Template:Incostruzione Il principio di azione e reazione, detto anche terzo principio della dinamica, è il principio della dinamica che viene giusto dopo il secondo.

Storia

Nella seconda metà del secolo Diciasseiesimo, un sedicente fisico di nome Isacco Nuovatonnellata decise di rivoluzionare la scienza. Data la totale staticità dell sua vita - era antipatico, scapolo e brutto (e non stiamo parlando di Leopardi!) - si dette completamente alla dinamica e alla matematica. Le cronache redatte all'epoca da Piero Angela e Rita Levi Montalcini raccontano del profondo impegno di Isacco in questi campi.

« E' una forza! »
(Newton alla domanda "si sta impegnando a favore del bene scientifico?")

La paternità dei principi della dinamica è però ancora controversa. Schiere di scienziati presentarono le loro lamentele ai governi, sostenendo di aver scoperto loro quelle leggi. Ne riportiamo una su tutte:

« Ha rubato anche la mia identità! »

Newton ad ogni modo fu sempre pronto a sostenere le critiche, e replicò a ognuna nel modo più pacato e chiaro possibile. Ecco un documento ufficiale che lo attesta:

« Non dire panzane, ciarlatano scoreggione! »
(Newton in risposta ad Asimov.)

Così, fra millemila dissidi e incongruenze, i principi della dinamica presero forma, e iniziarono a governare felicemente il paese di Dinamica. Beh, forse questa è troppo difficile...

Enunciato

Il terzo principio della dinamica enuncia che se su un corpo agisce una forza, allora esiste un altro corpo su cui agisce una forza uguale e contraria. E grazie tante.

Spiegazione e casistica

Il principio di azione e reazione spiega una gran quantità di fenomeni. Per esempio, spiega perché quando ti tirano un cazzotto nel viso, la faccia non ti esplode (ciò non toglie che ti spezzi il setto nasale); spiega perché quando ti siedi nel cesso non lo attraversi, scomparendo nelle fogne (che però sarebbe la fine che ti meriteresti, sciamannato!); spiega perché Giuliano Ferrara non è ancora sprofondato nelle viscere della terra, nonostante pesi come due orche assassine maschio; spiega perché nascono le risse: uno tira un pugno, l'altro reagisce seguendo il terzo principio con una forza uguale e contraria (un pugno uguale) e così via, finché non sono tutti ridotti a un mucchietto di carne trita e ossa spezzate.

Persone per cui non vale il principio di azione e reazione