« Perché mio figlio fa il calciatore? »
(Calaiò)
« Sono un grande tifoso del Milan. »
(Edy Reja)
« Rhum e cocainaaaaa, Rhum e cocainaaaaa! »
(Diego Armando Maradona)
« Ma perché abbiamo una squadra di calcio? »
(Napoli)
« O' vino ca percoca e nu cannòòò... »
(la curva B del Napoli)
« Finalmente Napoli è in Europa, pero senza Maradona usciamo al primo turno  »
(Ultrà Napoletano)
« Il cielo è azzurro perchè Dio tifa Napoli!!!!! »
(Qualcuno)
« NOI NON SIA-MO NAPOLE-TA-NI!!!!!!!!! »
(Dio)


La SSC Napoli è un improbabile gruppo di undici persone che sembra voler dare ad intendere di essere una squadra di calcio. Spesso si fermano a guardare gli uccellini in mezzo al campo, lisciano i palloni come se fossero bombe alla nitro e trovano da soli carte di 500€ a terra, sul prato degli stadi.

Storia

Il Calcio a Napoli fu scoperto per caso da Masaniello (o Riccardo Scamarcio travestito da Napoletano) in una delle sue tipiche traversate della Terronia alla ricerca di Babi o di tua sorella. Dopo aver appreso l'arte dai monaci Inglesi di Bassano Del Grappa, tornò alle pendici del vesuvio per insegnare al popolo partenopeo il tanto apprezzato gioco e l'importanza dell'erba a sette punte.

Il primo presidente della società fu Giorgio Ascarelli e non fu certo colpa sua se la prima stagione del Napoli fu un vero e proprio disastro. Effettivamente la squadra era composta da nove persone, più due in panchina. Erano due macellai che combinavano macelli ad ogni contrasto, un poliziotto in borghese da pensionato, un ragioniere di Casoria, un fattore con il maiale al seguito, due cavie da laboratorio e uno che si trovava a passare ed era sempre il primo che capitava. In panchina c'era l'allenatore, ex carcerato per avere assassinato la nonna a colpi di clava sulle gengive e il suo avvocato (non si sa mai), che non faceva altro che ripetere "meno male che non si può fare niente". Era il napoli di Attila Sallustro, che non si faceva pagare in soldi, ma in macchine. Dopo la prima stagione, seguendo l'istinto sadico di Ascarelli, il simbolo della società fu tramutato da cavallino rampante, in ciuccio. Nel 1928-29, una partita contro la Lazio, valevole per la permanenza in SERIE A, finisce in pareggio. Ascarelli riesce a fare il paraculo con quelli della federazione, gli regala un paio di rolex a testa (diventando così un vero e proprio pioniere in questa tecnica) e salva la squadra da un'ennesima figura di merda. La tendenza negativa iniziale andò invertendosi nella successiva stagione con l'avvento in panchina di San Gennaro, ex giocatore dell'Arsenal che aveva già guidato il Genoa a ben tre scudetti e reso la Pro Vercelli Campione d' Italia (la Pro Vercelli....ma come cazzo è possibile?!): è la svolta. Con lui giungono alcuni talenti puri quali Benjamin Price e Ciro ma soprattutto il trainer Sant'Antonio porta a Napoli una mentalità del tutto nuova e mostra un gioco miracoloso. Gli appassionati crescevano di numero e così Ascarelli realizzò un impianto da 10.000 posti nel rione Sanità: la partita inaugurale si disputa il 16 Febbraio del 1930, quattro ad uno alla Triestina, pochi giorni dopo lo stesso Ascarelli muore di overdose durante i festeggiamenti con San Gennaro.

La stagione 1930-31 fu tra le migliori dell'epoca anche, soprattutto, grazie a San Giovanni Decollato, mediano ex Torino soprannominato "O Banco e Napule" per l'alta cifra spesa per il suo ingaggio da parte del presidente Totonno 'o Studente di Ponticelli. Alla fine del girone d'andata il Napoli era addirittura secondo, poi San Gennaro fu richiamato alle armi e gli azzurri finirono sesti. Benjamin Price segnò ben venti reti (quattro su punizione e 16 dalla porta). San Giovanni Decollato commentò: "Che Culo!!".

Nel 1931-32 non si riuscì a ripetere quanto di buono fatto l'anno prima e si chiuse con un mediocre nono posto con 35 punti all'attivo, un'altra figura di merda.

Nel 1932-33 una dispendiosa campagna acquisti rischiò di mandare in rovina la società salvata dalla mano della Madonna ma portò alla costruzione di una grande squadra che si piazzò addirittura al terzo posto, nonostante le prestazioni di San Giovanni Decollato fossero a corrente alternata per "questioni di testa".

La qualificazione alla Coppa del Nonno sfuggì solo poiché il Bologna ebbe una miglior differenza reti. A fine campionato, lo stadio chiuse momentaneamente i battenti per lavori di ampliamento.

