Tifoso di calcio: differenze tra le versioni

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Per non parlare della sua.
Per non parlare della sua.

== Sottotipi di rosiconi ==

[[File:rosika.jpg|right|thumb|242px|Un rosicone.]]

[[File:bambino piange.jpg|left|thumb|122px|Tipico tifoso rosicone di calcio.]]


=== Romanista ===

{{vedianche|A.S. Roma}}

I romanisti, nonostante l'imminente fallimento della società, si vanteranno ora e per sempre d'er [[Francesco Totti|Pupone]], anche ai suoi 90 anni, e ad ogni provocazione di ogni altro tifoso avversario rispoderanno:

{{quote|Ibra ha mai vinto a'scarpa d'oro? No! Deppiero? Manco! Rocchi? Manco pessogno! Ce l'avemo solo noi a'scarpa d'orooo! Grazie pupò...|Tifoso romanista si vanta del premio più fasullo d'Europa}}

=== Juventino ===

{{vedianche|Juventus}}
{{vedianche|Giampiero Mughini}}

Lo juventino invece da 10 anni si aspetta che in quel dato anno arriverà la bramata terza stellina, mentre le altre 29 vittorie sono state tutte conquistate nel Medioevo contro Spal e Pro Patria.

{{quote|Quest'anno, mi dispiace per Inter e Milan, credo proprio che ci aggiudicheremo questa benedetta terza stellina! Aborro la terza stellina!|Frase standard di Mughini a ogni inizio campionato}}

=== Milanista ===

{{vedianche|Juventus}}
{{vedianche|[[Silvio Berlusconi|inocsulreB]]}}

Il milanista hanno invece la mania di incaponirsi se perdono le amministrative, o il vizio di dirigere banche, di regalare ai propri figli un'azienda di telemaketing o di possedere una villa in Sardegna...

{{quote|Leverò l'ICI sulle case alle Bahamas!|Frase standard di un tifoso rosikone milanista}}

=== Napoletano ===

{{vedianche|SSC Napoli}}
[[File: Trasfertaintreno.jpg|right|thumb|320px|I rosikoni del napoli attivi (ULTRÀS) sono piuttosto violenti, non ve l'avevo detto?]]
Il napoletano non ama la compagnia di altri tifosi, quindi si lamenta solo con i suoi simili con frasi del tipo

{{quote|Eeeh, si turnasse Maradon!|}}

{{quote|Si o Cagliari nun signav vincevm nuje!|}}

{{quote|Si all'andata nun c facevm signà manc nu gol e o' ritorn battevm o' Benfic putevm pur passà, simm stat sfurtunat!|}}

{{quote|Chist'ann vincimm a champion slìg!|}}


== Morbo del tifoso ==
== Morbo del tifoso ==

Versione delle 18:01, 27 mag 2010

Tifoso rosicone

Il tifoso rosicone è un tifoso colpito da menomazioni cerebrali particolarmente gravi. Il suddetto individuo, infatti, vive la propria vita completamente in funzione degli esiti di un partita d'uno sport Peraltro sceneggiato. Costui, dopo che la squadra a cui ha affidato la propria vita subisce una sconfitta, un sopruso o un'umiliazione viene consumato da rabbia ed invidia smisurate, e inizia a gridare parole di cui non sa nemmeno il significato ai tifosi di fede diversa, ai giocatori della squadra avversaria, ai giocatori della propria squadra, all'allenatore, all'arbitro e alle madri di tutti loro.

Per non parlare della sua.

Morbo del tifoso

Un tifoso inoltre può essere definito come una persona gravemente affetta da tifo, una grave malattia che colpisce la memoria delle persone appassionate di sport come il calcio...mmm... il calcio... il calcio...eh?

Il paese che presenta i casi peggiori di questa malattia è senza alcun dubbio l'Italia (soprattutto per quanto riguarda il calcio). Tuttavia non è da sottovalutare la potenza distruttiva della tifoseria di tutte le altre attività sportive.

Diffusione del morbo e conseguenze

   La stessa cosa ma di più: Dittatura del tifosariato.

Questa malattia è molto contagiosa; si diffonde per via corale negli stadi e chiunque la contragga oltre a perdere le sue facoltà mnemoniche è colpito da un forte desiderio di lanciare ogni tipo di oggetto in campo (più pesante e letale è, più si sentirà soddisfatto), gridare contro i tifosi avversari o pogare felicemente contro la falange della polizia. Una volta uscito dallo stadio (sempre che riesca uscirne sano e salvo) il tifoso avrà ovviamente perso ogni ricordo delle sue azioni, e sarà pronto a giurare di essersi semplicemente protetto, innocente come un angioletto e sconvolto da tutta quella violenza, dagli attacchi avversari.

La cura

Questa malattia non è curabile, ma svanisce con il passare del tempo (o, più rapidamente, con una gamba rotta o con la morte, unica soluzione per tutti i mali). Colpisce persone di tutte le età, misteriosamente per la maggior parte di sesso maschile. Quando a essere contagiate sono le donne, in genere è per via del fatto che esse stesse praticano lo sport prescelto, o che il loro ragazzo/fidanzato/marito/amante lo pratica a livello agonistico (se si tratta semplicemente di un piacere dilettantesco, il poverino viene spesso tacciato di infantilismo).

Nel caso delle donne, in genere dopo un breve periodo di tifoseria sfrenata tutto torna normale. Ovviamente non serberanno alcun ricordo di quel lasso di tempo e quando qualcuno proverà a ricordarglielo si beccherà solo insulti ("Io???Quando MAI sono stata una fan dell'hockey? Idiota!!).


Il rapporto del tifoso con la televisione

Non potendo permettersi di andare ogni domenica allo stadio ed essendo molto pigro, il tifoso medio passerà gran parte della sua miserabile vita sparapanzato sul divano di casa a godersi le adorate partite. In questi casi qualunque rumore sarebbe in grado di renderlo una bestia fuori controllo, per cui nelle sue vicinanze vi conviene camminare gattoni, controllare il respiro e far finta di essere più piccoli di quanto già non siate.

Il tifoso sprofonda in una totale apatia finché non accade qualcosa che lo rende incredibilmente felice o sdegnato (una palla in buca o un'espulsione, per esempio). Allora si risveglia d'improvviso e comincia a bestemmiare con ira, o nel primo caso a bestemmiare con gioia. Egli si ritiene il Supremo Conoscitore del suo sport prediletto, il Più Grande Tifoso della sua squadra del cuore, l' Inappellabile Giudice a proposito dell'operato dell'arbitro (se la sua squadra perde, è venduto, in caso contrario il suo lavoro è bene o male accettabile). Se malauguratamente vincesse il nemico il suo umore sfocerebbe in qualcosa che si può definire "non-osare-rivolgermi-la-parola" in quanto si riterrà ufficialmente in lutto. Se il nemico, per usare il modo di dire più fine, e che il tifoso usa maggiormente, se la prendesse in culo, il minimo da aspettarsi sarebbe una sequela di insulti soddisfatti agli abbacchiati giocatori avversari e l'irresistibile tentazione di abbracciare chiunque.

Da notare che i tifosi di alcune squadre perennemente perdenti ormai hanno acquisito come abituale l'umore "non-osare-rivolgermi-la-parola". Da evitare accuratamente.