Nonnotizie:A 11 anni esordisce in Premier League e segna

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22 ottobre 2009

Ha 11 anni, e da oggi è il più giovane calciatore ad aver segnato in Premier League. Il suo nome, Gianernesto Culovic, origini serbe ma passaporto inglese, è destinato a brillare nell'olimpo del calcio dei prossimi 10-15 anni.
La sua storia è simile a quelle di molti altri: il padre lo manda a giocare nelle giovanili del Liverpool, la squadra del cuore di tutta la famiglia, e il suo allenatore, un ex maestro dell'asilo di Rignano Flaminio, non può farsi sfuggire un ragazzo così. Segnala il giovane a Benitez che lo convoca in prima squadra e lo fa giocare gli ultimi minuti di alcune partite di coppa d'Inghilterra e di Risiko. Il ragazzo non convince del tutto lo spagnolo, così finisce in prestito al Sunderland.

L'eccellente tecnica di Gianernesto prima di passare al Sunderland.

Lì per Gianernesto cominciano la seconda e la terza vita. La seconda è quella di un calciatore che si mette a disposizione della squadra, sa rendersi pericoloso e ha buona visione di gioco; la terza vita è quella di un alcolista anonimo con legami con la malavita locale. Una sera però Culovic, ubriaco al volante, perde la sua terza vita. Gli resta la seconda, e decide di concentrarsi totalmente sul calcio.
In Premier League esordisce finalmente nella partita Sunderland-Liverpool. In realtà nel primo tempo l'allenatore lo schiera in tribuna, ma nella ripresa a causa di numerosi infortuni, espulsioni e sostituzioni già terminate, i padroni di casa non riescono a prevalere sui provinciali "Reds". La mossa della disperazione dell'allenatore consiste in una telefonata al primo ministro inglese, presidente onorario della società: con un decreto legge rende legale l'entrata in campo dei giocatori in tribuna. Culovic fa il suo ingresso in campo con la maglia numero 0, ma l'ago della bilancia continua a restare nel mezzo.

L'esultanza contenuta di Gianernesto Culovic.

Incredibile quello che accade al 106esimo minuto. Bent, raccoglitore di cotone con qualche dote calcistica, cerca il gol con un missile rasoterra; lungo la traiettoria si trova Culovic che con la sua deviazione spiazza il portiere ospite e sblocca il risultato. Meno di un minuto dopo l'arbitro decreta la fine dell'incontro.
Tutti i compagni vanno ad abbracciare Culovic, tranne Bent che potrebbe infettarlo con qualche strana malattia del suo continente. Certamente Culovic è felice di aver contribuito alla vittoria, ma memore del fatto che il suo cartellino è ancora del Liverpool va sotto la curva e chiede scusa al pubblico, che lo perdona istantaneamente.
In serata i due presidenti americani del Liverpool, Tom e Jerry Espinoza, propongono un contratto quadriennale al nuovo fenomeno del calcio mondiale. A fine giornata il giovane Gianernesto ha tirato le somme sulle sue ultime 24 ore: ha rimediato una valanga di soldi, un posto fisso (alla faccia di Emma Marcegaglia) e il culo rossissimo per tutte le sculacciate che gli ha dato papà.

A sinistra l'arbitro dell'incontro, V. Stacorta, a destra l'allenatore del Sunderland il cui nome a nessuno importa.

Tutto sommato una bella rivincita per un bambino dai capelli rossi e un po' sovrappeso che i compagni di scuola scherzavano chiamandolo "palloncino".

Fonti