Drakengard: differenze tra le versioni

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Caim poi ritrova sua sorella Furiae insieme all'amico Inuart. Furiae è una sorta di sigillo vivente, infatti se dovesse morire, il mondo finirebbe. Quindi, intelligentemente, anziché muovere le chiappe e portare la ragazza fuori da lì, si mettono a suonare una melodia strappapalle con l'arpa per festeggiare la vittoria.
 
Ad ogni modo i tre fuggono dal castello e iniziano a cercare gli altri sigilli che mantengono stabile il mondo, ma sono troppo [[Niubbo|nabbi]] e non fanno mai in tempo. Il più nabbo però risulta essere proprio Inuart, che si fa catturare dall'antagonista Manah da cui subisce il lavaggio del cervello, diventando malvagio. Così malvagio che stringe un patto con un drago nero, più precisamente quello che ha massacrato la famiglia di Caim, che rischia così di diventare razzista non solo contro i draghi ma anche contro i [[NegroNero|neri]]. Il patto di Inuart prevede che perda il suo talento di suonare l'arpa. Caim non lo sa ma già rosica per l'evidente differenza di trattamento. In silenzio.
 
Ora passato dal rango di terzo incomodo a quello di cattivo secondario, Inuart torna dai suoi ex amici per rapire Furiae, nella speranza di ficcare almeno una volta nella vita. I protagonisti, demoralizzati e indeboliti<ref>Come se non fossero già abbastanza pippe</ref>, si ritrovano quindi ad intraprendere un'alquanto improvvisata spedizione di salvataggio per recuperare la ragazza/dea/sigillo/sorella<ref>e chi più ne ha più ne metta</ref> e fermare i veri cattivi, il "Culto dei Messaggeri". Questi [[testimoni di Geova]] 2.0, capitanati dalla piccola (in tutti i sensi) Manah, sono i veri capi dell'Impero e desiderano distruggere i sigilli e scatenare l'apocalisse facendo scendere gli dei sulla terra<ref>Mosconi faceva scendere gli dei per molto meno</ref>. Se questo accadesse, niente potrebbe fermarli dal romperci le palle citofonandoci la domenica mattina.
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