucleare alle recentissime questioni economico-politiche europee. Non solo non abbiamo troppo spesso la necessaria cultura per comprendere questi dibattiti ma manca una classe di scienziati di cui ci si possa fidare, un'informazione di cui ci si possa fidare per non parlare di governanti di cui ci si possa fidare. La necessità fisiologica di cultura e informazioni inoltre, è dimostrata anche da [http://it.wikipedia.org/wiki/David_Linden David Linden], divulgatore e ricercatore alla J. Hopkins University, il quale sostiene che l'attività intellettuale attiva gli stessi centri del piacere che si attivano dopo un rapporto sessuale o un pranzo gustoso.

Manca complicità tra discipline diverse e spesso anche all'interno della stessa disciplina, è più importante pubblicare tanto, ottenere prestigio per la quantità piuttosto che per la qualità delle pubblicazioni («se un editore non pubblica tanto, vale poco» cit. [http://it.wikipedia.org/wiki/Gustavo_Zagrebelsky Zagrebelsky]) e manca il tempo per la riflessione. Oggi gli unici che detengono la cultura sono super-specialisti e super-tecnici totalmente privi di approccio umano e umanistico, approccio tra l'altro indispensabile e proficuo dal punto di vista terapeutico (come sostiene il neurofisiologo [http://dott-neuroscienze.campusnet.unito.it/do/docenti.pl/Show?_id=fbenedet Fabrizio Benedetti]). Lo scienziato deve essere umanista e l'umanista non deve rimanere arroccato a snobbare il mondo scientifico.
Purtroppo la democrazia non garantisce i diritti umani, ma in compenso ci da la possibilità di scegliere la [[suoneria]] che più ci piace sul cellulare.
Fulgido esempio di questo corretto modo di fare cultura sono stati lo scrittore/agronomo [http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Pascale Antonio Pascale] e l'astrofisico/scrittore [http://www.amedeobalbi.it/ Amedeo Balbi], con il commovente spettacolo ''[http://www.nationalgeographic.it/scienza/2013/01/18/foto/dal_big_bang_alla_civilt_in_sei_immagini_pascale_balbi_festival_scienze_2013-1465966/1/ dal Big Bang alla civiltà in sei immagini]'', splendido connubio tra arte e scienza, esempio che la strada della cooperazione nella cultura è tuttaltro che dispersiva e infruttifera. «Non si può tornare all'umanesimo ma avere delle persone che piuttosto che navigare in profondità rimangano in superficie a creare delle connessioni è un esigenza che c'è e ci si sta muovendo in questa direzione: abbiamo bisogno di nodi di conoscenza tenuti assieme da una rete di scambio di conoscenze. Non è più l'epoca dove uno solo può cambiare il mondo ma dove uno faccia da collante perché tutti lavorino per cambiare il mondo.» ha sostenuto Balbi in un intervista. «Il XX secolo si apre con la vittoria della sconfitta della fame, il problema oggi è una distribuzione più equa della ricchezza.» aggiunge Pascale commentando l'ultima immagine dello spettacolo, ''[http://tom.digitalelite.com/img/population-graph.png The Escape from Hunger and Premature Death]'', di Robert William Fogel.

L'universo intero è condizionato dalle sue leggi, e la conclusione più probabile della sua storia sembra essere inevitabilmente la morte termica. Ma questo non deve frenare il diritto a pretendere la felicità: l'imprevedibilità dell'evoluzione tecnologica ci invita al sogno e alla speranza di eludere anche le più rigide leggi della fisica, e uscir fuori a (ri)veder le stelle.
==Storia==
[[Immagine:Eugène Delacroix - La liberté guidant le peuple.jpg|right|thumb|Ecco la democrazia che prende il potere democraticamente.]]
La democrazia è una delle più diffuse mode del [[terzo millennio]] assieme al [[SUV]], il contatto su [[Facebook]], la [[Bocconi]] e a tutte quelle altre vaccate che fanno tendenza. Se per caso [[tu]] non ce l’hai sei uno sfigato e rischi anche di prenderle: tanto a chi cazzo vuoi che gli freghi se ti riempiono di botte? Probabilmente a qualche [[nessuno|minoranza]].
Tuttavia, secondo quello che la maggior parte della gente sostiene, il concetto di democrazia ha vissuto una continua evoluzione subendo importanti modifiche nel corso della sua storia, proprio come come la [[Chiesa Cattolica|Chiesa Cattolica Apostolica Romana]] e [[Michael Jackson]] .
Le prime definizioni di democrazia risalgono all'[[antica Grecia]]: [[Platone]], che la sapeva lunga ma non abbastanza, l'aveva messa nella sezione ''governi da burletta'' della sua opera ''Repubblica''.

