Logorrea: differenze tra le versioni

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*Tesi sul blablabla nell'evoluzione dell'uomo
*Tesi sul blablabla nell'evoluzione dell'uomo
*Il valore del bla misurabile in ettolitri quadri: da oggi è possibile, grazie alle nuovissime tecnologie che bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla. Grazie per l'attenzione.]]]]
*Il valore del bla misurabile in ettolitri quadri: da oggi è possibile, grazie alle nuovissime tecnologie che bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla. Grazie per l'attenzione.]]]]
{{cit|Ti ho mai raccontato di quella volta in cui sono andato in [[Molise]] a cercare oro? Quella della caccia all'[[oro]] era una gran [[moda]] ai miei tempi, non era popolare quanto il [[charleston]], che era una gran ballo ed era sicuramente meglio della [[lambada]], ma era comunque una cosa che ti faceva sembrare fico agli occhi delle pupe. Partimmo tutti assieme, io, mio [[cognato]] ed il mio amico Gino, quello che vendeva [[dietorelle]] scadute spacciandole per miracolosi rimedi per la [[calvizie]]. Fu arrestato quando lo scoprirono, ma quando fu portato in tribunale riuscì a commuovere la giuria raccontando di quando aveva salvato il [[gatto]] del vicino da una pianta di [[ringosperna]] idrofoba servendosi di una [[corda]] ricavata intrecciando vecchie riviste pornografiche e per questo fu assolto. Comunque partimmo noi tre, armati soltanto con tre sacchi di iuta, i nostri fedeli mocassini, tanti sogni ed una [[chiave inglese]] legata ad un bastone che avevamo deciso di comune accordo da usare come [[piccozza]]. Eh sì, perché nel nostro paese non si potevano vendere piccozze, dato che erano state messe al bando da una vecchia legge mai abrogata risalente all'[[alto medioevo]], secondo cui le piccozze sarebbero state uno strumento usato da [[Astaroth]] per portare le anime più deboli verso il peccato e la dannazione eterna. Andammo in [[Molise]] in autostop e ricevemmo un passaggio prima da una coppietta in fuga e poi da una carovana di invasori armati fino ai denti provenienti dalla [[Mongolia]], che in cambio dei nostri mocassini ci insegnarono alcune efficaci tecniche di tortura. Arrivati, ci resimo conto che non avevamo la più pallida idea di dove cercare l'oro, così ci mettemmo a scavare delle buche a caso, sperando al limite di trovare una vena petrolifera, ma tutto ciò che riuscimmo a tirar fuori fu terra, sassi ed alcuni fusti radioattivi mal sotterrati. Alla fine fummo costretti a tornare a casa con un pugno di mosche, anche perché rischiavamo di mancare alla quarta edizione della partita "''calvi contro filistei''" organizzata dal bar di Lello, però per non rendere totalmente inutile il viaggio, decidemmo di iscriverci ad una chiesa di [[Scientology]] che trovammo per strada. E comunque fu così che diventai un giocatore di [[curling]].|Mio Nonno sulla logorrea}}
{{cit|Ti ho mai raccontato di quella volta in cui sono andato in [[Molise]] a cercare oro? Quella della caccia all'[[oro]] era una gran [[moda]] ai miei tempi, non era popolare quanto il [[charleston]], che era una gran ballo ed era sicuramente meglio della [[lambada]] e di tutte quelle sciocchezze che fate voi giovani d'oggi, coi vostri piercing ed il vostro internet, ma era comunque una cosa che ti faceva sembrare fico agli occhi delle pupe, e tutti sappiamo che tira più un pelo di figa che una doppia punta spezzata. Partimmo tutti assieme, io, mio [[cognato]] ed il mio amico Gino, quello che vendeva [[dietorelle]] scadute spacciandole per miracolosi rimedi per la [[calvizie]], per la [[gonorrea]] o per la [[narcolessia]]. Fu arrestato quando lo scoprirono, ma quando fu portato in [[tribunale]] riuscì a commuovere la giuria raccontando di quando aveva salvato il [[gatto]] del vicino, che si era arrampicato su di una pianta di [[ringosperna]] idrofoba, servendosi di una [[corda]] ricavata intrecciando vecchie riviste pornografiche, e per questo fu assolto tra le lacrime e gli applausi del pubblico. Comunque partimmo noi tre, armati soltanto con tre sacchi di iuta, i nostri fedeli mocassini neri, tanti sogni ed una [[chiave inglese]] legata ad un bastone che avevamo deciso di comune accordo da usare come [[piccozza]]. Eh sì, perché nel nostro paese non si potevano vendere piccozze, dato che erano state messe al bando da una vecchia legge mai abrogata risalente all'[[alto medioevo]], secondo cui le piccozze