RoboCoop: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|Lo stesso tipo con qualche "O" in meno|Robocop}}
{{nota disambigua|Nevermindfc dittatore testa di cazzo|Fanculo}}
{{Organizzazione
|Nome = Creative Commons
|Nome ufficiale =
|Nome ufficiale2 =
|Immagine = CC-logo.svg
|Dimensione immagine =
|Didascalia =
|Abbreviazione =
|Tipo = [[Organizzazione non governativa|ONG]]
|Affiliazione =
|Fondazione = [[2001]]
|Fondatore = [[Lawrence Lessig]]
|Scioglimento =
|Scopo =
|Naz sede = USA
|Sede = Mountain View
|Link sede = Mountain View (Santa Clara)
|Altre sedi =
|Area = {{bandiera|Mondo|nome}}
|Carica =
|Naz presidente =
|Presidente = [[Catherine Casserly]] (CEO)
|Lingua =
|Lingua2 =
|Bilancio =
|Anno bilancio =
|Impiegati =
|Anno impiegati =
|Volontari =
|Anno volontari =
|Motto = Some rights reserved
|Sito = https://creativecommons.org/
}}
'''Creative Commons''' ('''CC''') è un'organizzazione statunitense [[non profit]] con sede a [[Mountain View (Santa Clara)|Mountain View]] dedicata ad ampliare la gamma di opere creative disponibili alla [[condivisione]] e all'utilizzo pubblico in maniera legale. Rende possibile il riuso creativo di opere dell'ingegno altrui nel pieno rispetto delle leggi esistenti.


L'organizzazione ha pubblicato diversi tipi di licenze note come [[licenze Creative Commons]] (CC): queste licenze permettono ai creatori di scegliere e comunicare quali diritti riservarsi e a quali diritti rinunciare a beneficio dei destinatari. Le licenze forniscono un modo semplice e standardizzato per dare pubblicamente il permesso di condividere e utilizzare il lavoro creativo in base alle condizioni stabilite dai creatori.
[[File:Robocoop2.jpg‎|thumb|left|RoboCoop, riprogrammato che porta docilmente la spesa a un'anziana signora.]]
{{Cit|Vivo o morto tu verrai alla Coop|[[Robocoop]] a qualsiasi individuo}}
{{Cit|La Coop sei tu. Che tu lo voglia o no.|[[Robocoop]] a qualsiasi individuo}}
{{Cit|Passami la brugola Coop... Passami il Cacciavite Coop... Passami la vite Coop...|Tecnici Coop all'opera}}
{{Cit|Questo è senza dubbio il mio miglior progetto dopo il countdown nel messaggio personale su Windows Live Messenger|[[Salvatore Aranzulla]] prima di essere cacciato dal progetto RoboCoop}}


La missione di Creative Commons è ben rappresentata dal logo dell'organizzazione (CC), che rappresenta una via di mezzo tra il rigido modello del [[copyright]] (C) (''Tutti i diritti riservati'', ''All rights reserved'') e quello invece di [[pubblico dominio]] (PD) (''Nessun diritto riservato'', ''No rights reserved''), introducendo il nuovo concetto appunto di ''Alcuni diritti riservati'' (''some rights reserved'').


== Scopi ==
'''RoboCoop''' è un progetto tenuto segreto dalla [[Coop]], ma grazie a fughe di informazioni si è riusciti a conoscerne l'esistenza.
[[File:Creativecommons spanien.jpg|thumb|upright=1.4|Cartello sulla vetrina di un ristorante di [[Granada]] nel quale viene riprodotta solo musica disponibile con Licenze Creative Commons.]]
Le licenze CC consentono di modificare facilmente i termini di copyright dal default di "tutti i diritti riservati" ad "alcuni diritti riservati"; non sono un'alternativa al copyright ma lavorano a fianco del copyright e consentono di modificare i termini di copyright per soddisfare al meglio le esigenze degli autori di opere creative.


Le licenze di tipo Creative Commons permettono a quanti detengono dei diritti di [[copyright]] di trasmettere alcuni di questi diritti al pubblico e di conservare gli altri, per mezzo di una varietà di schemi di licenze e di contratti che includono la destinazione di un bene privato al [[pubblico dominio]] o ai termini di licenza di contenuti aperti (''[[open content]]''). L'intenzione è quella di evitare i problemi che le attuali leggi sul copyright creano per la diffusione e la condivisione delle informazioni.
Nonostante l'evidente somiglianza con il famoso [[Robocop]], il robot di casa [[Coop]] si distingue da esso per essere stato costruito interamente con scarti di prodotti Coop saldati a fuoco su un impiegato poco produttivo che usava scaccolarsi nel magazzino della filiale Milanese di Corso Lodi.


Il progetto fornisce vari tipi di [[licenze libere]], le [[licenze Creative Commons]], che i detentori dei diritti di copyright possono utilizzare quando rilasciano le proprie opere sulla Rete. Il progetto fornisce anche dei [[metadata]] [[Resource Description Framework|RDF]]/[[XML]] che descrivono la licenza ed il lavoro che rende più facile il trattamento automatico e la ricerca delle opere concesse con [[Licenza Creative Commons]]; viene anche fornito un ''Founder's Copyright''<ref>{{cita web|http://creativecommons.org/projects/founderscopyright/|Founder's Copyright|accesso=12 ottobre 2007}}</ref>, il quale è un contratto che vorrebbe ricreare lo spirito del concetto originale di copyright così come introdotto dai padri fondatori nella costituzione [[Stati Uniti d'America|americana]].
== Il progetto ==
[[File:Robocoop.jpg‎|thumb|right|150px|RoboCoop, con il suo sguardo, è in grado di leggere i codici a barre di tutti i prodotti.]]


La normativa per le Creative Commons fornisce un insieme di 4 opzioni che permettono facilmente di riconoscere i diritti vantati dall'autore e da terzi sull'oggetto della licenza. Diversamente dalla [[GNU General Public License|General Public License]], la legge per le Creative Commons non contiene un testo di riferimento "pronto all'uso", che l'autore può adottare per la sua opera senza alcun adattamento di tipo tecnico o legale.
La fuga di informazioni riguardante Robocoop, ha portato alla luce anche parte del codice sorgente che si dice sia stato scritto dal grande (pirata/tecnico/genio/informatico/cocozza) [[Salvatore Aranzulla]].


