Mafia Capitale: differenze tra le versioni

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== L'organizzazione ==
[[File:mafia capitale organizzazione.jpg|left|thumb|530px|L'organigramma.]]
* '''Massimo Carminati''': detto "er Cecato", boss dell'organizzazione e nuovo [[Età regia di Roma|Re de Roma]] dopo la caduta de "er Libanese". Se fosse una [[pizza]] sarebbe una 4 formaggi per 4 stagioni capricciose con Nutella e pachino, perché è in grado di accontentare davvero tutti. Infatti, pur essendosi definitivamente calato nel ruolo di criminale incallito, mantiene ottimi rapporti con l'[[CasaPound|estrema destra]], coi [[servizi segreti]], con la [[Banda della Magliana|criminalità romana]], con la [['Ndrangheta]], {{s|<del>coi Casamon}}</del> con gli [[zingari]], coi poliziotti corrotti, con i magistrati corrotti, coi [[Politico|politici corrotti]] e gli imprenditori ansiosi di corrompere. L'ultima volta che ha passato un giorno senza commettere un reato era al [[campeggio]] col padre nel [[1969|'69]], aveva undici anni, ma non stiamo tenendo conto della [[marmotta]] catturata e scuoiata viva. La sua fedina penale ha più pagine della [[Divina Commedia]], ha collezionato condanne per un totale di ''4,8 x 6³'' anni di [[carcere]], ma tra indulti, reati depenalizzati e bonus maternità, ne ha scontati un paio. Gli resta comunque l'interdizione dai pubblici uffici, motivo per cui si serve di altri per intrallazzare con la [[Ente pubblico|pubblica amministrazione]].
* '''Riccardo Brugia''': braccio destro di Carminati. Col boss dai tempi dei [[Nuclei Armati Rivoluzionari|NAR]], quando rapinavano banche per finanziare la lotta armata, disciplina sportiva a metà strada tra il [[wrestling]] e il tiro a segno. Si occupa del deposito armi ed è l'unico che ha la [[patente]] per il [[carro armato]].
* '''Salvatore Buzzi''': presidente della ''Coop 29 giugno'', braccio economico della ghenga. A metà degli anni settanta lavora in [[banca]], senza passamontagna, è un modesto impiegato. Arrotonda trafugando assegni, che incassa successivamente un suo complice: il pregiudicato Giovanni Gargano. Nel [[1980]], durante un acceso diverbio, rifila 34 coltellate al compare. Gargano muore per il dispiacere causato dalle accuse infondate. Buzzi viene condannato stranamente per [[omicidio]], una chiara persecuzione della [[Toga rossa|magistratura politicizzata]]. In carcere si [[Facoltà di Lettere e Filosofia|laurea in Lettere]], ma la sua vera passione sono le funzioni trigonometriche, in particolare è affascinato dalla [[tangente]]. Nel [[1985]] fonda la ''29 giugno'', una coop che si prefigge il reinserimento degli ex galeotti nella società, o comunque nella prima organizzazione criminale che ne faccia richiesta. Nel [[1994]] gli piove addosso una grazia dal Quirinale, entra in contatto con Carminati e inizia il loro sodalizio.
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*Per favorire il risanamento della città l'ex-sindaco [[Ignazio Marino]] ha messo delle taglie sulla testa dei corrotti, come risultato la popolazione è calata del 66%.
* Durante l'indagine sono emersi forti dubbi sulla regolarità delle assunzioni nel corpo dei [[Vigile urbano|vigili urbani]]. Stranamente, quasi tutti gli agenti erano originari di Bagheria ([[Palermo|PA]]).
* Alfio Rosalia, attuale {{s|<del>Comandan}}</del> ''Mammasantissima'' della polizia municipale, ha difeso le sue scelte: ''"Da quando abbiamo sostituito il fischietto con lo [[scacciapensieri]] le violazioni al codice della strada sono calate del 48%"''.
* Don Vito Scannarza, responsabile ufficio acquisti del comune, ha negato di aver accettato mazzette nell'ambito della fornitura di [[Coppola del nonno|coppole]] e [[Lupara|lupare]]. ''"È una palese minchiata! Non potrei mai chiedere soldi a [[mio cuggino]]!"''
* Nel corso del processo, il giudice Rosanna Ianniello ha vietato agli imputati di uscire a pranzo. Dovranno portarsi un panino in aula o gli verrà contestata l'evasione. Salvatore Buzzi ha commentato la decisione con: ''"Vabbè, l'importante è magnà!"''
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