Silvio Pellico: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Chi mente, se anche non scoperto, ha la punizione in sé medesimo; egli sente che tradisce un dovere e si degrada.|Silvio Pellico, uno che viveva con i piedi per terra}}
 
{{Cit2|Dannato spione!|[[Metternich]] su Pellico, reo di aver rivelato i metodi di [[tortura]] dei secondini austriaci}}
 
'''Silvio Pellico''' è stato il [[Ned Flanders]] del [[XVIII secolo]]. Deve fama immortale al libro di memorie ''[[Le mie prigioni]]'', scritto su [[carta igienica]] durante l'incarcerazione nella fortezza dello Spielberg.
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== [[Edward Bunker]], ma levate! ==
[[File:Berlusconi si fa toccare il bicipite.jpg|300px|thumb|Silvio Pelvico.]]
Dalla dura esperienza carceraria trae il soggetto per ''Le mie prigioni'', che dà alle stampe nel [[1830]] e che ottiene subito grande popolarità, rimanendo in cima alle classifiche delle ciofeche per 57 settimane consecutive, prima di venir superato da ''[[Scusa ma ti chiamo amore]]'' di [[Moccia]]. Nel libro Pellico non fa altro che innalzare lodi a [[Dio]] e alla [[Chiesa]] per tutto quello che gli capita in carcere: gli [[scarafaggio|scarafaggi]], il rancio scadente, il freddo, le malattie, i pestaggi.<br />Il primo ministro austriaco [[Metternich]] tenta invano di vietarne la pubblicazione, perché il libro di Pellico rivela importanti segreti di stato, prima su tutti l'abitudine dei secondini di picchiare i detenuti sotto le [[pianta del piede|piante dei piedi]] per puro diletto.<br />L'opera ha anche il grande merito di aver fatto conoscere al mondo il tradizionale [[Docce maschili in comune|scherzo della saponetta]].
Pellico continua a sfornare tragedie: ''Gismonda da Mendrisio'', ''Erodiade'', ''Quel gran pezzo dell'Ubalda''. Pubblica anche il libro morale ''I doveri degli uomini'' e ''Memorie dopo l'eradicazione di un molare'', andato purtroppo perduto.<br />Negli ultimi anni, a causa della forzata [[astinenza]] patita in carcere, decide di recuperare il tempo perduto e col nome d'arte di Silvio Pelvico diventa un [[pornoattore]]. Ancora una volta si rivela pensatore lungimirante e proiettato verso il futuro. Anche troppo, visto che il [[cinema]] nascerà solo sessant'anni dopo. Questo, unito alle sue ridotte capacità amatorie, fa sì che la sua carriera nel dorato mondo del [[porno]] tramonti ancor prima di iniziare.<br />Disilluso e amareggiato, Silvio Pellico si ritira a Bucatini Terme, ospite dell'amica [[contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare]].Qui, ormai cieco e pazzo, muore il [[31 gennaio]] [[1854]] ingoiando il proprio [[catetere]].
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