La normativa non ha disciplinato il tema della revoca della licenza, per mutata volontà dell'autore o obbligazioni legittime derivanti da cause di forza maggiore, come un ordine giudiziale, e il tema collegato della retroattività di questa revoca verso le parti dell'opera già rilasciate sotto licenza open source e open content, e in particolare in avanzato stato di modifica da parte di altri soggetti.
Analizzando il codice sorgente, scritto interamente in [[Java|JavaCoop]] (linguaggio proprietario della [[Coop]]), si è scoperto che l'umanoide avrebbe dovuto sostare davanti ai [[supermercato|supermercati]] rivali cercando di intimidire i clienti con frasi sgarbate e mosse di [[Kung Fu]].


L'autore di un programma o opera in genere potrebbe ad esempio distribuire gratuitamente e sotto una licenza Creative Commons per un certo periodo di tempo, beneficiando di una pubblicità gratuita fra gli utenti e dei contributi apportati dalla comunità, dopodiché potrebbe legittimamente revocare la licenza e iniziare una distribuzione commerciale dell'opera.
Furono stanziati ingenti capitali per promuovere questo prodotto in tutte le filiali Coop, con cartelloni pubblicitari Coop, e divertenti Jingle musicali cantati proprio da [[Robocoop]], [[Spitty Cash]] e [[Raffaella Carrà]].


La licenza GNU-GPL dalla versione 2.0 ha regolato la materia, prevedendo che l'autore può revocare la licenza solamente per la sua copia, non per quelle già distribuite ad altri utenti, e che quindi la revoca non può essere retroattiva, riguardando soltanto parti di codice e modifica all'opera successive al cambio di licenza. Inoltre, se per obbligazioni dovute a cause di forza maggiore, l'autore non può applicare la licenza questa si intende revocata automaticamente per l'intera opera. Resta il caso di una revoca retroattiva per cause di forza maggiore, prevalenti sul testo della licenza stessa, che non è ancora regolato dalla legge.
Il progetto subì dei rallentamenti in quanto i messaggi vocali del robot vennero registrati direttamente da Salvatore Aranzulla, con la conseguenza che nessun tester riuscì a capire cosa stesse dicendo il robot di casa Coop.


== Storia ==
Allora il team di sviluppo decise di tramortire [[Salvatore Aranzulla]] con una mazza da baseball Coop, e continuare il progetto senza il programmatore del sud.
[[File:GoldenNica CreativeCommons.jpg|thumb|Golden Nica Award per Creative Commons.]]
[[File:Robocoop3.jpg‎|thumb|left|200px|Un povero cliente [[Esselunga]] è stato beccato...]]
Le licenze Creative Commons sono state anticipate dalle licenze [[Open Publication License]] (OPL) e [[GNU Free Documentation License]] (GFDL). La GFDL è intesa principalmente come una licenza per la documentazione [[software]], ma è anche in uso per progetti che non riguardano strettamente il software, come la stessa [[Wikipedia]]. La licenza OPL è ora defunta, e il suo stesso creatore suggerisce di non utilizzarla. Sia la OPL che la GFDL contenevano delle sezioni opzionali che, nell'opinione dei critici, le rendevano meno libere. La GFDL si differenzia dalle [[licenze Creative Commons]] nella sua richiesta che i lavori licenziati con essa vengano distribuiti in una forma "trasparente", ad esempio non usando formati proprietari e/o segreti.
Tutto sembrava andare liscio. Furono anche abbandonate le linee guida che si ispiravano al vero Robocop, per ottenere un robot più docile e comprensivo, capace persino di portare la spesa a domicilio alle persone anziane.
[[File:Robocoop4.png‎|thumb|left|220px|Questa è l'unica immagine che dimostra la campagna pubblicitaria della Coop con il suo umanoide.]]
Purtroppo l'incomprensibile talento di Salvatore Aranzulla aveva inserito nel robot un blocco di codice che si rivelò maligno, andando a colpire proprio il cervello dell'impiegato che si cela sotto al robot.


Creative Commons è nato ufficialmente nel [[2001]] per volere del professore [[Lawrence Lessig]], ordinario della facoltà di Giurisprudenza dell'[[Università di Stanford]] (e in precedenza anche di [[Università di Harvard|Harvard]]) e riconosciuto come uno dei massimi esperti di diritto d'autore negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Lessig fondò l'organizzazione come metodo addizionale per raggiungere il suo scopo nel suo caso di fronte alla Corte Suprema degli Stati Uniti, [[Eldred v. Ashcroft]]. Il set iniziale delle licenze Creative Commons fu pubblicato il 16 dicembre [[2002]].<ref>{{cita web|http://creativecommons.org/press-releases/archive/2002/12/|Press releases (2002 December)|accesso=12 ottobre 2007}}</ref> Al progetto fu conferito il [[Golden Nica Award]] durante il [[Prix Ars Electronica]] nella categoria ''Net Vision'' nel 2004.
L'umanoide riuscì a evadere dai laboratori Coop, grazie alla conoscenza delle serrature Coop, lasciando dietro di sé solo una scia di prodotti Coop di bassa qualità.


A marzo 2009, è stata rilasciata la prima versione per la licenza Creative Commons 0. Con questa licenza, l'autore rinuncia a qualunque diritto sull'opera, che può essere utilizzata da tutti, in qualunque modo, per sempre e senza condizioni. Scompare pure l'obbligo di citare l'autore.
[[File:Robocoop5.jpg‎|thumb|150px|Robocoop con una mazza da [[baseball]] [[Coop]] ]]


La legislazione, al momento, non prevede che vi sia un ente preposto dove l'autore possa depositare l'opera prima di distribuirla. È più difficile per l'autore dimostrare la paternità dell'opera, nel caso in cui qualcuno applichi successivamente il diritto d'autore, e al limite accusi di averlo violato quanti fruiscono l'opera stessa.


Rispetto alla licenza, prevale la legislazione, che nei Paesi di diritto latino prevede che resti l'obbligo di citare l'autore, e che i diritti morali sulle opere siano per questi irrinunciabili.
== Dov'è ora RoboCoop? ==


=== In Italia ===
Alcuni dicono che l'umanoide vaghi per le città del [[Brianza|brianzolo]] senza meta, tramortendo qualsiasi persona esca da un [[supermercato]] rivale, e imprecando in siciliano stretto.
Nella primavera del 2003, in seguito al crescente interesse per le licenze Creative Commons, l’Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (IEIIT organo del CNR - [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]]) contatta Creative Commons per offrirsi di trattare in modo più ampio e dettagliato il tema delle licenze CC in Italia. Scopo del progetto era quello di tradurre e adattare al modello legislativo italiano le licenze CC create in un sistema giuridico differente, quello americano, soggetto alla Common Law. Come punto di partenza di questo progetto, l'avvocato milanese Antonio Amelia ha proposto le prime traduzioni delle licenze contestualizzandole alle leggi italiane.


