Nonnotizie:Addio, intercettazioni!

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
È tutto sotto controllo!

2 febbraio 2009

In questo momento giunge notizia che è stata finalmente approvata la tanto attesa riforma della giustizia. Il segretario di Berlusconi, Angelino Alfano, ci spiega che la manovra risolverà l'annoso problema delle intercettazioni telefoniche, che oltre ad essere veramente troppe presentano costi troppo elevati. Il provvedimento limiterà fortemente i bersagli, il che significa che dei trentatré cellulari di Cuffaro uno soltanto verrà tenuto sotto controllo, mentre dei tre che in media uno spacciatore di quartiere utilizza ne verrà controllato soltanto mezzo. In quanto ai costi naturalmente è stato adottato lo stile Freddy vs. Jason (ovvero Tremonti mani di forbice e Calderoli con la mannaia per le leggi superflue).

"'Le intercettazioni costano e non danno nessun tornaconto", spiega il vero Ministro della giustizia Ghedini, avvocato del Premier. "Perché rendessero occorrerebbe che almeno ogni due anni ci fosse un'indagine come quella sulla scalata alla Banca Antonveneta, che ha fruttato 102 milioni coi patteggiamenti e 350 milioni col denaro sequestrato. O magari come quella sui 'furbetti del quartierino', che ha permesso di recuperare all'erario cento milioni di tasse evase. E qualcuno si sarà accorto (mi auguro di no) che solo con una di queste due indagini si pagherebbero le intercettazioni di tutta Italia per due anni. Ma come possiamo essere tanto ingenui, da credere che ogni due anni ci possa essere un'operazione giudiziaria di tale rilevanza, in un Paese ligio al dovere e rispettoso della legge come il nostro? Dico, in uno stato dove solo il dieci per cento dell'economia è rappresentato dall'economia criminale! È molto più sicuro e conveniente lasciare che qualcuno di questi monelli si diverta coi propri spiccioli, piuttosto che stare lì a rincorrere un qualche fantomatico evasore su cui tanto fantasticano i magistrati!"

E non finisce qui: per condire il tutto con un pizzico di ironia, che non fa mai male, è stato stabilito che:

  • Per autorizzare ogni intercettazione ci vorrà l'approvazione di un collegio di tre giudici. "È una decisione troppo importante", spiega il Ministro, "non è come quando c'è da affibbiare un ergastolo. In tal caso ne basta anche uno solo di giudice." E gli ottanta tribunali italiani con meno di venti magistrati? "Abbiamo pensato anche a loro: una monetina per fare testa o croce. Testa: si procede con le intercettazioni; croce: si lascia stare e ci si dedica ai processi. Nella vita non si può fare tutto!"
  • Il periodo massimo per intercettare sarà di due mesi. "Altrimenti la voce dell'intercettato crea paranoie, e il distacco da essa provoca traumi psicologici al magistrato, che già dev'essere rinc... ehm... non completamente savio per scegliere una professione del genere."
  • Si potrà fare soltanto nei luoghi dove si ha il fondato motivo di ritenere che vi si stia svolgendo l'attività criminosa. Ovvero: non nelle caserme e nei commissariati, dove avvengono confessioni e patteggiamenti: "È scorretto approfittare di un momento in cui l'indagato è così fragile emotivamente". Non nelle carceri: "C'è una cattiva acustica". Non con le telecamere negli stadi: "Lì ci sono i diritti televisivi". Non con le cimici nelle vetture ("Se le rompi l'odore non va più via"), a meno che non si sappia già che lì si compierà un delitto. "Ma bisogna specificare quale delitto!"
  • Infine, potrà servire solo per certificare la colpevolezza dell'indagato, dopo avere raccolto prove certe a indagini terminate. "In pratica una specie di ciliegina sulla torta per i magistrati. Cosa credevate, non siamo mica così stronzi da togliergli ogni soddisfazione!".

E a chi fa notare che nel 2007 un piano per sequestrare Pietro Berlusconi, fratello del Premier, è stato sventato grazie alle intercettazioni, il Ministro risponde sornione: "Tanto Silvio il riscatto mica lo avrebbe pagato coi suoi soldi...".

Fonte