Comunione e Liberazione: differenze tra le versioni

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Per onor di verità, Don Giussani ha fatto un’azione degna di lode nella sua vita: è morto. A tale evento, tutti i più devoti Ciellini, (tra cui tutti i professori Ciellini di tutte le materie istituiti per distorcere in chiave cattolico-selvaggia le più discipline, per plagiare le menti e per '''fare più favoritismi possibile a tutti gli allievi affiliati''') si sono trasferiti in massa a celebrare le esequie. Era l’occasione buona per buttare una grossa bomba in Piazza Duomo a [[Milano]] e fare un po’ di ordine, ma il Governo [[Svizzero]] se l’è fatta sfuggire. Accidentaccio. L’unica conseguenza dell’allegra scampagnata c’è stata per gli allievi dei suddetti Prof., lasciati nelle rispettive aule a non fare un cazzo. Sagace la battuta di uno di questi giovincelli: ''“Giussani dovrebbe morire tre volte la settimana”''.
 
== Giussani e la scrittura ==
Giussani era indubbiamente afflitto da grafomania. Come Plutarco, Origene, [[Cicerone]], [[Suor Germana]] e [[Francesco Totti]]. Ha scritto una quantità inimmaginabile di libri, articoli, Sure, ricette, [[Foglietto illustrativo|bugiardini di medicine]] ed istruzioni per l’uso di [[Profilattico|profilattici]] (rigorosamente bucati altrimenti è peccato).
 
Il suo stile è melodioso quanto un cantiere navale ed è assimilabile a quello di [[Nostradamus]]: aleatorio e sgrammaticato. Per entrambi la mancanza di significato nello scritto consente al lettore di mettere in bocca all’autore tutto ciò che gli sembra più opportuno, permettendo di stravolgere ogni frase per adattarla ad un contesto ideologizzato già pronto in precedenza.
 
Molte di queste perle sono state disseminate nella rivista Tracce, allegato mensile di [[Playboy]], allegato mensile di [[Avvenire]], a sua volta allegato mensile di Tracce.
 
{{quote|O no? Aspetta un attimo mi sono confuso... Come cazzo è possibile? Ah, sì, trovato, la vecchia scusa
che funziona sempre: Mistero della [[Federica|Fede]]!|}}
 
Dicevamo: tratti salienti della prosa giussaniana sono:
 
*Anacoluti
*Contraddizioni (''“Il Mistero non può essere posseduto: è oggetto di esperienza ma non può essere posseduto, cioè misurato, esaurito, abbracciato nella sua totalità. Ma è altrettanto vero che è posseduto”'').
*Disomogeneità
*Bambineschi sensazionalismi (esclamazioni campate in aria, anafore insensate, accumulazioni sinonimiche di dubbio gusto, esordi caratterizzati da ridondante platealità)
[[Immagine:Biscardi.jpg|right|thumb|191px|Il maestro di Italiano di Giussani durante una dissertazione teologica]]
*Distinzioni capziose (''“Il Mistero non è l’ignoto; è l’ignoto in quanto diventa contenuto di esperienza sensibile”'').
*Voli pindarici
*Metafore bolse e/o inappropriate
*Esplicazioni confusionarie
*Paralogismi parecchio astrusi (''“Il Verbo di Dio è un possesso inesauribile e, perciò, non può che essere vissuto nell’umiltà”'')
*Riferimenti a pregressi non specificati
*Parole straniere per suscitare Xenikòn nel lettore (Xenikòn = straniamento, capre!)
*Qualunquismi
*Intermezzi non richiesti e chiose a margine di nullo interesse
*Citazioni a sproposito
 
Gustiamoci quindi un ''icastico'' paragrafo nella sua più totale e stilnovistica musicalità e fragranza.
 
''“Il Verbo di Dio, fatto seme nel seno della Madonna, la Madonna lo possedeva; fatto bambino, giovane, uomo, la Madonna come madre lo possedeva, come donna che era sua madre lo possedeva”''.
 
Per tutti codesti indubbi meriti, Giussani è anche soprannominato ''Il [[Jessica Fletcher]] del [[Cristianesimo]].''
 
==Rimini, Rimini==
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