Il 18 novembre 2003 il fondatore di Creative Commons [[Lawrence Lessig]], già professore alla [[Stanford University]] ed uno dei massimi esperti mondiali in materia di diritto d'autore, annuncia ufficialmente l'inizio del lavoro di traduzione e adattamento delle licenze CC da parte del team italiano. Viene nominato a capo del progetto il professore [[Marco Ricolfi]], docente presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche (DSG) dell'Università degli Studi di Torino. Al gruppo di lavoro giuridico, del quale fanno parte anche [[Marco Ciurcina]], [[Massimo Travostino]], [[Nicola Bottero]] e [[Samantha Zanni]], si affianca l'attività di [[Juan Carlos De Martin]] e [[Alessandro Cogo]], appartenenti all'IEIIT-CNR (oggi rispettivamente co-direttore e fellow del [[Centro Nexa su Internet e Società]] del Politecnico di Torino), che fornisce consulenza e sviluppo in merito agli aspetti tecnologici, oltre che a quelli di traduzione. Inizia inoltre ad avviarsi un'interazione con la comunità, prevalentemente tramite la mailing list e un wiki.


Nel 2004 sono state pubblicate le prime versioni delle licenze Creative Commons tradotte dapprima nella versione 1.0 e in seguito nella versione 2.0, entrambe disponibili su un wiki per poter essere discusse pubblicamente dalla comunità. Il 16 dicembre 2004 a Torino vengono presentate le Licenze Creative Commons italiane in occasione di un convegno che vede ospite d'onore Lawrence Lessig; in tale occasione sono stati anche resi pubblici quattro documenti riguardanti alcuni dei temi approfonditi nel corso dell'attività.
== Avvistamenti e Notizie ==


A questo punto, l'attività di Creative Commons Italia è totalmente avviata, e nel 2005 è iniziata una nuova fase del progetto: il prof. Marco Ricolfi viene sostituito alla guida di Creative Commons Italia da Juan Carlos De Martin. Il prof. Ricolfi ha assunto il ruolo di coordinatore scientifico del gruppo giuridico. Sempre a Torino, nel novembre 2005, si è tenuto CCIT2005, il primo incontro nazionale di CC Italia, su temi riguardanti il multimedia, l'editoria e la musica. A tale incontro ne seguiranno altri: nel 2006, a seguito della presentazione pubblica della versione 2.5 delle licenze Creative Commons italiane. In questa occasione si è discusso di questioni relative ad archivi, [[Contenuto generato dagli utenti|User Generated Content]] e [[Open access]]. Nel 2009, a seguito della presentazione della bozza 3.0 delle licenze, si sono affrontati temi relativi alle [[Licenze libere]] e alla gestione collettiva dei diritti. Il 2010 ha rappresentato l'occasione per fare il punto sulle licenze 3.0, analizzando le clausole difficili, la legge applicabile e le banche dati, approfondendo inoltre progetti editoriali ed educativi che fanno uso di licenze CC. La versione 3.0 delle licenze italiane viene presentata al pubblico nel giugno del 2011 e, nel corso dello stesso anno in occasione di CCIT2011, l'avvocato Massimo Travostino ha descritto i futuri sviluppi e i primi passi compiuti verso l'elaborazione della versione 4.0 delle licenze Creative Commons. Durante l'incontro sono stati inoltre presentate diverse iniziative di successo che hanno fatto uso di licenze CC.
*Poco tempo fa Robocoop è apparso sulla popolare community di [[Facebook|FacciaLibro]]. [https://www.facebook.com/pages/Robocoop/47778210109 Sul serio.]


A partire dal 17 dicembre 2012, [[Federico Morando]] è subentrato a Juan Carlos De Martin in qualità di Lead di Creative Commons Italia<ref>[http://www.creativecommons.it/morando-lead-cc-it News CreativeCommons.it del 17/12/2012: "Federico Morando è il nuovo Lead di Creative Commons Italia"]</ref>.
*Voci indiscrete ci comunicano che Robocoop è stato avvistato a Neo Tokyo 3, mentre contribuiva alla distruzione dell'Eva 01 servendosi di un [[Mattarello]] e di un [[Frullatore]] [[Coop]].
*Dopo questo avvistamento la RockStar Games, ha deciso di lanciare nel 2010 l'ennesimo capitolo del gioco [[GTA|Grande Furto di Automobili]] con protagonista proprio RoboCoop. Alleghiamo le immagini della copertina.


Attualmente esiste un sito web (http://www.creativecommons.it/), che nella prima fase del progetto è stato creato e gestito da membri della comunità. Tale attività è stata portata avanti in primo luogo dai promotori del sito, Danilo Moi e Lorenzo De Tomasi, coadiuvati dal nucleo di collaboratori. A partire dal 2005, con l'avvio della Fase II del progetto CC Italia, il dominio del sito web è passato dall'EIIT-CNR al Politecnico di Torino, diventando il sito ufficiale di Creative Commons Italia. Il sito continua a svilupparsi grazie al contributo del [[Centro Nexa su Internet e Società]] e dei commoners, che avviene sia attraverso i commenti al sito ufficiale, sia tramite le pagine dei commoners.<ref>[http://www.creativecommons.it/About Chi siamo | CreativeCommons.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
[[File:Gta_robocoopertina.jpg‎|thumb|center|500px|Copertina del prossimo [[GTA]] ]]
{{Portali|Cinema}}


== Le quattro clausole delle licenze Creative Commons ==
[[Categoria:Supereroi]]
{{L|diritto|giugno 2011}}
[[Categoria:Film]]
{{vedi anche|Licenze Creative Commons}}
Le licenze Creative Commons sono nate negli USA appoggiandosi al sistema giuridico locale. Sono state quindi adattate al sistema giuridico italiano, dove il diritto d'autore è regolato dalla legge 633/41.
L'autore diventa detentore dei diritti nel momento dell'estrinsecazione dell'opera creativa, secondo la L. 633/41, art. 6
{{Citazione|Il titolo originario dell'acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell'opera, quale particolare espressione del [[lavoro intellettuale]]}}

Inoltre tutti i diritti sono riservati all'autore (art.13 / 18bis).

Le sei licenze Creative Commons (definite dalla combinazione di quattro attributi) stabiliscono in modo esplicito quali sono i diritti riservati, modificando quindi la regola di default in cui tutti i diritti sono riservati.

