Non ci resta che piangere: differenze tra le versioni

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== Trama ==
== Trama ==
{{trama2|Non riescono a fermare [[Cristoforo Colombo]] e rimangono intrappolati nel medioevo|}}
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Mario (Massimo Troisi) e Saverio (Roberto Benigni), stanchi della vita mondana, per errore tornano nell'anno ''millequattrocento, quasi milleccinque'', vicino al miserabile paese di [[Frittole]], famoso per gli omicidi di massa.
'''Mario''' (Massimo Troisi) e '''Saverio''' (Roberto Benigni), stanchi della vita moderna, per errore tornano nell'anno ''millequattrocento - quasi milleccinque'', e si ritrovano nel miserabile paesello di [[Frittole]], famoso per le sue rievocazioni storiche medievali.


I due protagonisti però questo non lo sanno, e non lo sanno perché nessuno glielo va a dire. Così per un'ora e quaranta minuti credono di essere ritornati indietro nel tempo e gli abitanti di Frittole zitti. Mario e Saverio tuttavia si abituano presto alla nuova situazione e decidono di sfruttarla a loro favore, ad esempio tentando di attribuirsi canzoni dei [[Beatles]] oppure cercando di spartirsi i meriti delle invenzioni di Leonardo Da Vinci. Conoscono Vitellozzo e cercano di entrare nelle grazie di Girolamo Savonarola.
In mezzo a molti personaggi dislessici, recitati tutti quanti contemporaneamente da un mitico [[Silvio Muccino]] in un [[umbrotoscolazialromagnolpiazzese]] degradato, i due amici vivranno un'avventura degna di [[Don Chisciotte]], incontrando [[Leonardo Da Vinci]] (non riescono a estorcergli la [[password]] che avrebbe avuto tanto successo in una cagata di libro, secoli dopo) e cercando di fermare [[Cristoforo Colombo]] dall'ingravidare una giovane schiava libica.


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