Lavoro nero

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia lubrificata per il piacere di lui e lei.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
   La stessa cosa ma di più: precariato.

Il lavoro nero si distingue dal lavoro bianco per via del colore, e anche i daltonici riescono a capire la differenza tra i due.

Esempi

Ne sono classici esempi lo Speleologo e il Sub delle Fogne, ma anche le colf cinesi o coreane e nord africane.

Nascita

L'espressione nasce nel 1942 quando Adolf Hitler si mise a disquisire

Lavoro nero

sulla differenza di lavoratori nelle piantagioni di patate della Germania con quelli di un tempo. Infatti quando era piccolo lui lavoravano solo contadini perfettamente ariani, mentre in quel periodo grazie all'immigrazione ci fu il boom di arrivi da paesi con prevalenza di neri.

Quindi si può affermare che il lavoro nero centri principalmente con il colore della pelle e poi con il tipo di lavoro svolto (se, ad esempio, ci si deve immergere nella merda per guadagnarsi la pagnotta quotidiana).

Lavoro nero in Italia

L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Il tipo di lavoro più diffuso in Italia si dia il caso che è giusto giusto il lavoro in nero.

« E che culo! »

Esso garba alquanto a nobili categorie imprenditoriali, quali negrieri, magnacci e rispettabili mobbisti proprietari di ristoranti, pizzerie e financo pizzoranti, e a liberi professionisti che non disdegnano di scappottarsi le tasse.

Esistono quattro categorie fondamentali di lavoro in nero:

  • il lavoro in nero di giorno
  • il lavoro in nero di sera
  • il lavoro in nero di notte
  • il lavoro in bianco

Ambequattro le tipologie sono adottate dal datore di lavoro, come andremo a dimostrare, in quanto imposte dalle oggettive esigenze della pratica lavorativa.

Il lavoro in nero di giorno

Fanno parte di questa categoria tutti quei mestieri per cui se ti vesti di nero è assolutamente meglio perché sennò ti sporchi e poi si vede e pare brutto. Ad assumerti sarà senz'altro un negriero. La mansione può essere una qualunque fra quelle in cui si rischia o si ha la certezza di imbrattarsi, quindi da donna/donno delle pulizie a lottatrice non autorizzata nel fango (per giovini ed avvenenti pollastre o per uomini con le tettine) a vice-meccanico/gommista/elettrauto. Gradita, oltre alla veste, anche la pelle nera. Grazie.

Il lavoro in nero di sera

In buona sostanza camerieri. Spaccatevi il culo dalle 5 del pomeriggio alle 2 di notte con un farfallino attorno al collo a fare avanti e indietro dalla cucina ai tavoli per quattro soldi. E vi è andata pure bene. Perché c'è quello stronzo in cucina che sta piegato a 90° (beh, magari non 90, saranno circa 120), lava i piatti ininterrottamente e possibilmente prende anche meno di voi perché manco gli toccano le mance. Lamentatevi, cornuti!

« Ci tengo a precisare che nessuna esperienza negativa personale mi ha influenzato nella stesura di questo paragrafo. »
(Io su quei bastardi dei camerieri)

Il lavoro in nero di notte

Una sola grande eterogenea famiglia di lavoratori si ascrive a questo sottogenere. Essa vanta nobili progenitori: Clodia, Poppea, la pecora Dolly, Julia Roberts, la tua fidanzata e chi più ne ha più ne metta (come recita il motto della corporazione[citazione necessaria]). Il datore di lavoro in questo settore assume il tenero nomignolo di pappone. Gli impiegati fanno parte della categoria per due ragioni, una di ordine visivo e una di ordine tattile:

  1. Sempre più spesso sono di (questo) colore (e anche con una sorpresina sotto, ma è un dettaglio non pertinente)
  2. Il nero è loro molto gradito (e non solo a loro ma anche alla tua fidanzata, che pure lei fa la zocc... - BEEP - censura del ca... - BEEP - Non potete mettermi a tacere per sempre! Nonciclopedia dimmmerd... - BEEP -).

Il lavoro in bianco

Il lavoro in bianco di giorno

Il lavoro in bianco di giorno sporco

Accomuna professioni molto simili a quelle del paragrafo 1, tuttavia si differenzia polarmente da queste perché qui uno non si fa macchie scure, che quindi se si veste di nero non si vedono, ma si sporca in modo che gli conviene vestirsi di bianco. Quindi muratura e imbianchinaggio in primis.

Il lavoro in bianco di giorno pulito

Eh, indovinello: chi ha la villa con la piscina, un paio di macchinoni, si fa 5-6 vacanze all'anno, ha pure la filippina che gli fa le pulizie e però quel bastardello del figlio (che la sera mentre io bevo la mia squallida birra Poretti 2 euri il litro, lui si fa la mangiata di pesce con vino bianco Chardonnay per accompagnare che ci sta bene no no lasci pure la bottiglia) prende ogni anno la borsa di studio per l'università che io mi spacco il culo e lui ci rientra meglio di me perché anche se dà una materia ogni rivoluzione non della Terra ma di Plutone attorno al Sole il padre dichiara reddito zero? Pensateci bene, ce ne stanno un fottìo. E alcuni non hanno neanche figli! Rientrano in questo gruppo anche spose di professione che traggono sostentamento da divorzi e morti (pre)mature dei mariti.

Il lavoro in bianco di notte

Fondamentalmente un lavoro in nero a cui non si è alzato.