=== Attribuzione (BY) ===
[[File:Cc-by new white.svg|thumb|upright=0.5|Attribuzione (''Attribution'')]]
Bisogna sempre indicare l'autore dell'opera (attributo obbligatorio) in modo che sia possibile attribuirne la paternità come definito dagli artt. 8 e 20 lda:
{{Citazione|È reputato autore dell'opera, salvo prova contraria, chi è in essa indicato come tale, nelle forme d'uso, ovvero, è annunciato come tale nella recitazione, esecuzione, rappresentazione o radiodiffusione dell'opera stessa. Valgono come nome lo pseudonimo, il nome d'arte, la sigla o il segno convenzionale, che siano notoriamente conosciuti come equivalenti al nome vero.|art. 8}}
{{Citazione|[...] l'autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell'opera [...]|art. 20}}

=== Non commerciale (NC) ===
{{vedi anche|m:Free_knowledge_based_on_Creative_Commons_licenses/it{{!}}Conoscenza libera basata sulle licenze Creative Commons: Conseguenze, rischi ed effetti collaterali del modulo di licenza "solo utilizzo non commerciale - NC"}}
[[File:Cc-nc white.svg|thumb|upright=0.5|Non Commerciale (''Non Commercial'')]]
Non sono consentiti usi commerciali dell'opera creativa come definito dal secondo comma dell'art. 12:
{{Citazione|l'autore ha altresì [...] il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l'opera [...]}}

Con il secondo attributo si definisce come diritto esclusivo dell'autore il solo uso commerciale dell'opera creativa. I diritti di riproduzione (art. 13), di trascrizione (art. 14), di esecuzione (art. 15), di comunicazione al pubblico (art. 16), di distribuzione (art. 17) e di noleggiare (art. 18bis) definiti dalla L633/41 non sono esplicitati nella licenza e pertanto non sono considerati diritti esclusivi dell'autore. Chiunque può riprodurre, trascrivere, eseguire e distribuire purché non a scopo di lucro, attribuendo sempre la paternità come definito nel primo attributo. Tuttavia le limitazioni sullo sfruttamento economico dell'opera sono limitate al settantesimo anno solare dopo la morte dell'autore come specificato dall'art. 25 lda.

=== Non opere derivate (ND) ===
[[File:Cc-nd white.svg|thumb|upright=0.5|No opere derivate (''No Derivative Works'')]]
Non sono consentite elaborazioni dell'opera creativa come definito dall'art 20
{{Citazione|[...] l'autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell'opera e di opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione od altra modificazione, ed a ogni atto a danno dell'opera stessa, che possano essere di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione}}<br clear=right/>
Caso particolare costituito dalle opere architettoniche, per le quali {{Citazione|[...] l'autore non può opporsi alle modificazioni che si rendessero necessarie nel corso della realizzazione [...] o ad opera già realizzata}}

=== Condividi allo stesso modo (SA) ===
[[File:Cc-sa white.svg|thumb|upright=0.5|Condividi allo stesso modo (''Share Alike'')]]
Si può modificare l'opera ma l'opera modificata deve essere rilasciata secondo le stesse condizioni scelte dall'autore originale.

{{Citazione|Senza pregiudizio dei diritti esistenti sull'opera originaria, sono altresì protette le elaborazioni di carattere creativo dell'opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua, le trasformazioni da una in altra forma letteraria od artistica, le modificazioni ed aggiunte che costituiscono un rifacimento sostanziale dell'opera originaria, gli adattamenti, le riduzioni, i compendi, le variazioni non costituenti opera originale.|art 4}}

In particolare le sei licenze pubbliche Creative Commons sono:
* Attribuzione
* Attribuzione - Non opere derivate
* Attribuzione - Non commerciale
* Attribuzione - Condividi allo stesso modo
* Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate
* Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo

