Giosuè: differenze tra le versioni

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Giosuè ripartì per un nuovo avventuroso viaggio, portando con sè i prodotti della Terra e quel poco di Manna che gli rimaneva, oltre ad un po' di pane azzimo, frumento abbrustolito e mini-würstel piccanti. Tutto ciò risultava sicuramente più sostanzionso rispetto alla dieta del popolo costituita principalmente di sabbia.<br/>
Di lì in poi fu un assalto continuo alle città fortificate canaanee. La tecnica d'assalto era costituita dall'utilizzo di grandi torri d'asssedio formate esclusivamente da uomini posti l'uno sopra l'altro, a sfidare forza di gravità e frecce nemiche, nonchè teste d'ariete per lo spuntino.
Dopo la conquista della quasi totalità del paese di Canaan, Giosuè amministrò l'insediamento delle tribù e la divisione del territorio. Iniziò dalle tribù di [[Giuda]] e di Manasse, cui sottrasse loro la terra invitandoli ad un pic-nic fuori porta, insediandosi di soppiatto nelle loro città e mettendo i piedi sul tavolo. La tribù di Caleb ottenne un calcio in culo. L'Arca dell'Alleanza fu trasportata da Guilgal, dove si trovava dopo il passaggio del Giordano, al silos di Silo. Il profumo di carogna si apprezzava da chilometri.
Giosuè ormai [[Emilio Fede|vecchio]] si insedia a Timnath-quelcheserah, stabilendo la sua dimora sotto la panchina di Piazza della Carovana, e concedendosi nelle sue lunghe giornate oziose, brevi giochi d'odalische, regalo del re del Marocco.
[[File:panchina_rotonda.jpg|thumb|right|400px|L'ultima dimora di Giosuè]]
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