Tommaso Campanella

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La foto mandata da Campanella alla giuria di Mr. Convento 1602
« È la gioia degli studenti »
(I professori di filosofia)

Tommaso Campanella è stato uno dei tanti calabresi nati nel corso dei secoli. I filosofi lo ricordano perché fu un filosofo. I naturalisti lo ricordano perché fu un naturalista. I calabresi lo ricordano perché... Caspita, una volta tanto che un calabrese diventa famoso vale la pena di ricordarlo. I malati di alzheimer non lo ricordano affatto.

Davanti a chi si faceva beffe di lui, si disse un profeta. Quando gli mostrarono la croce, si disse filosofo. Quando gli ricordarono di Giordano Bruno, si disse galletta di mais. E nessuno ebbe da ridire.

Le sue opere principali sono una versione della Bibbia dove aveva sostituito il suo nome a quello di Gesù, la Metafisica, la Città del Sole. In particolare la Città del Sole divenne il libro più letto dagli analfabeti dell'epoca.

Nacque a Stilo il 5 settembre 1568; morì a Parigi il 21 maggio 1639, strepitando come un pazzo che sarebbe resuscitato di lì a tre giorni. Stiamo ancora aspettando.