Utente:Giovadale
Vita
Giovadale nasce in una sala d'ospedale, nel paese del prosciutto, nell'ormai lontano 1997. Appena nato dimostra subito una grande intelligenza, al posto di piangere infatti si stupisce della mancanza dell'ostetrica, e pretende di essere pulito da "tutta questa merda". Arrivato a casa, olia le ruote del passeggino e scappa via cantando a squarciagola Felicità, di Albano. Disperso, 2 giorni dopo viene ritrovato dalla madre che passava di lì per caso, ingolfato in un fosso a lato della strada, intento a cercare di far ripartire il mezzo di trasporto, mentre intona una nenia lugubre e minacciosa.
L'asilo è per lui un brutto periodo e, nonostante l'aiuto del migliore amico il cui hobby è collezionare bastoncini, costellato di brutti episodi, dalla cacca schizzata in faccia alla maestra, alla totale stitichezza, che Giovadale non riesce a nascondere.
Andando avanti con questi dialoghi insensati con la maestra e con i compagni per tutti e tre gli anni, Giovadale viene ammesso alla prima elementare, nonostante le numerose scampate bocciature.
La scuola elementare
Per Giovadale la scuola elementare è un insieme di "serenità", alternata a noia, malessere, e panico, fino ad arrivare all'euforia. Come dimenticare, infatti, gli inspiegabili comportamenti con cui Giovadale passa quei tristi anni. Dalla tentata fuga da scuola, alla pisciata nella pozzanghera nel giardino. Dal budino al cioccolato spiaccicato sulla parete della mensa, alla rimozione di un tombino, con seguente caduta nelle reti fognarie da parte di un compagno poco sveglio.
Le medie (queste sconosciute)
Le medie sono per Giovadale un periodo difficile, tanto per cambiare. Non riesce a legare coi nuovi compagni, che lo sfottono per la bassa statura e per il fatto che a 12 anni compiuti, si fa ancora accompagnare a scuola da sua mamma in monociclo.