== Progetti che adottano licenze Creative Commons ==
{{L|diritto|maggio 2013|che vuol dire "Estero"? Estero dell'Italia? Dev'esserci un punto di vista neutrale!}}
=== Italia ===
{{div col}}
* [[Camera dei deputati]], pubblica i [http://dati.camera.it dati] con licenza Creative Commons BY-SA<ref>[http://dati.camera.it/it/progetto.html Il progetto]</ref>.
* [[Ministero dell'Interno]], pubblica con licenza BY-NC-ND<ref>[http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/tools/note_legali/ Note legali]</ref>
* [[Ministero della Salute]], pubblica con licenza BY-NC-ND<ref>[https://www.salute.gov.it/servizio/note.jsp Note legali]</ref>
* [[Ministero dello Sviluppo Economico]], pubblica con licenza BY-NC<ref>[http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&viewType=1&idarea1=593&idarea2=0&idarea3=0&idarea4=0&andor=AND&sectionid=0&andorcat=AND&partebassaType=0&idareaCalendario1=0&MvediT=1&showMenu=1&showCat=1&showArchiveNewsBotton=0&idmenu=2263&id=2025995 Note legali]</ref>
* [[Dipartimento per la pubblica amministrazione e la semplificazione]], pubblica con licenza BY-NC<ref>[http://www.funzionepubblica.gov.it/note-legali-.aspx Note legali]</ref>
* [[Pubblica amministrazione (ordinamento italiano)|Pubblica amministrazione]], pubblica parte della [http://www.dati.gov.it/ documentazione] con licenza Creative Commons BY-NC<ref>[http://www.dati.gov.it/content/note-legali Note legali]</ref>.
* [[Istituto nazionale di statistica]], pubblica con licenza Creative Commons BY<ref>[http://www.istat.it/it/note-legali Note legali]</ref>.
* [[Sistema statistico nazionale]], pubblica con licenza Creative Commons BY<ref>[https://www.sistan.it/index.php?id=83 Note legali]</ref>.
* [[Blog]] di [[Beppe Grillo]], pubblica con licenza BY-NC-ND<ref>[http://www.beppegrillo.it/ Beppe Grillo]</ref>
* [[il Fatto Quotidiano]], pubblica tutti gli articoli originali con licenza Creative Commons BY-NC-ND<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/termini-e-condizioni-dutilizzo/ Termini e condizioni d'utilizzo]</ref>.
* [[Internazionale (rivista)|Internazionale]], pubblica tutti gli articoli originali con una licenza Creative Commons BY-NC-SA<ref>[http://www.internazionale.it/about/ Chi siamo]</ref>.
* [[Wired]], pubblica con licenza Creative Commons BY-NC-ND<ref>[http://mag.wired.it/rivista/storie/se-il-web-e-morto-il-copyright-cos-e.html Il Web è morto e il copyright non si sente tanto bene]</ref>.
* [[La Stampa]], pubblica l'[http://www3.lastampa.it/archivio-storico/ archivio storico] e gli inserti culturali [http://www3.lastampa.it/tuttoscienze/ TuttoScienze] e [http://www3.lastampa.it/tuttolibri/ TuttoLibri] con licenza Creative Commons BY-NC-ND<ref>[http://www.lastampa.it/archivio-storico/ Normative]</ref>.
* [[Stampa Alternativa]], nella sezione ''Libera Cultura Libera Conoscenza'' vengono riproposti diversi titoli con licenza Creative Commons BY-NC-ND<ref>[http://www.stampalternativa.it/liberacultura/ Libera Cultura Libera Conoscenza]</ref>.
* [[Punto Informatico]] pubblica con licenza Creative Commons BY-NC-SA<ref>[http://www.punto-informatico.it/info.asp Informazioni su PI]</ref>.
* [[Arcoiris]] televisione accessibile gratuitamente da Internet, pubblica video con licenze CC.
* [[Radio Radicale]] pubblica tutti i file sul suo sito con licenza Creative Commons Attribuzione 2.5
* [[La tana dei goblin]], i contenuti del sito della fondazione che raggruppa associazioni ludiche sono pubblicati con una licenza Creative Commons BY-NC-SA.
* [[Subcava Sonora]], prima etichetta discografica ed agenzia italiana di management musicale in Creative Commons, ha pubblicato due produzioni discografiche (Borderline, Nouer) ed una coproduzione (Sula Ventrebianco), tre video musicali ("Cosa?" dei Sula Ventrebianco (coproduzione), "Strofa e Ritornello" dei Borderline, e "Cinici e Passivi" dei Nouer), distribuiti con licenze in Creative Commons 2.5 BY-NC-ND e un corto di animazione dal titolo "Etor e il viaggio del cubo" (musica di K-conjog ed animazione di Totore Nilo), pubblicato con licenza Creative Commons 3.0 BY-NC-SA. Per la tutela dei brani dal plagio e dagli utilizzi indebiti, usufruisce della marcatura temporale attraverso il sito di marcatura temporale [http://www.patamu.com Patamu.com]
* [[Lega Nerd]], primo Social Blog italiano, creato completamente in crowdsourcing, pubblica tutti i suoi articoli con licenze in Creative Commons 2.5 BY-NC-ND.
* il Sirente, prima casa editrice italiana di letteratura e saggistica ad aver pubblicato i suoi libri con licenze Creative Commons<ref>{{Cita web
| titolo = "Ci vuole poco per fare una università migliore": libro con licenza Creative Commons
| editore = Creative Commons Italia
| data = 1º aprile 2011
| url = http://www.creativecommons.it/zeno
| accesso = 26 dicembre 2013}}</ref>.
{{div col end}}

=== Estero ===
{{div col}}
* [[Casa Bianca]]<ref>[http://www.whitehouse.gov/copyright Copyright Policy]</ref>
* [[Al Jazeera]] [http://cc.aljazeera.net Creative Commons Repository]
* [[Arduino (hardware)|Arduino]], [[Piattaforma (informatica)|piattaforma]] [[hardware open source]] per il [[physical computing]]: la scheda è offerta con licenza Attribution-ShareAlike 2.5<ref>[http://arduino.cc/en/Main/Hardware Arduino: Hardware], dal sito ufficiale</ref>.
* [[OpenStreetMap]] [http://www.openstreetmap.org], le immagini delle mappe sono rilasciate sotto la licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0
* [[Wikinotizie]], utilizza la licenza CC BY
* [[Linuxquestions.org]] wiki [http://wiki.linuxquestions.org]
* [[Opcopy]]
* [[Wikitravel]]
* [[Reset Radio]] [http://resetradio.net]
* [[World66]]
* [[Wikivoyage]]
* La fiction di [[Cory Doctorow]]
* Il libro del professor Lessig pubblicato nel [[2004]], ''[[Free Culture]]''
* Tre dei libri di [[Eric S. Raymond]], ''[[The Cathedral and the Bazaar]]'' (il primo ad essere pubblicato commercialmente sotto una licenza CC, edito da [[O'Reilly Media|O'Reilly & Associates]]), ''[[Jargon File|The New Hacker's Dictionary]]'', e ''[[The Art of Unix Programming]]'' (tutti e tre con una clausola condizionale aggiunta)
* [[Public Library of Science]]
* [[Star Wreck]] VI
* [[MoveOn.org]]'s ''[[Bush In 30 Seconds]]'' contest (vedi [http://www.moveon.org])
* [[Groklaw]] [http://www.groklaw.net]
* [[CcMixter]] [http://www.ccmixter.org] A community music site featuring remixes licensed under Creative Commons
* [[MIT OpenCourseWare]] [http://ocw.mit.edu/index.html]
* [[Penínsulas]] [http://www.midesa.it/peninsula.html] Progetto on line di Midesa, per la diffusione di testi accademici che analizzano la cultura spagnola e italiana, sotto licenza Creative Commons.
* [[Telltale Weekly]]
* [[The Oyez Project - Supreme Court MP3 Files]] [http://www.oyez.org/oyez/resource/nitf/273/]
* La maggior parte dei video realizzati dalle [[Telestreet]] italiane
* [[POIGPS]] [http://www.poigps.com], i punti di interesse da scaricare sul proprio navigatore GPS
* [[Deviantart]] [http://www.deviantart.com], ha la possibilità di attribuire la licenza CC ai lavori caricati.
* [[RadioMauroDelleChiaie]] [http://www.maurodellechiaie.altervista.org], web radio inserita nel libro il software libero in Italia di andrea berardi edito da shake edizioni distribuito da feltrinelli trasmette solo musica su licenza creative commons.
{{div col end}}

