Jethro Tull

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I Jethro Tull sono un gruppo di boscaioli prog-folk attivi tra l'Austrizzera e la Poloslovacchia.

Recente foto di Gianni D'andrea

Gli inizi

I Jethro Tull furono fondati nel 1968 dal pifferaio e menestrello scozzese Gianni D'Andrea, che girava per la foresta nera suonando il piffero su una gamba sola facendo gara con i folletti a chi faceva la faccia più starna. A lui si aggiunsero i boscaioli Michele Abrami, che amava suonare il blues con un'accetta a sei corde, Glennio Cornacchia, che si avvaleva di una più ingombrante motosega a quattro corde, e il pentolaio e cuoco nazista Clivio Bunker. I quattro misero su una compagnia di vendita legname, che cambiò nome di volta in volta finchè non trovarono qualcuno che comprò la loro legna; decisero per il nome Jethro Tull, nome appartenuto ad un agricoltore cugino di Jean Claude letto da D'Andrea su uno dei suoi libri mentre studiava all'istituto agrario. Smerciarono così la loro prima catasta di legna, nota col nome di "Questo Era". Iniziarono però le prime incomprensioni tra Abrami e D'Andrea; quest'ultimo, essendo scozzese, comprava poca attrezzatura, e quando ad Abrami servì un'ascia a nove corde, ne tolse tre alla sua ascia a dodici corde. Abrami, offeso, lasciò la compagnia, e si dovette cercare un altro boscaiolo.

I primi successi

Dopo aver assunto Tony Iommi dai Black Sabbath, che se ne andò dopo appena due settimana dopo che Glennio Cornacchia gli mozzò le falangi, il sostituto fu trovato in Martino Barra, che fu scelto per il suo aspetto così simile a quello di un folletto che stava molto caro a D'Andrea (tutt'oggi Martino è nei Jethro Tull). Tuttavia, la ricerca del nuovo boscaiolo impigrì la truppa, tanto che la nuova catasta di legna, presentata da una simpatica litografia che faceva da copertina ad uno dei quei libri per bambini con le figurine che si alzano, prese il nome di "Alzati". La catasta, aiutata dalla tendeza del gruppo a vivere nel passato, vendette molto bene in Inghilterra, tanto che ricevettero il beneficio di poterne realizzare un'altra gratis. La catasta prese appunto il nome di beneficio, ma insorsero nuove tensioni. Preoccupato dalle tendenze naziste del pentolaio Bunker, determinato a far piazza pulita dei folletti illegali, assunse l'assaggiatore Giovanni Evani, per tastare il cibo che Bunker sfornava. Intanto Cornacchia tornava sempre più spesso a casa sbronzo, e alla taverna rimorchiava sempre lui tutte le fighe. Stufi di no riuscire a rimorchiare con un simile morto di figa tra le palle, al suo posto fu assunto un vecchio amico di D'Andrea, Goffredo Ammondio-Ammondio, il quale, però, alle motoseghe preferiva la pittura su legno, e dovette metterci un po' per far funzionare l'aggeggio.