Portale:Filosofia/Stronzate filosofiche

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Se la merda fosse oro è una corrente scientifico-filosofico-culturale propria dell'uomo moderno, nata in questi anni di crisi economica, che vorrebbe che quella roba puzzolente e marrone che esce dal culo servisse a qualcosa. Prima di addentrarci nella dottrina scientifico-filosofica de "Se la merda fosse oro" dobbiamo fare una breve digressione storica che fornisca le basi per capire tale corrente di pensiero. Nella preistoria la merda aveva un grande valore. Le feci venivano spesso utilizzate come combustibile, per costruire le case, come disinfettante e come cosmetico per le donne e per i maiali sacrificali. Gli abitanti del neolitico pregavano il Dio della merda affinché li facesse cagare sempre di più, poi capirono che dovevano semplicemente mangiare più fibre o assumere il bifidus acti regularis come Alessia Marcuzzi. Gli escrementi trovavano impiego in qualsiasi campo, dalla religione alla decorazione delle caverne. Le feci di una particolare razza di babbuino che si nutriva di aloe vera venivano impiegate nella cosmesi, gli stronzi di cane fungevano da pastelli per disegnare, le bagole di capra erano le monete di allora. I forni a merda erano molto utilizzati, soprattutto perché conferivano un aroma ai cibi che allora era considerato indispensabile. Oggi la merda ha lo stesso valore solo nei paesi del terzo mondo come Napoli.

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