Olio di palma: differenze tra le versioni

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[[File:Gruppo di Nusbari.jpg|thumb|left|280px|[[Caccia al Nusbari|Cacciatori nusbari]]: forse tra i primi consumatori.]]
[[File:Maiale_che_mangia.jpg|thumb|right|200px|Il capitalismo divora la foresta equatoriale.]]
L'origine di questa [[perversione]] alimentare è da ricercarsi nei paesi dell'[[Africa]] occidentale, già avvezzi all'uso dell'[[olio di argan]] [[marocchino]], a farsi lo [[shampoo]] col latte di cocco, e a mettere in [[bocca]] qualsiasi schifezza pur di non morire di fame. Insomma, una sgradevole accozzaglia di ostinati [[Figlio di puttana|figli di puttana]], maleodoranti e col palato raffinato di un [[avvoltoio]]. D'altra parte, solo la cupa disperazione potrebbe indurre [[qualcuno]] a servirsi dell'olio di palma per uso alimentare, quando in precedenza veniva usato esclusivamente per rendere impermeabili i gonnellini in pelle di [[antilocapra]]. Secondo quanto affermato da Lazadi Amoussou, studioso di ''Dinamiche emotive nelle popolazioni affette da alitosi'', i primi ad usare l'olio di palma furono i Nusbari. Le prove risiedono in alcune incisioni trovate sulla corteccia di un baobab nel [[Benin]], in cui è raffigurato un [[cuore]] contenente una '''O''' e una '''P'''. Il simbolismo è chiaro, l'olio di palma fa bene al cuore. A contestare questa interpretazione interviene il presidente della ''[[Olio Cuore]]'' che afferma, senza tema di smentita, che la primitiva tribù non poteva conoscere l'utilizzo della staccionata, e rivendica come sua l'invenzione del [[Nino Castelnuovo|pirla disposto a saltarla]]. <br /> L'olio di palma diventa in seguito un prodotto commerciato dai mercanti britannici, per il suo uso come lubrificante per le macchine della [[rivoluzione industriale]], come materia prima per prodotti a base di sapone (tra cui lo statunitense Palmolive) e come metodo infallibile per disfarsi della propria moglie, ungendoci l'ultimo gradino della scala che porta al piano di sopra.<br /> La palma da olio viene introdotta nel [[1848]] dagli olandesi nell'isola di Giava, e nel [[1910]] in [[Malesia]] dallo scozzese William Sime, un individuo che per risparmiare nove scellini fece sotterrare la madre in una bara di cartone. Nei decenni successivi fu impiegato, dato che il sangue degli operai non bastava, come lubrificante nelle macchine della [[rivoluzione industriale|prima rivoluzione industriale]]. Grazie all'alto contenuto di vitamina b52 venne utilizzato negli [[Anni 1960|anni '60]] per la fabbricazione del [[Napalm]]. sempre a partire dagli Anni '60, il governo malese promuove un grande piano di coltivazione della palma da olio, con lo scopo di combattere la povertà. L'[[effetto collaterale]] arriva come uno [[scapaccione]] dopo una marachella, atteso ma nondimeno traumatico. Migliaia di ettari di foresta pluviale vengono abbattuti per far posto alle palme, gli animali vanno dallo [[psicologo]] in evidente crisi depressiva per aver subito lo sfratto, i poveri restano affetti dalla [[sindrome da deficit monetario]], i ricchi sono costretti a [[Manuali:Diventare schifosamente ricchi|comperare casseforti sempre più grandi]]. Le autorità malesi, {{citnec|preoccupate|e=a chiacchiere}} dalle proteste per il nefasto impatto ambientale, nonché dai pareri avversi relativi al consumo umano, fonda a Porim il ''Palm Oil Research Institute of Malaysia'', uno dei più importanti centri di ricerca sugli olii e grassi di palma al mondo, con l'intento di dimostrare scientificamente, anche ricorrendo all'[[omicidio]], che questi allarmismi sono fuori luogo. Infatti, nel [[1988]] scomparvero tre volontari di [[Greenpeace]] e non si trovarono [[Da nessuna parte|in nessun luogo]].
 
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