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''“Il mio mitra parla tutte le lingue”'' - dichiarerà poi.
Ormai leader indiscusso degli indiani e capitano della squadra di [[basket]], fonda nello stesso anno il [[giornale]] ''L’osservatore indiano diffidente''. L'anno successivo legge con grande interesse i libri sacri dell'[[induismo]], il saggio ''Fino all'ultimo'' di [[John Ruskin]], ''In voi è il regno di Dio'' di [[Lev Tolstoj]] e ''Sodomie in corpo'' di [[Aldo Busi]].
Nel [[1935]] il Mahatma, grazie all’appoggio dell’esercito indiano, conquista il potere con un [[colpo di Stato]], abbattendo il vecchio [[governo]] democratico ed instaurando una feroce [[dittatura]] in tutto il paese. Conquistato il potere il Gandhi si
Queste elezioni furono caratterizzate da un enorme afflusso di votanti e dalla vittoria a sorpresa del Mahatma Gandhi.
Dopo queste elezioni il Mahatma viene investito dal Congresso indiano di sovranità assoluta e dittatoriale.▼
Subito dopo acquistò poi 50 ettari a Phoenix, presso Durbans, dove comincerà a trivellare il terreno in cerca di [[petrolio]] e a costruire palloni di cuoio [[Nike]] sfruttando la manodopera di [[cinesi]], [[ebrei]] ed africani. Nella fattoria di Phoenix si praticò lo sfruttamento indiscriminato di [[uomo|uomini]], [[donna|donne]] e [[bambino|bambini]], ma Gandhi sosterrà sempre di non aver preso parte a quelle violenze ma solo di essersene compiaciuto nel vederle.▼
▲Dopo queste elezioni il Mahatma viene investito dal Congresso indiano di sovranità assoluta e dittatoriale.<br />
▲Subito dopo
In realtà il Mahatma stesso si divertiva a infilzare i disobbedienti con uncini arrugginiti mentre leggeva passi della [[Bibbia]], violando apertamente la convenzione europea dei diritti dell’[[uomo]], la [[convenzione di Ginevra]], il [[telefono azzurro]], il Trattato di Campoformio e gli [[Seconda guerra d'indipendenza|accordi di Plombierès]].<br/>
Nel [[1936]] Gandhi si taglia i capelli a [[zero]], si fa tatuare una [[croce celtica]] sul petto e si fa fare un [[piercing]] sullo [[scroto]]. Comincia la lettura del ''[[Vangelo]] secondo Marco'' e del ''[[Mein Kampf]]''.
==Il viaggio attraverso l'India==
Dopo un viaggio nella grande [[Germania|Germania nazista]] e a [[Faenza]] per andare a trovare una sua lontana zia, Gandhi ritorna in India in treno il [[9 gennaio]] [[1937]], sbarcando nel porto di Bombay, dove viene festeggiato come un eroe nazionale perché scambiato per qualcun altro.
[[File:India Cartina1.jpg|left|thumb|250px|Il viaggio di Gandhi non prevedeva tappe prestabilite.]]
Il leader del Congresso indiano Gokhale gli suggerisce un anno di "silenzio politico”, nel corso del quale può viaggiare in [[treno]] per conoscere la vera India, fingendo di interessarsi ai problemi della gente proprio come un qualsiasi politico durante una [[campagna elettorale]].<br />
Gandhi accetta e così per tutto il [[1937]] viaggia per conoscere la condizione dei 700.000 villaggi indiani. Questo scherzetto gli costerà 25.000 sterline di biglietti del [[treno]] che Gandhi solo in seguito seppe di dover sborsare di tasca propria. In compenso le [[Ferrovie]] Indiane gli regalarono una [[gondola]] di plastica.
Nonostante questi piccoli inconvenienti Gandhi è oramai il leader indiscusso dell'India, il [[padre]] della Nazione, il "Mahatma", il quinto dei [[Beatles]], il dittatore sanguinario che tutti gli indiani volevano avere per sentirsi dire cosa dovevano fare.<br/>
Nel [[1938]] al suono dello slogan ''"Mahatma Gandhi rulez"'', egli indice nella [[provincia]] di Bardoli la "disobbedienza totale", con l'obiettivo, in caso di successo, di estenderla successivamente a tutta l'India, arrivando fino al rifiuto di pagare le [[tasse]], facendo dell’India una specie di [[paradiso fiscale]], come [[Montecarlo]], [[Malta]] e [[Arcore]].
Il dittatore indiano non sceglierà soltanto la via della violenza come arma di dialogo ma anche quella del [[digiuno]] di protesta. Spesso veniva visto rifiutare il cibo, salvo poi sbavare davanti alle vetrine delle salumerie. Un giorno venne sorpreso dai giornalisti di Radio Bombay a mangiare palle di riso e
Inizia a scrivere la sua autobiografia ''"Se m’incazzo io...."'', il secondo libro più venduto di sempre dopo la biografia di [[Rocco Siffredi]]. Gandhi abbandona per un anno la scena politica e decide di passare l'intero [[anno]] in silenzio e raccoglimento. Viene visto però ballare la lambada su una piazzola di sosta nei pressi dell’[[autostrada]] per Bombay, ma non ci sono fonti ufficiali per quest’episodio, solo una dichiarazione postuma di Gandhi che affermerà: ''sì, adoro il movimento di bacino''.<br/>
Alla fine del suo viaggio attraverso l'India scriverà sul suo diario: ''non c’è nemmeno un [[Autogrill]] in questo cazzo di paese!''
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