Con l'arrivo dal Torino di Ken Shiro (soprannominato dai tifosi Ken Ciro), gli azzurri si presentavano tra i favoriti ai nastri di partenza nel 1933-34. L'annata cominciò male ma poi una lunga serie di risultati positivi, con San Pietro a menare le danze, portò la squadra nei quartieri alti della classifica. Risultato finale: terzo posto con 4650 punti dietro Inter e Juve, 4416 reti segnate e 11 subite con qualificazione alla Coppa Europa, primo turno contro l'Admira Vacher. Due a due in casa, ma cinque a zero per gli austriaci a Zurigo con conseguente eliminazione. Si incominciava a sentire la puzza di merda.

A Sant'Antonio fu addirittura tolto il porco.

Era Moderna

negli anni 80 a Napoli arrivò Maradona ritenuto da tutti gli Ultras Dio in terra. Sembrava potesse fare di tutto con una palla al piede ma fu lo stesso Dio che con la sua sete di gelosia ad inviare una Catena di Sant'Antonio al mondo dicendo che il noto calciatore era un drogato...cominciò a decadere la carriera del Napoli e quella di Maradona...dopo la decandenza Maradona fu Calciorotato e la squadra fu venduta prima alla Mercato Rionale SRL del Pentolaio Matto Corbelli e poi alla Spongebob S.P.A. guidata dal proprietario del Maneggio di Napoli Naldi

Negli anni 2000 dopo una serie di fallimenti Lino Banfi e zio Fester calciorotarono il Napoli in serie C.

la società ripartì da li, da 6 giocatori effettivi della società, 2 ultras infiltrati promossi a prima squadra, due riserve in panchina e neanche un pallone disponibile. Dopo un anno di depressione in C, L'allenatore Edi Reja pensava di diventare Emo (Effetto causato dall'energia negativa di Montesanto) poi si rinsavì e condusse la squadra alla vittoria grazie anche all'avvento dell'eroe delle due Sicilie Emanuele "TikTak" Calaiò, soprannominato così per il suo continuo Tic nervoso, specialmente prima della battuta di un rigore e per la sua insana abilità di preferire il controllo di tacco a quello d'esterno. Con lui il Napoli acquistò un tic in piu per poter sconfiggiere gli avversari più temibili del campionato (il Sora, il Martina, il Giulietta, il San'Tostato Del Monte Osto, il Bassano del Grappa)

dalla C alla serie B il Napoli acquista prestigio e ora la formazione torna a militare in A con i grandi campioni, Cafone Blasi, Panchina Zalayeta, Sidicecheinnazionalefacciopauramacolnapolifacciocagare Garics, LaCanna Rullo, Nonno Sosa, Scomparso Dalla Bona, TicTak Calaiò e Caffè Lavezzi, con sua moglie "Filumena a Currea" famosa per minacciare i difensori avversari negli spogliatoi con una cintura per costringerli a farsi saltare dal suo consorte

Curiosità

  • La SSC Napoli è anche famosa come squdra con più tifosi lagnanti al mondo. Che però amano la loro squadra anche se perde con la Maceratese
  • La SSC Napoli non perde mai, gioca solo al di sotto delle possibilità
  • L'ultrà della SSC Napoli soffre della Sindrome di "Si a Napule Turnass

Maradona"

  • Pur avendo un palmares inferiore a quello della Pro Vercelli il tifoso della SSC Napoli considera la sua sqaudra come una delle più prestiogise del mondo in quanto 800 anni fa fu l'unica ad aver stabilito il record di 10 vittorie consecutive del trofeo "Pizzeria addò Gerozzo e figli ca pò è venut pur a faticà nu polacc ma nun sapev fa manc o cazz' e l'hamm mis a pulezzà e tavule"
  • L'ultrà del SSC Napoli sullo stadio è riconoscibile dalla sua posa Pantalone aderente e torso nudo, con Maglietta azzurra utilizata come sciarpa

e fireo sfoggio dei propri lardominali scolpiti nella sugna

  • L'ultra del SSC Napoli Rivendica Coerenza e Mentalità, ma per la frustrazione di non sapere che significano queste due parole lancia bottiglie d'acqua ai Carabinieri
  • Per un difetto nei macchinari dell'azienda Diadora, le maglie del napoli dalla stagione 2005/06 a 2020/21 saranno macchiate dal sangue di ratti finiti nelle apparecchiature. La macchia si troverà nella zona in cui viene stampato il logo dello sponsor
  • Lo sponsor che rappresentava di più la squadra era Birra Peroni
  • Le scene dello spot dello sponsor Lete, quello della famosa particella di sodio, sono state girate nella bacheca dei trofei della SSC Napoli
  • I tifosi della Società sono riconosciuti dall'"Ente Nazionale Tifosi" come i più pacifici di tutto il campionato, grazie all'alto tasso di "coltellate amichevoli" e "lanci affettuosi di oggetti"