== Note ==
<references/>

== Bibliografia di approfondimento ==
* {{cita libro
| cognome=Aliprandi
| nome=Simone
| wkautore = Simone Aliprandi
| titolo= Creative Commons: manuale operativo. Guida all'uso delle licenze e degli altri strumenti CC
| editore=Ledizioni/Copyleft-Italia.it
| anno=2008
| url=http://www.aliprandi.org/manuale-cc/
| isbn=978-88-6222-061-3}}
* {{cita libro
| cognome=Aliprandi
| nome=Simone
| wkautore = Simone Aliprandi
| titolo= Creative Commons: a user guide
| editore=Ledizioni/Copyleft-Italia.it
| anno=2011
| url=http://www.aliprandi.org/cc-user-guide/
| isbn=978-88-95994-55-0}}
* {{cita libro
| cognome=Aliprandi
| nome=Simone
| wkautore = Simone Aliprandi
| titolo=Copyleft & opencontent. L'altra faccia del copyright
| editore=PrimaOra/Copyleft-Italia.it
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* {{cita libro | cognome = Concas | nome = Giulio | coautori = Giulio De Petra; Giovanni Battista Gallus; Giaime Ginesu; Michele Marchesi; Flavia Marzano | titolo = ''Contenuti aperti, beni comuni'' | url = http://www.flosslab.it/flossLab/resources/cms/documents/completo.pdf | formato = PDF |accesso= 18 dicembre 2009 | anno = 2009 | editore = McGraw-Hill | isbn = 978-88-386-6552-3 | pagine = 280}}
* Lawrence Lessig, ''Cultura libera. Un equilibrio fra anarchia e controllo, contro l'estremismo della proprietà intellettuale'' (ed. Apogeo, 2005), disponibile anche [http://www.copyleft-italia.it/pubblicazioni qui].
* Giovanni Ziccardi, ''Libertà del codice e della cultura'' (Giuffrè, 2006).

== Filmografia di approfondimento ==
* Creative Commons Italia [http://creativecommons.it/DiventaCreativo Diventa Creativo].
* Christian Biasco, Francesca Terri [http://www.biasco.ch/videoblog/vbp5/index.html Diritti d'autori creativi].
* [http://www.youtube.com/watch?v=L_qiH_ATvMc Video di presentazione] di Creative Commons su [[YouTube]].

== Voci correlate ==
* [[CC Plus]]
* [[Copyleft]]
* [[Copyright]]
* [[Copyzero]]
* [[Diritto d'autore italiano]]
* [[Intercultura]]
* [[Lawrence Lessig]]
* [[Licenze Creative Commons]]
* [[Movimento cultura libera]]
* [[Proprietà intellettuale]]
* [[Pubblico dominio]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Creative Commons}}
{{interprogetto/notizia|Lanciata la versione 3.0 delle licenze Creative Commons|data=27 febbraio 2007}}

== Collegamenti esterni ==
* [https://creativecommons.org/ Sito ufficiale]
* [http://creativecommons.it/ Sito ufficiale italiano]

=== Generici e informativi ===
* [http://musica.illimitarte.com/?p=47 Creative Commons e gestione discografica] Intervista realizzata per Musica da Mauro Boccuni ad Alfredo Esposito, general manager della prima label italiana in CC
* {{en}} [http://mirrors.creativecommons.org/ A short Flash animation describing Creative Commons]
* {{en}} [http://www.creativecommons.org/projects/international International Commons: Creative Commons initiatives outside the United States]
* {{en}} [http://www.wired.com/news/culture/0,1284,63857,00.html?tw=wn_tophead_4 ''BBC to Open Content Floodgates'' BBC's Creative Archive project]
* [http://www.antidigitaldivide.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=569 Creative Commons e RAI]

=== Strumenti per cercare materiale con licenze CC ===
* [[iRATE radio]] [http://irate.sourceforge.net/]
* [http://gnomoradio.org/ Gnomoradio]
* [http://search.yahoo.com/cc Motore di ricerca Yahoo! per lavori sotto licenze Creative Commons]
* [http://commoncontent.org/ Common Content] (dead)
* [[Jamendo]] - [http://www.jamendo.com/ Jamendo] - un archivio di interi album musicali sotto [[Licenza Creative Commons]]
* [http://theassayer.org The Assayer] - un catalogo di libri free e [[copyleft]]
* [http://www.flickr.com/creativecommons/ Flickr Creative Commons search] - foto su [[Flickr]].
* [http://musicc.corank.com MusiCC] - Social Network su Musica CC e libera
* [http://starfrosch.com/hot-100 Creative Commons #hot100 Charts] - Musica popolare

{{Controllo di autorità}}
{{portale|diritto}}

[[Categoria:Creative Commons| ]]
[[Categoria:Diritto d'autore]]

Versione delle 00:18, 5 set 2015

Disambiguazione – Magari hai fumato troppo. Se cercavi Nevermindfc dittatore testa di cazzo, vedi Fanculo.

Template:Organizzazione Creative Commons (CC) è un'organizzazione statunitense non profit con sede a Mountain View dedicata ad ampliare la gamma di opere creative disponibili alla condivisione e all'utilizzo pubblico in maniera legale. Rende possibile il riuso creativo di opere dell'ingegno altrui nel pieno rispetto delle leggi esistenti.

L'organizzazione ha pubblicato diversi tipi di licenze note come licenze Creative Commons (CC): queste licenze permettono ai creatori di scegliere e comunicare quali diritti riservarsi e a quali diritti rinunciare a beneficio dei destinatari. Le licenze forniscono un modo semplice e standardizzato per dare pubblicamente il permesso di condividere e utilizzare il lavoro creativo in base alle condizioni stabilite dai creatori.

La missione di Creative Commons è ben rappresentata dal logo dell'organizzazione (CC), che rappresenta una via di mezzo tra il rigido modello del copyright (C) (Tutti i diritti riservati, All rights reserved) e quello invece di pubblico dominio (PD) (Nessun diritto riservato, No rights reserved), introducendo il nuovo concetto appunto di Alcuni diritti riservati (some rights reserved).

Scopi

Cartello sulla vetrina di un ristorante di Granada nel quale viene riprodotta solo musica disponibile con Licenze Creative Commons.

Le licenze CC consentono di modificare facilmente i termini di copyright dal default di "tutti i diritti riservati" ad "alcuni diritti riservati"; non sono un'alternativa al copyright ma lavorano a fianco del copyright e consentono di modificare i termini di copyright per soddisfare al meglio le esigenze degli autori di opere creative.

Le licenze di tipo Creative Commons permettono a quanti detengono dei diritti di copyright di trasmettere alcuni di questi diritti al pubblico e di conservare gli altri, per mezzo di una varietà di schemi di licenze e di contratti che includono la destinazione di un bene privato al pubblico dominio o ai termini di licenza di contenuti aperti (open content). L'intenzione è quella di evitare i problemi che le attuali leggi sul copyright creano per la diffusione e la condivisione delle informazioni.

Il progetto fornisce vari tipi di licenze libere, le licenze Creative Commons, che i detentori dei diritti di copyright possono utilizzare quando rilasciano le proprie opere sulla Rete. Il progetto fornisce anche dei metadata RDF/XML che descrivono la licenza ed il lavoro che rende più facile il trattamento automatico e la ricerca delle opere concesse con Licenza Creative Commons; viene anche fornito un Founder's Copyright[1], il quale è un contratto che vorrebbe ricreare lo spirito del concetto originale di copyright così come introdotto dai padri fondatori nella costituzione americana.

