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« Ehi, non consideratemi solo come l'autore di Dylan Dog! Io sono anche un romanziere! Ho scritto "L'etichetta delle camicie"! »
(Tiziano Sclavi su fallimenti editoriali)
« Tiziano Sclavi? E chi è? Ah sì, quello che ha scritto Dailan Dog!  »
(Finto appassionato di fumetti su Tiziano Sclavi)
Ecco Tiziano Sclavi in tutta la sua padana avvenenza: pensate che è stato 'sto tizio a creare Dylan Dog!

Tiziano Sclavi è il logorroico creatore del fumetto Dylan Dog, opera alla quale deve la fama e il conto in banca a sei zeri.
Nato nel bel mezzo dell'Oltrepò Pavese nel 1953, passa l'intera infanzia e l'adolescenza nella nebbia, cosicchè i familiari scoprono la sua esistenza solo quando Tiziano compie diciott'anni: data la sua maggior età appena raggiunta, la famiglia non si perde in convenevoli e lo manda a lavorare.
Il giovin Tiziano, che da quella volta che ha battuto la testa da piccolo ha sempre avuto velleità letterarie, riesce a farsi assumere da Il Messaggero dei Piccoli e qui si adatta a svolgere i più umili e malretribuiti lavoretti: temperamatite, fattorino, correttore di bozze, trastullo sessuale del caporedattore, paroliere.
Nel 1973 impara anche a leggere e a scrivere, e da quel momento la sua carriera nell'editoria subisce una brusca e inspiegabile accelerata.
Negli anni seguenti Sclavi passa al Corriere dei Ragazzi e a Il Giornalino, presso i quali si forma professionalmente e si guadagna la fama di sceneggiatore abile ma sottovalutato: come sappiamo solo il tempo renderà finalmente giustizia alla sua opera, facendo capire a tutti che invece si tratta di uno sceneggiatore scarso e sopravvalutato.
Nel 1984 si presenta l'occasione con la O maiuscola: a Sclavi viene affidata la direzione della rivista Pilot, eroico esempio del fatto che è possibile coniugare brillantemente informazione cartacea e fumetti d'autore.
La rivista infatti fallisce dopo 15 numeri.