sarebbero state uno strumento usato da [[Astaroth]] per portare le anime più deboli verso il peccato e la dannazione eterna. Andammo in [[Molise]] in autostop e ricevemmo un passaggio prima da una coppietta in fuga, che cercava l'accesso per la valle dell'[[Eden]], che come saprai si trova a metà tra [[Massa]] e [[Carrara]], e poi da una carovana di invasori armati fino ai denti provenienti dalla [[Mongolia]], che in cambio dei nostri mocassini ci insegnarono alcune efficaci tecniche di tortura. Non avemmo mai una buona occasione per sperimentarle, purtroppo, perché l'[[Italia]] non partecipò alla [[Guerra del Vietnam]]. Solo Dio sa quanto avrei voluto la pelle di quegli sporchi miscredenti col muso giallo. Finalmente arrivammo a destinazione, ma fu allora che ci resimo conto che non avevamo la più pallida idea di dove poter cercare l'oro, così ci mettemmo a scavare delle buche a caso, sperando di trovare qualcosa; anche se non ci fosse stato oro, ci saremmo accontentati di un'antica città con templi all'interno di cui ci fossero state statue piene zeppe di gemme preziose, o al limite anche una vena petrolifera, anche se non avevamo i mezzi per costruire una trivella. Ci saremmo arrangiati con un tubo di gomma che Gino aveva trovato per strada. Purtroppo tutto ciò che riuscimmo a tirar fuori fu terra, sassi ed alcuni fusti radioattivi mal sotterrati, che fummo costretti a risotterrare per evitare di scatenare una guerra contro la malavita locale. Alla fine fummo costretti a tornare a casa con un pugno di mosche, anche perché rischiavamo di mancare alla quarta edizione della partita "''calvi contro filistei''" organizzata dal bar di Lello, però per non rendere totalmente inutile il viaggio, decidemmo di iscriverci ad una chiesa di [[Scientology]] che trovammo per strada. E comunque fu così che diventai un giocatore di [[curling]].|Mio Nonno sulla logorrea}}


{{cit|Essere costretti ad interagire con un soggetto affetto da logorrea può rivelarsi un'esperienza a dir poco micidiale, specialmente se l'individuo in questione rientra nella nefasta cerchia degli pseudoletterati che traggono una soddisfazione affine a quella ottenibile durante il culmine dell'atto sessuale nell'ammorbare il proprio interlocutore mediante l'utilizzo di un linguaggio arcaicizzante comunemente caratterizzato da espressioni verbali inusitate se non del tutto defunte e generalmente accompagnato da avverbi derivati da forme aggettivali e contorte sequenze di termini mutuati ad uno o più linguaggi specialistici, con l'unico scopo di generare una solida confusione in coloro che futilmente tentano di percorrere il cammino logico del messaggio che, invece di procedere secondo la linea retta tracciata dalla frase principale, si perde nei labirintici meandri di incidentali e frasi secondarie che si dipanano da essa dando forma a quello che ad un impatto iniziale potrebbe sembrare un catastrofico effetto domino ma che ben presto si rivela una sapiente trappola metalinguistica affine ad un tunnel senza sbocchi verso l'esterno, che però la vittima non riesce a percepire perché nascosta da abili cesellature.|[[Pier Paolo Pasolini]] sulla logorrea}}
{{cit|Essere costretti ad interagire con un soggetto affetto da logorrea può rivelarsi un'esperienza a dir poco micidiale, specialmente se l'individuo in questione rientra nella nefasta cerchia degli pseudoletterati che traggono una soddisfazione affine a quella ottenibile durante il culmine dell'atto sessuale nell'ammorbare il proprio interlocutore mediante l'utilizzo di un linguaggio arcaicizzante comunemente caratterizzato da espressioni verbali inusitate se non del tutto defunte e generalmente accompagnato da avverbi derivati da forme aggettivali e contorte sequenze di termini mutuati ad uno o più linguaggi specialistici, con l'unico scopo di generare una solida confusione in coloro che futilmente tentano di percorrere il cammino logico del messaggio che, invece di procedere secondo la linea retta tracciata dalla frase principale, si perde nei labirintici meandri di incidentali e frasi secondarie che si dipanano da essa dando forma a quello che ad un impatto iniziale potrebbe sembrare un catastrofico effetto domino ma che ben presto si rivela una sapiente trappola metalinguistica affine ad un tunnel senza sbocchi verso l'esterno, che però la vittima non riesce a percepire perché nascosta da abili cesellature.|[[Pier Paolo Pasolini]] sulla logorrea}}