La normativa per le Creative Commons fornisce un insieme di 4 opzioni che permettono facilmente di riconoscere i diritti vantati dall'autore e da terzi sull'oggetto della licenza. Diversamente dalla General Public License, la legge per le Creative Commons non contiene un testo di riferimento "pronto all'uso", che l'autore può adottare per la sua opera senza alcun adattamento di tipo tecnico o legale.

La normativa non ha disciplinato il tema della revoca della licenza, per mutata volontà dell'autore o obbligazioni legittime derivanti da cause di forza maggiore, come un ordine giudiziale, e il tema collegato della retroattività di questa revoca verso le parti dell'opera già rilasciate sotto licenza open source e open content, e in particolare in avanzato stato di modifica da parte di altri soggetti.

L'autore di un programma o opera in genere potrebbe ad esempio distribuire gratuitamente e sotto una licenza Creative Commons per un certo periodo di tempo, beneficiando di una pubblicità gratuita fra gli utenti e dei contributi apportati dalla comunità, dopodiché potrebbe legittimamente revocare la licenza e iniziare una distribuzione commerciale dell'opera.

La licenza GNU-GPL dalla versione 2.0 ha regolato la materia, prevedendo che l'autore può revocare la licenza solamente per la sua copia, non per quelle già distribuite ad altri utenti, e che quindi la revoca non può essere retroattiva, riguardando soltanto parti di codice e modifica all'opera successive al cambio di licenza. Inoltre, se per obbligazioni dovute a cause di forza maggiore, l'autore non può applicare la licenza questa si intende revocata automaticamente per l'intera opera. Resta il caso di una revoca retroattiva per cause di forza maggiore, prevalenti sul testo della licenza stessa, che non è ancora regolato dalla legge.

Storia

File:GoldenNica CreativeCommons.jpg
Golden Nica Award per Creative Commons.

Le licenze Creative Commons sono state anticipate dalle licenze Open Publication License (OPL) e GNU Free Documentation License (GFDL). La GFDL è intesa principalmente come una licenza per la documentazione software, ma è anche in uso per progetti che non riguardano strettamente il software, come la stessa Wikipedia. La licenza OPL è ora defunta, e il suo stesso creatore suggerisce di non utilizzarla. Sia la OPL che la GFDL contenevano delle sezioni opzionali che, nell'opinione dei critici, le rendevano meno libere. La GFDL si differenzia dalle licenze Creative Commons nella sua richiesta che i lavori licenziati con essa vengano distribuiti in una forma "trasparente", ad esempio non usando formati proprietari e/o segreti.

Creative Commons è nato ufficialmente nel 2001 per volere del professore Lawrence Lessig, ordinario della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Stanford (e in precedenza anche di Harvard) e riconosciuto come uno dei massimi esperti di diritto d'autore negli Stati Uniti. Lessig fondò l'organizzazione come metodo addizionale per raggiungere il suo scopo nel suo caso di fronte alla Corte Suprema degli Stati Uniti, Eldred v. Ashcroft. Il set iniziale delle licenze Creative Commons fu pubblicato il 16 dicembre 2002.[2] Al progetto fu conferito il Golden Nica Award durante il Prix Ars Electronica nella categoria Net Vision nel 2004.

A marzo 2009, è stata rilasciata la prima versione per la licenza Creative Commons 0. Con questa licenza, l'autore rinuncia a qualunque diritto sull'opera, che può essere utilizzata da tutti, in qualunque modo, per sempre e senza condizioni. Scompare pure l'obbligo di citare l'autore.

La legislazione, al momento, non prevede che vi sia un ente preposto dove l'autore possa depositare l'opera prima di distribuirla. È più difficile per l'autore dimostrare la paternità dell'opera, nel caso in cui qualcuno applichi successivamente il diritto d'autore, e al limite accusi di averlo violato quanti fruiscono l'opera stessa.

Rispetto alla licenza, prevale la legislazione, che nei Paesi di diritto latino prevede che resti l'obbligo di citare l'autore, e che i diritti morali sulle opere siano per questi irrinunciabili.

In Italia

Nella primavera del 2003, in seguito al crescente interesse per le licenze Creative Commons, l’Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (IEIIT organo del CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche) contatta Creative Commons per offrirsi di trattare in modo più ampio e dettagliato il tema delle licenze CC in Italia. Scopo del progetto era quello di tradurre e adattare al modello legislativo italiano le licenze CC create in un sistema giuridico differente, quello americano, soggetto alla Common Law. Come punto di partenza di questo progetto, l'avvocato milanese Antonio Amelia ha proposto le prime traduzioni delle licenze contestualizzandole alle leggi italiane.

Il 18 novembre 2003 il fondatore di Creative Commons Lawrence Lessig, già professore alla Stanford University ed uno dei massimi esperti mondiali in materia di diritto d'autore, annuncia ufficialmente l'inizio del lavoro di traduzione e adattamento delle licenze CC da parte del team italiano. Viene nominato a capo del progetto il professore Marco Ricolfi, docente presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche (DSG) dell'Università degli Studi di Torino. Al gruppo di lavoro giuridico, del quale fanno parte anche Marco Ciurcina, Massimo Travostino, Nicola Bottero e Samantha Zanni, si affianca l'attività di Juan Carlos De Martin e Alessandro Cogo, appartenenti all'IEIIT-CNR (oggi rispettivamente co-direttore e fellow del Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico di Torino), che fornisce consulenza e sviluppo in merito agli aspetti tecnologici, oltre che a quelli di traduzione. Inizia inoltre ad avviarsi un'interazione con la comunità, prevalentemente tramite la mailing list e un wiki.

Nel 2004 sono state pubblicate le prime versioni delle licenze Creative Commons tradotte dapprima nella versione 1.0 e in seguito nella versione 2.0, entrambe disponibili su un wiki per poter essere discusse pubblicamente dalla comunità. Il 16 dicembre 2004 a Torino vengono presentate le Licenze Creative Commons italiane in occasione di un convegno che vede ospite d'onore Lawrence Lessig; in tale occasione sono stati anche resi pubblici quattro documenti riguardanti alcuni dei temi approfonditi nel corso dell'attività.

