Saxon: differenze tra le versioni

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== Oltre il punk ==
== Oltre il punk ==

Versione delle 13:40, 5 ott 2009

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« Never surrender! »
(Winston Churchill cita Biff Byford)

Oltre il punk

I Saxon sono di nuovo un gruppo di OWOBHMT (Old Wave Of British Heavy Metal Thunder) dopo essere stati un vecchio gruppo di NWOBHMT (New Wave Of British Heavy Metal Thunder) e anche un gruppo di mezz'età di MWOBL (Middle Wave Of British Liscio). Nati dai fumi alcoolici dei Figli di Puttana e di Lella Costa nel remoto 1976, invece di farsi le creste di gallo, piantarsi spilloni da baglia nel culo e ruttare nel microfono come i compatrioti punk Sexy Pistols scelsero le sporche tracce di olio lasciate dalla Testa di Motore e incominciarono a girare l'Inghilterra thatcheriana in moto. Ma, visto che nessuno li cagava e che non guadagnavano una sterlina, decisero anche di suonare, e di girare in moto negli States, dove trovarono finalmente qualcuno che li comprendeva appieno.

Il grande successo americano

Fatti di birra ma soprattutto di bourbon, i cinque ragazzi inglesi trovarono una feconda ispirazione girando con i chopper sulle strade americane e nei luridi motel di provincia, dando alle stampe un album circa ogni undici mesi, non appena avevano nuove storie di biker da raccontare, una perfettamente uguale all'altra, cambiavano solo i nomi dei motel e delle puttane. Ma i Saxon picchiavano duro, più duro della Bambina di Ferro, di tutti gli altri NWOBHM e soprattutto più duro delle nascenti metal band americane, quali i Motel Crudo con i quali erano in tour e che vennero ridicolizzati da una semplice sgasata dell'Harley di Oliver.

La formazione storica

  • Biff “Never surrender” Byford: voce, puttane
  • Steve “747” Dawson: basso, birra
  • Graham “H/M Thunder” Oliver: chitarra, whiskey
  • Paul “Princess of the night” Quinn: chitarra, profilattici
  • Pete “20000 ft” Gill: batteria, ricambi delle Harley

Con questo combo i Saxon pubblicarono tutti i primi album, quelli che li trasformarono in idoli dei motociclisti americani e dei primi metallari europei, che allora portavano ancora i capelli corti e le maglie di lana, non sapendo ancora bene come diavolo vestirsi.

Il declino

Circa a metà degli anni ottanta la svolta: i Saxon scendono dalle moto, cambiano batterista (subentra Nigel “Mansell” Glocker) e stile e incominciano ben presto a suonare nelle sagre di paese dell'Emilia-Romagna, dove sopravvivono gli ultimi disposti ad ascoltarli.

Il ritorno

Con gli anni novanta Biff decide che è ora di tornare al passato, e per essere sicuro di avere successo il gruppo inizia a suonare come i Pantera, cosa che avevano già provato anche i Giuda Proust con ottimi, anche se incompresi, risultati. Purtroppo, per dissidi legati all'immagine da mettere sulla copertina dell'album, nel 1995 circa i vecchi componenti del gruppo Dawson, Gill e Oliver preferiscono tornare a fare i Figli di Puttana.

Di qui in avanti Biff, Paul, Nigel e i nuovi giovini arrivati pubblicheranno un album più duro dell'altro, ma ormai non li conosce più nessuno perché i vecchi fan di inizio anni ottanta sono ormai tutti morti di cirrosi epatica e i nuovi metallari ascoltano Corna, per cui ora i Saxon sono ascoltati solo dai mormoni dello Utah.

Nel 2009 esce l'ultimo loro lavoro che sembra tornare alle vecchie atmosfere etilico/benzeniche di una volta, ma naturalmente risulta quasi incomprensibile.

Discografia ufficiale sassone

  • 1979: Sassone
  • 1980: Cerchione a raggi
  • 1980: Il braccio violento dell'amore
  • 1981: Jeans scolorito e pelle
  • 1983: Il potere e Gloria
  • 1984: Crociatori
  • 1985: Sunnio innocente
  • 1986: Roccia le nazioni
  • 1988: Sfiga
  • 1990: Le palle dure della roccia
  • 1992: Per sempre freak
  • 1995: Cani da guerra
  • 1997: Sguinzaglia la bestia!
  • 1999: Testa di ferro
  • 2001: Suolo assassino
  • 2002: Il tuono dell'heavy metal
  • 2004: Cuore di mamma
  • 2007: Il Santo dei Santi
  • 2009: Dentro la rete

Link

Sassone settecentoquarantasette volte