Con l'[[età dei Lumi]], in particolare la Rivoluzione francese con il suo motto di libertà, uguaglianza e fratellanza, si riafferma l'idea di democrazia. Certo, [[Jean Jacque Rousseau|qualcuno]] sarebbe andato ben volentieri oltre, ma purtroppo non faceva parte della maggioranza.

Le basi della democrazia sono i princìpi della separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), il suffragio universale e il primato della [[costituzione]], al vertice c’è chi [[Dio Denaro|comanda veramente]].

Un'altra importante caratteristica della democrazia è la separazione tra Stato e [[chiesa]]: la Chiesa dice quello che è giusto e quello che è sbagliato e lo Stato ci fa stare lontano dalle cose sbagliate e ci indirizza verso le cose giuste.

In seguito si è diffuso il concetto che una democrazia moderna debba avere anche una [[armi di distrazione di massa|stampa libera]], in modo che tutti possano sapere se è stato alfin preso il [[chupacabras]], come affrontare intelligentemente il cenone di capodanno e [[natale]] o come è bella e felice la vita nel proprio democratico paese.

Ah, e da qualche parte ci dovrebbe essere anche scritto qualcosa sulla separazione dei poteri..

==I superpoteri democratici==
Essendo la democrazia una delle [[forze del bene]], combatte i cattivi grazie ai suoi poteri speciali, vediamone alcuni qui di seguito.
===I diritti di cittadinanza===
[[Immagine:Berlusconi_corna.jpg|right|thumb|L'[[Italia]] è una democrazia quindi ognuno vota come ''gli'' pare.]]
Per [[diritti]] di cittadinanza s'intende l'insieme dei diritti civili, diritti politici e diritti sociali che sono alla base della democrazia moderna. Essi giungeranno alla loro piena affermazione domani. Portate pazienza e vedrete.
Ecco i diritti, si consiglia di leggerli a voce alta con in sottofondo il ''Te Deum'' o l’''Inno alla Gioia''.
*Libertà della persona ma diritto alla proprietà.
*Libertà di parola, pensiero e fede; basta che non sia antidemocratica.
*Diritto alla giustizia e diritto a partecipare ai processi.
*Diritto a un ''minimo'' di benessere economico e sicurezza e a vivere secondo [[precariato|gli standard prevalenti nella società]].
*Diritto di partecipare alla vita politica e <s>diritto a un’istruzione dignitosa per tutti</s> ah no, mi sono sbagliato, puoi partecipare alla vita politica anche come [[Calderoli|capra ignorante]].
*Diritto a fare i sondaggi, per vedere da che parte è la maggioranza.

Purtroppo, dopo trecento anni, questi diritti sono ancora un po’ incoerenti e contrastanti. Questo perché la democrazia ha tempi più lunghi, ma ha il vantaggio che alla [[apocalisse|fine]], una [[Alessandro Volta|volta]] [[omicidio|convinti]] i detrattori e i faziosi, saranno [[tutti]] d’accordo. O se non tutti, perlomeno la maggior parte.

