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Il fine ultimo della statistica è mentire, supportando le tesi più assurde, che generalmente fanno riferimento a milioni di nuovi posti di lavoro. Oppure a fare sondaggi, in cui il committente risulta immancabilmente in vantaggio sul concorrente di turno...
==Legge di Mosè sull'erroneità delle statistiche==
Il famoso fisico, azzeccagarbugli e maghetto di Hogwarts Mosè nel 156 a.C. (o, a scelta, nel 1789 durante i moti a Parigi) dimostrò come le scenze statistiche, al pari della [[Casa delle Libertà]], fossero nate con il solo scopo di abbindolare la gente.
Nel suo trattato "I 100 modi di cuocere il pollo" dice infatti: "Fin dall'antichità gli scenziati dei call center hanno sostenuto che l'uomo sia mortale, e che ogniuno prima o poi crepa, senza eccezioni. Ecco, noi invece sappiamo che l'uomo, superata la soglia d'età dei cent'anni, non muore se non in casi eccezionali: possiamo affermare questo con dati alla mano, infatti sono veramente pochi i casi di decesso dopo i cento anni.
Ecco che insorgono gli sattistici della rinomata scuola "Ronald McDonald", sostenendo che anche se pochi, i decessi sono il 100% dei casi: Bubbole (termine tardo romano per dire "cazzate immani"), è noto come le statistiche siano errate; se io mangio un pollo e Santa Teresa nessuno abbiamo mangiati il 50% del pollo a testa; non è che [[Berlusconi]] e [[Burzum]] hanno i capelli a caschetto, uno è calvo e l'altro è [..]" qui il testo è corrotto.
==Voci che ci azzeccano qualcosa==
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Versione delle 17:32, 17 giu 2008
La statistica è una tecnica occulta di divinazione, caratterizzata da un gergo deliberatamente inventato per rendere oscuri i suoi metodi ai non addetti.
In pratica, si tratta di giustificare manipolazioni misteriose, talora bizzarre, dei dati di un esperimento per nascondere il fatto che i risultati non hanno significati generalizzabili per l'umanità. In genere si usano i computer: ciò conferisce un'aura addizionale di mistero.
La statistica maggiormente nota va sotto il nome di media, strumento atto a descrivere in un numero l'informazione proveniente dal campione o dalla popolazione: questo porta a risultati evidenti, come il fatto che l'umano medio abbia una mammella ed un testicolo.
Il fine ultimo della statistica è mentire, supportando le tesi più assurde, che generalmente fanno riferimento a milioni di nuovi posti di lavoro. Oppure a fare sondaggi, in cui il committente risulta immancabilmente in vantaggio sul concorrente di turno...
Legge di Mosè sull'erroneità delle statistiche
Il famoso fisico, azzeccagarbugli e maghetto di Hogwarts Mosè nel 156 a.C. (o, a scelta, nel 1789 durante i moti a Parigi) dimostrò come le scenze statistiche, al pari della Casa delle Libertà, fossero nate con il solo scopo di abbindolare la gente. Nel suo trattato "I 100 modi di cuocere il pollo" dice infatti: "Fin dall'antichità gli scenziati dei call center hanno sostenuto che l'uomo sia mortale, e che ogniuno prima o poi crepa, senza eccezioni. Ecco, noi invece sappiamo che l'uomo, superata la soglia d'età dei cent'anni, non muore se non in casi eccezionali: possiamo affermare questo con dati alla mano, infatti sono veramente pochi i casi di decesso dopo i cento anni. Ecco che insorgono gli sattistici della rinomata scuola "Ronald McDonald", sostenendo che anche se pochi, i decessi sono il 100% dei casi: Bubbole (termine tardo romano per dire "cazzate immani"), è noto come le statistiche siano errate; se io mangio un pollo e Santa Teresa nessuno abbiamo mangiati il 50% del pollo a testa; non è che Berlusconi e Burzum hanno i capelli a caschetto, uno è calvo e l'altro è [..]" qui il testo è corrotto.