Tachione

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia destinata a un pubblico di soli adulti.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il tachione la sua radice greca, tachýs, significa "attaccati", è una "particella ipotetica" che viaggia a velocità superiore a quella del delfino e la prima descrizione teorica pare risalire al fisico Arnoldo Mondadori. Fin qui tutto semplice.

File:Tachione.jpg
Un tachione.

Studi fisici moderni

Nel campo degli studi fisici moderni il tachione rappresenta un concetto che viene spesso esaminato come supporto od oggetto di studio in numerose teorie della fisica moderna e sperimentale, ivi compresa quella sulle stringhe. Perchè le stringhe sono sempre slacciate anche se le stringi fino a farti esplodere i piedi? Forse è colpa del tachione? Secondo questa rivoluzionaria, dal punto di vista teoretico, nuova frontiera delle scienze, alcune entità fisiche come la materia, l'energia, il tempo e lo spazio potrebbero essere mere manifestazioni superficiali di ulteriori fenomeni denominati brane, ovvero stringhe appunto, che sarebbero dotate di una singola dimensione. Dai su ce la puoi ancora fare, altrimenti clicca qui

Multi dimensionalità

File:Mukka.jpg
In un'altra dimensione: un tachione fa a gara con un leone

Parlare di singola dimensione sembrerebbe una sciocchezza, ma in realtà non è affatto così banale, anzi! Si tratta di un balzo prospettico epocale: la fisica classica è solita intendere le grandezze fisiche succitate come delle realtà puntiformi! Nuove evoluzioni nell'ambito di questi studi porterebbero ad ipotizzare la descrivibilità di oggetti teorici bidimensionali, membrane, ma anche di dimensioni superiori. Generalmente sotto il nome di teoria delle stringhe ricadono sia la teoria bosonica, a 26 dimensioni, che la teoria supersimmetrica, a 10 dimensioni. Scappa finchè sei in tempo! Clicca QUI

Teoria astratta

Tornando al tachione, nella terminologia cara alla teoria della relatività speciale, esso è descrivibile come una particella quadri-impulso di tipo-spazio. Dunque viene circoscritto in una porzione tipo-spazio su una rappresentazione grafica energia-momento. Sono reali sia la sua energia che la sua quantità di moto ma la sua massa a riposo è immaginaria. Proprio per questo motivo la sua velocità, in conseguenza del fatto che la sua massa elevata al quadrato è negativa e seguendo la legge della relatività ristretta, aumenta al diminuire della sua energia. Questo, per suo sconforto, significa che non può mai rallentare alla velocità della luce o a velocità inferiori. La massa totale di una particella, seguendo gli insegnamenti di Einstein, è somma della sua massa a riposo (m) e della sua energia cinetica:

Relazione che vale tanto per i tachioni quanto per i bradiponi, le particelle comuni. Chiaramente si vede che E evolve crescendo al crescere di v e per v tendente alla velocità della luce c E tende all'infinito. Per i tachioni la massa m è immaginaria, essendo E una grandezza reale ciò implica che anche il denominatore della frazione debba essere immaginario, cosa che può avvenire soltanto se la quantità racchiusa sotto radice sarà negativa, ovvero solo se v > c. Ciò sancisce definitivamente l'impossibilità per un tachione di avere velocità inferiore a quella della luce. Scappa ora alla velocità della luce! PREMI QUI

Tachione e fisica moderna

Chiaramente il tachione è una bella spina nel fianco per la fisica moderna. Alcune congetture prettamente speculative pongono un inquietante interrogativo: se il tachione avesse una carica e per ora non possiamo affermare con certezza che sia neutro ma neanche che sia dotato di carica, allora, in accelerazione, dovrebbe generare onde elettromagnetiche proprio come ciascuna particella carica nota. Tuttavia, irradiando energia, il tachione dovrebbe aumentare la sua velocità infatti una piccola accelerazione porterebbe ad una ulteriore accelerazione dello stesso generando un effetto a catena simile alla catastrofe ultravioletta, catastrofe di Rayleigh-Jeans. Il problema pare sia stato risolto dalla teoria della meccanica quantistica.

