Guglielmo Marconi: differenze tra le versioni

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==L’invenzione della radio==
A Marconi non sfuggì l’enorme potenziale della sua scoperta: se poteva accendere un [[vibratore]] poteva anche far funzionare un telegrafo a distanza.<br>Aveva a portata di mano l’invenzione del secolo dopo gli [[assorbente interno|assorbenti interni]]!
 
Costruì apparecchi più grandi e li collegò a due telegrafi posti a distanze sempre maggiori e cercò di farli comunicare tra loro.<br>Per la realizzazione di questi suoi esperimenti si fece aiutare dal suo fido maggiordomo Fausto.
 
Pose il trasmettitore e il ricevitore sulle cime di due colline vicine e disse all’uomo che se sentiva i tre punti della lettera "'''S'''" doveva sparare un colpo in [[aria]] col fucile per conferma.<br>Marconi si mise al trasmettitore e iniziò a battere i punti in continuazione, ma niente. Passarono delle ore e non otteneva risposta. Ebbene, proprio quando stava per perdere la speranza, sentì chiaramente un colpo di [[fucile]]. L’inventore era al settimo cielo, stappò una bottiglia di [[champagne]], uccise il vitello grasso e affittò sette [[Troia|escort]] per quella notte.<br>Quando finalmente il maggiordomo tornò, gli chiese come fosse stata la ricezione dei tre punti, se chiara, nitida o piuttosto confusa. L’[[Uomo (maschio)|uomo]] rispose: “''Ma quali punti?''”. Quindi Marconi, piuttosto perplesso: “''Come quali punti? Quelli battuti dal telegrafo! Se non li hai sentiti perché hai sparato?!''”; e il maggiordomo: “''Chissà [[perché]]!? Ho sparato perché ho visto uno che cercava di fottermi la [[bicicletta]]! Ma di sicuro non ci proverà più, garantito al limone!''”
 
L’[[inventore]] rimase molto deluso, ma non si perse d’animo. Migliorò le apparecchiature e ritentò l’esperimento finché un bel giorno non ebbe esito positivo.<br>Quindi convocò la [[stampa]] e le autorità per ripetere la prova davanti a tutti.
[[File:Marconi-Truzzo.jpg|right|thumb|240px|Marconi mentre si reca a depositare la sua invenzione all’ufficio brevetti.<br>Lungo la strada ha anche cuccato tre sbarbine!]]
Quando tutto fu pronto, iniziò a battere sul telegrafo le parole:
{{dialogo|Marconi|Fausto, mi senti?|Maggiordomo|No!|Marconi|Ma come no? Mi hai risposto!|Maggiordomo|È solo un’interferenza.|Marconi|Ma quale interferenza!? Allora mi senti?|Maggiordomo|Forse…|Marconi|Daglie Fausto, non fare l’imbecille! Qua ci sono duecento persone tra giornalisti e sottosegretari… Perché fai così?|Maggiordomo|Allora, in qualità di rappresentante della Gilda dei maggiordomi, chiediamo ferie pagate e quattordicesima….|Marconi|Ah, è così?!? Va , d’accordo! Adesso mi senti?|Maggiordomo|Quasi…}}{{dialogo|Marconi|Che vuol dire quasi? Mi senti o no? Non continuare a fare il cretino, che qui ci sputtaniamo tutti! Che cazzo ti manca adesso?|Maggiordomo|A me niente, rappresento solo la categoria. Quindi, in più vogliamo pure cambiare la divisa, che così sembriamo dei pinguini! Diciamo che ci piacerebbe una bella tuta di latex tipo [[Catwoman]]. E, visto che ci siamo, chiediamo pure l’autorizzazione di poter portare in camera le sgallettate. È ok?|Marconi|Ok ok, mannaggia a te! Ora mi senti, brutto idiota?|Maggiordomo|Sì padrone, la ricevo perfettamente. Lei è un genio!}}
 
E così fu che la [[radio]] vide la luce!
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