A questo punto, l'attività di Creative Commons Italia è totalmente avviata, e nel 2005 è iniziata una nuova fase del progetto: il prof. Marco Ricolfi viene sostituito alla guida di Creative Commons Italia da Juan Carlos De Martin. Il prof. Ricolfi ha assunto il ruolo di coordinatore scientifico del gruppo giuridico. Sempre a Torino, nel novembre 2005, si è tenuto CCIT2005, il primo incontro nazionale di CC Italia, su temi riguardanti il multimedia, l'editoria e la musica. A tale incontro ne seguiranno altri: nel 2006, a seguito della presentazione pubblica della versione 2.5 delle licenze Creative Commons italiane. In questa occasione si è discusso di questioni relative ad archivi, User Generated Content e Open access. Nel 2009, a seguito della presentazione della bozza 3.0 delle licenze, si sono affrontati temi relativi alle Licenze libere e alla gestione collettiva dei diritti. Il 2010 ha rappresentato l'occasione per fare il punto sulle licenze 3.0, analizzando le clausole difficili, la legge applicabile e le banche dati, approfondendo inoltre progetti editoriali ed educativi che fanno uso di licenze CC. La versione 3.0 delle licenze italiane viene presentata al pubblico nel giugno del 2011 e, nel corso dello stesso anno in occasione di CCIT2011, l'avvocato Massimo Travostino ha descritto i futuri sviluppi e i primi passi compiuti verso l'elaborazione della versione 4.0 delle licenze Creative Commons. Durante l'incontro sono stati inoltre presentate diverse iniziative di successo che hanno fatto uso di licenze CC.

A partire dal 17 dicembre 2012, Federico Morando è subentrato a Juan Carlos De Martin in qualità di Lead di Creative Commons Italia[3].

Attualmente esiste un sito web (http://www.creativecommons.it/), che nella prima fase del progetto è stato creato e gestito da membri della comunità. Tale attività è stata portata avanti in primo luogo dai promotori del sito, Danilo Moi e Lorenzo De Tomasi, coadiuvati dal nucleo di collaboratori. A partire dal 2005, con l'avvio della Fase II del progetto CC Italia, il dominio del sito web è passato dall'EIIT-CNR al Politecnico di Torino, diventando il sito ufficiale di Creative Commons Italia. Il sito continua a svilupparsi grazie al contributo del Centro Nexa su Internet e Società e dei commoners, che avviene sia attraverso i commenti al sito ufficiale, sia tramite le pagine dei commoners.[4]

Le quattro clausole delle licenze Creative Commons

   La stessa cosa ma di più: Licenze Creative Commons.

Le licenze Creative Commons sono nate negli USA appoggiandosi al sistema giuridico locale. Sono state quindi adattate al sistema giuridico italiano, dove il diritto d'autore è regolato dalla legge 633/41. L'autore diventa detentore dei diritti nel momento dell'estrinsecazione dell'opera creativa, secondo la L. 633/41, art. 6

« Il titolo originario dell'acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell'opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale »

Inoltre tutti i diritti sono riservati all'autore (art.13 / 18bis).

Le sei licenze Creative Commons (definite dalla combinazione di quattro attributi) stabiliscono in modo esplicito quali sono i diritti riservati, modificando quindi la regola di default in cui tutti i diritti sono riservati.

Attribuzione (BY)

Attribuzione (Attribution)

Bisogna sempre indicare l'autore dell'opera (attributo obbligatorio) in modo che sia possibile attribuirne la paternità come definito dagli artt. 8 e 20 lda:

« È reputato autore dell'opera, salvo prova contraria, chi è in essa indicato come tale, nelle forme d'uso, ovvero, è annunciato come tale nella recitazione, esecuzione, rappresentazione o radiodiffusione dell'opera stessa. Valgono come nome lo pseudonimo, il nome d'arte, la sigla o il segno convenzionale, che siano notoriamente conosciuti come equivalenti al nome vero. »
(art. 8)
« [...] l'autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell'opera [...] »
(art. 20)

Non commerciale (NC)

   La stessa cosa ma di più: Conoscenza libera basata sulle licenze Creative Commons: Conseguenze, rischi ed effetti collaterali del modulo di licenza "solo utilizzo non commerciale - NC".
Non Commerciale (Non Commercial)

Non sono consentiti usi commerciali dell'opera creativa come definito dal secondo comma dell'art. 12:

« l'autore ha altresì [...] il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l'opera [...] »

Con il secondo attributo si definisce come diritto esclusivo dell'autore il solo uso commerciale dell'opera creativa. I diritti di riproduzione (art. 13), di trascrizione (art. 14), di esecuzione (art. 15), di comunicazione al pubblico (art. 16), di distribuzione (art. 17) e di noleggiare (art. 18bis) definiti dalla L633/41 non sono esplicitati nella licenza e pertanto non sono considerati diritti esclusivi dell'autore. Chiunque può riprodurre, trascrivere, eseguire e distribuire purché non a scopo di lucro, attribuendo sempre la paternità come definito nel primo attributo. Tuttavia le limitazioni sullo sfruttamento economico dell'opera sono limitate al settantesimo anno solare dopo la morte dell'autore come specificato dall'art. 25 lda.

Non opere derivate (ND)

No opere derivate (No Derivative Works)

Non sono consentite elaborazioni dell'opera creativa come definito dall'art 20

« [...] l'autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell'opera e di opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione od altra modificazione, ed a ogni atto a danno dell'opera stessa, che possano essere di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione »


Caso particolare costituito dalle opere architettoniche, per le quali

« [...] l'autore non può opporsi alle modificazioni che si rendessero necessarie nel corso della realizzazione [...] o ad opera già realizzata »

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Si può modificare l'opera ma l'opera modificata deve essere rilasciata secondo le stesse condizioni scelte dall'autore originale.

« Senza pregiudizio dei diritti esistenti sull'opera originaria, sono altresì protette le elaborazioni di carattere creativo dell'opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua, le trasformazioni da una in altra forma letteraria od artistica, le modificazioni ed aggiunte che costituiscono un rifacimento sostanziale dell'opera originaria, gli adattamenti, le riduzioni, i compendi, le variazioni non costituenti opera originale. »
(art 4)

In particolare le sei licenze pubbliche Creative Commons sono:

  • Attribuzione
  • Attribuzione - Non opere derivate
  • Attribuzione - Non commerciale
  • Attribuzione - Condividi allo stesso modo
  • Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate
  • Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo

Progetti che adottano licenze Creative Commons

Italia

Estero

Note

Bibliografia di approfondimento

Filmografia di approfondimento

Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni

Generici e informativi

Strumenti per cercare materiale con licenze CC

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