Patti Lateranensi: differenze tra le versioni

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{{incostituzionale}}
[[File:Patti Lateranensi.jpg|thumb|right|380px|Finale ''Coppa del Fascio'' 1929: Vaticano 3 - [[Risorgimento]] 0.]]
I '''Patti Lateranensi''', detti anche ''Spinga piano Padre'', sono un accordo di mutuo riconoscimento tra il [[Regno d'Italia]] e la [[Vatikan|Santa Sede]] sottoscritti l'[[11 febbraio]] [[1929]]. Furono stabilite relazioni bilaterali tra i due stati, da un lato l'[[Italia]] assumeva la posa "[[Pecorina|alla francese]]" e dall'altro il Vaticano sorrideva a tutta dentiera sfoderando il "bastone pastorale". I negoziati furono tenuti nel palazzo di San Giovanni in Laterano, da cui il nome. <br />
Per la trattativa il clero schierava un vero fuoriclasse e lo speaker lo annunciò con enfasi:
 
{{Quote|{{Dimensione|130%|All'angolo di sinistra... col peso di 78 kg senza anello... tonacone nero con fascia rossa... conosciuto come la [[faina]] del [[Concistoro]]... tre volte campione mondiale del [[gioco delle tre carte]]... il cardinale e Segretario di Stato... PIETROOOO GASPARRIIII!!}}|Gaetano Martufi speaker dell'EIAR.}}
{{Quot
 
Il Regno d'Italia si era preparato frettolosamente all'evento e mise in campo il meno peggio, era come mandare [[Paperoga]] a discutere di affari con [[Zio Paperone]].
 
{{Quote|{{Dimensione|130%|All'angolo di destra... col peso di 73 kg senza capelli... abito nero e cravatta grigia... conosciuto come ''Mi piego ma non mi spezzo''... campione amatoriale di marcetta su Roma nel 1922... il primo ministro italiano... BENITOOOO MUUUSSOOLETTIII!!}}|Gaetano Martufi '''ex''' speaker dell'EIAR.}}
 
Dopo circa sei ore di <del>predica</del> discussione [[Benito Mussolini]] fece prevalere il ruolo dominante del nostro Paese:
 
{{Quote|{{Dimensione|130%|Eminenza, il capitolo ''Convenzione Finanziaria'' non mi convince affatto. <br /> Anche la storia dei preti nelle scuole non mi è chiara del tutto. <br /> Il concordato dovrà essere riscritto!}}|Benito Mussolini impone, con maschio vigore e fiera fermezza, il suo volere.}}
 
Fu allora che il cardinale tirò fuori una decina di fogli in bianco e disse:
 
{{Quote|{{Dimensione|130%|Lei è una mente illuminata ed ha perfettamente ragione!! Firmi qui che poi ci pensiamo noi!}}|Pietro Gasparri - Noi sì che la sapevamo lunga. (Ed.Paoline, 1934)}}
 
Dopo la firma, un Mussolini visibilmente soddisfatto rilasciò una dichiarazione alla stampa: ''"Pensavano di avere a che fare con uno sprovveduto, li ho piegati al mio volere per il bene dell'Italia!"'' ...e giù applausi.
 
== Da Porta Pia ai Patti ==
[[File:conseguenze dei Patti Lateranensi.jpg|thumb|right|380px|Dalle stelle alle stalle.]]
All'indomani della [[Breccia di Porta Pia]], l'appena insediato Governo Lanza (superato in chiarezza dal solo Governo [[Dash]]) incaricò Matteo Raeli (Ministro di Grazia, [[Giustizia]] e {{s|<del>Culi}}</del> Culti) di redigere una legge per disciplinare i rapporti tra il Regno d'Italia e la Santa Sede. Considerando che in quel preciso momento storico il [[Papa]] era simpatico come un [[pipistrello]] appeso ai [[coglioni]], la legge delle Guarentigie fu, per il papato, una mazzata seconda solo alla nona [[crociata]]. <br />
La legge contava venti articoli:
 
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