===I sondaggi===
I [[sondaggio|sondaggi]] sono la spina dorsale di ogni moderna democrazia. Infatti chi fa i sondaggi sono generalmente aziende private che lavorano per la [[il Giornale|stampa libera e indipendente]], ma anche per i partiti politici o per le multinazionali, per sapere cosa desidera veramente il [[consumatore]]. O cittadino, se preferite i termini vetusti. O vecchi, se vogliamo non ricorrere ad arcaismi inutili e fuori luogo.
Si occupano principalmente dello studio e dell'analisi dei [[moda|comportamenti espressi]] e dei [[gusto|processi decisionali]] dei cittadini in una democrazia, o della definizione della struttura di un governo. Grazie ai sondaggi una democrazia moderna può capire subito cosa piace alla maggior parte della gente, disponendo così di [[Eh?|prove oggettive dei gusti soggettivi]].

===Il voto===
[[Immagine:Isola_famosi_televoto.jpg|250px|right|thumb|Il voto è uno delle grandi conquiste della democrazia.]]
Il ''[[voto]]'', da non confondersi con ''[[vuoto]]'', è forse la cosa più bella della democrazia. Se sei così fortunato da vivere in un paese democratico, grazie al voto puoi scegliere chi incaricare per pensare al posto tuo, e tu puoi sfruttare il [[tempo]] libero che automaticamente ne deriva per giocare alla [[lotteria]] o [[Manuali:Tirare i sassi dal cavalcavia|tirando sassi in autostrada]].

==I gangli della democrazia==
L'enorme successo del potere democratico ha fatto sì che questo si diffondesse a macchia d'olio non solo nell'amministrazione degli stati, ma anche in tutti gli aspetti amministrativi della vita sociale.

===E-democracy===
È la democrazia del web e la '''E''' sta probabilmente per [[Internet Explorer|Explorer©]]. I [[nerd]], che storicamente sono attratti sempre dalle cose più ridicole che non caga mai nessuno, inspiegabilmente questa volta scelgono
===Zia Democra===
Sembra incredibile, ma fonti da verificare sostengono sia nientepopodimenoché la zia di [[Rino Gaetano]]. Anche lei infatti, era [[puttana|amata da tutti]] e sempre in mezzo alle balle.
===Democrazia cristiana===

===Modecrazia===
È un [[anagramma]] di democrazia. Cioé, non prorpio un anagramma, perché l'anagramma cambia l'ordine delle lettere di una parola al fin di ottenerne un'altra di senso compiuto: ''mode''crazia è una parola che non ha nulla a che vedere con democrazia e soprattutto priva di significato.
==Pagine correlate==

Versione attuale delle 23:43, 24 gen 2013

Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché siamo dei cretini. Il titolo corretto è La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo: stimolando il progresso, facendo nascere l'evoluzione.

24 gennaio 2013

«Ii does not harm to the romance of the sunset to know a little bit about it», cit. Carl Sagan. Credits, Fuchsia MacAree.