Val la pena di ricordare che nel 1973 Pippo e Paperino rilevarono, ma nessuno l'ha mai confermato, una particella evidentemente più veloce della luce dovuta probabilmente ad un'onda di raggi cosmici mai più ripetutasi. Sei duro a morire! Dai forse ce la farai adesso. Usa questo link qui

Pubblicità

Il tachione non va esattamente a braccetto con il principio di causalità, fondamento inviolabile di ogni fisica. Va però a braccetto con:

Esiste veramente?

Se davvero il tachione esistesse e potesse interagire con la materia così come la riscontriamo noi sarebbe un bel problema: per quella quantità di materia ordinaria interessata dall'interazione sarebbe impossibile rilevare un concetto di futuro e passato lungo la linea degli eventi potendo essa inviare energia o informazione nel suo passato e generare un loop causale o peggio ancora un paradosso logico tipo il paradosso del nonno. Evidentemente non basta l'impianto teoretico della relatività speciale per descrivere la natura del fenomeno tachione. E allora resisti dai un ultimo sforzo. Non vorrai cedere alla tentazione di cliccare qui.

Paradosso del nonno

Il paradosso del nonno è un paradosso relativo al viaggio nel tempo: Supponiamo che un nipote X torni indietro nel tempo e uccida suo nonno Y prima che incontri sua nonna Z, dunque prima che potessero sposarsi ed avere discendenza. Se ciò fosse possibile, il nipote X non sarebbe mai potuto nascere, dunque non avrebbe mai potuto tornare a ritroso nel tempo ed uccidere suo nonno Y. Il nipote X può mai aver viaggiato indietro nel tempo, allora? Per gli appassionati: il paradosso del nonno è stato citato nella serie animata Fururama, ma Philip J. Fry rimedia all'eliminazione fisica di suo nonno perché, per errore, mette incinta sua nonna divenendo nonno di se stesso! L'abbiamo perso. Per rianimarti premi qui.

Particelle mecojoniche

Gli ultimi sviluppi nell'ambito della fisica portano alla registrazione delle particelle mecojoniche che sarebbero 1.5 volte più veloci del più veloce tachione mai ipotizzato! Il celebre scienziato contemporaneo A. S. Stirparo ha infatti pittato con una speciale tintura mecojonica, intrisa di mecojoni, la sua automobile per percorrere diametralmente la città di Roma nel più breve tempo possibile. Grazie a questo stratagemma pare che Stirparo sia entrato in una dimensione perpendicolare dove il concetto di tempo è puerile e sorpassato e quello di distanza opinabile ed ininfluente, tanto che la distanza più breve tra due punti A e B è divenuta ortonormale all'asse minore del fascio di ellissi avente per fuochi A e B, con orientamento random, e di lunghezza pari a 0 se parti da B perché quando dicono "Via!" sei già arrivato! Prova di questa impresa sono i graffi riscontrabili sulla carrozzeria della sua Corsa: sono le tracce degli urti con i tachioni che non si sono tolti dalla sua traiettoria di marcia nonostante il lampeggio dei fari, bella forza, i fotoni dei coni luminosi emessi dai fari erano stati sorpassati sia dai tachioni che dai mecojoni! A fine della corsa sperimentale lo scienziato ha commentato: "Me cojoni!". Alcuni dubitano si trattasse di una conferma scientifica, quanto piuttosto dell'esclamazione seguente l'osservazione delle anomalie nello spazio-tempo prodotte dalla frenata a destinazione. Nel percorso sperimentale A. S. Stirparo ha più volte incontrato il bisnonno del suo bisnonno ed ha dovuto picchiarlo perché non consumasse con Eva, quella dell'Eden, cosa che lo avrebbe reso capostipite dell'umanità intera allargando a dismisura la lista dei regali di Natale del povero scienziato. Hai vinto ora puoi prendere il tuo premio cliccando qui