Sognatore. Così spesso finiscono le discussioni di quegli individui che invitano a cambiare approccio alle cose, all'economia e alla vita; con un epiteto che ha il potere di vanificare il valore di quello che era stato detto solo un attimo prima. Perché dare a qualcuno del sognatore rende automaticamente lecito spostare la sua discussione e le sue idee sul piano del non realizzabile: ci sono problemi più urgenti e concreti - fame, malattie, disoccupazione – sui quali non ci si può permettere il lusso di perdere tempo in chiacchiere da salottino illuminista. Non è certo questa però l'opinione degli uomini di scienza (non a caso il titolo è una citazione di Albert Einstein), quegli stessi che mettono le basi per la produzione delle cose di cui abbiamo bisogno tutti i giorni, i farmaci che ci aiutano a sconfiggere mali reali che ci affliggono e i computer e i telefoni che, in concreto, muovono i nostri guadagni e la nostra sgangherata economia. Questi uomini hanno partecipato al Festival delle Scienze tenutosi a Roma all'Auditorium Parco della Musica la scorsa settimana, con lectio magistralis e conferenze, dalla neuroscienza all'alimentazione senza tralasciare economia e filosofia, per affrontare il tema della felicità come centro e fine ultimo della nostra esperienza. Un concetto di felicità diverso però da quello caro ai conservatori, imparentato con la felicità vegetativa dei poveri nell'Ancien Régime, di cui parla Tocqueville, che pretendeva che gli schiavi fossero felici, ma, beninteso, restando sempre schiavi. Un concetto di felicità vicino ad Aristotele e alla filosofia spontanea di Gramsci che tenga conto di coloro che sono stabilmente privati dei loro diritti, ormai allenati a trarre piacere dalle cose minime per rendere la propria vita sopportabile, per usare le parole del premio Nobel per l'economia Amartya Sen. Perché la ricerca della felicità è la ricerca alle cause dell'infelicità e ai possibili rimedi di questa: «Vi è sicuramente un motivo di grande infelicità in Europa per la qualità intellettuale del pensiero di fondo, […] oggi l'unico sforzo che si sta facendo è quello di rimettere in piedi un sistema che è crollato perché non funziona.» (dal discorso di A. Sen) Oggi siamo chiamati in prima persona a prendere decisioni che hanno un elevatissimo contenuto tecnico, dal recente referendum sul nucleare alle recentissime questioni economico-politiche europee. Non solo non abbiamo troppo spesso la necessaria cultura per comprendere questi dibattiti ma manca una classe di scienziati di cui ci si possa fidare, un'informazione di cui ci si possa fidare per non parlare di governanti di cui ci si possa fidare. La necessità fisiologica di cultura e informazioni inoltre, è dimostrata anche da David Linden, divulgatore e ricercatore alla J. Hopkins University, il quale sostiene che l'attività intellettuale attiva gli stessi centri del piacere che si attivano dopo un rapporto sessuale o un pranzo gustoso. Manca complicità tra discipline diverse e spesso anche all'interno della stessa disciplina, è più importante pubblicare tanto, ottenere prestigio per la quantità piuttosto che per la qualità delle pubblicazioni («se un editore non pubblica tanto, vale poco» cit. Zagrebelsky) e manca il tempo per la riflessione. Oggi gli unici che detengono la cultura sono super-specialisti e super-tecnici totalmente privi di approccio umano e umanistico, approccio tra l'altro indispensabile e proficuo dal punto di vista terapeutico (come sostiene il neurofisiologo Fabrizio Benedetti). Lo scienziato deve essere umanista e l'umanista non deve rimanere arroccato a snobbare il mondo scientifico. Fulgido esempio di questo corretto modo di fare cultura sono stati lo scrittore/agronomo Antonio Pascale e l'astrofisico/scrittore Amedeo Balbi, con il commovente spettacolo dal Big Bang alla civiltà in sei immagini, splendido connubio tra arte e scienza, esempio che la strada della cooperazione nella cultura è tuttaltro che dispersiva e infruttifera. «Non si può tornare all'umanesimo ma avere delle persone che piuttosto che navigare in profondità rimangano in superficie a creare delle connessioni è un esigenza che c'è e ci si sta muovendo in questa direzione: abbiamo bisogno di nodi di conoscenza tenuti assieme da una rete di scambio di conoscenze. Non è più l'epoca dove uno solo può cambiare il mondo ma dove uno faccia da collante perché tutti lavorino per cambiare il mondo.» ha sostenuto Balbi in un intervista. «Il XX secolo si apre con la vittoria della sconfitta della fame, il problema oggi è una distribuzione più equa della ricchezza.» aggiunge Pascale commentando l'ultima immagine dello spettacolo, The Escape from Hunger and Premature Death, di Robert William Fogel. L'universo intero è condizionato dalle sue leggi, e la conclusione più probabile della sua storia sembra essere inevitabilmente la morte termica. Ma questo non deve frenare il diritto a pretendere la felicità: l'imprevedibilità dell'evoluzione tecnologica ci invita al sogno e alla speranza di eludere anche le più rigide leggi della fisica, e uscir fuori a (ri)veder le stelle.