Italiano standard: differenze tra le versioni

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Versione delle 09:10, 23 feb 2016


L'Italiano standard è un dialetto dell'italiano parlato a Vattelapesca, Nessunaparte, Paperopoli e da qualche doppiatore in tutto il globo terracqueo. Ha l'invidiabile[senza fonte] privilegio di apparire meridionale ai padani e padano ai terroni.

Storia

Alessandro Manzoni un giorno decise che il lombardo gli stava sul culo, e dunque decise che la lingua di tutti gli italiani doveva essere il toscano. Convocò qualcuno a casa sua, prese il pane, rese grazie e lo distribuì ai presenti, che ricevettero da Dio la possibilità di comunicare in tutti i dialetti per portare la buona novella. Purtroppo nessuno crocifisse il Manzoni, dunque dobbiamo sorbircelo ancor'oggi.

Quando i Savoia conquistarono l'Italia indicendo plebisciti palesemente falsi e promettendo roba impossibile l'Italia venne unita per volontà dei cittadini i nuovi Re, i Savoia, decisero di fare dispetto ai federalisti, dopo che uno di loro uccise il gatto di famiglia, e dunque decisero di creare un'identità nazionale unica. Scoperta la buona novella, decisero che la lingua del Manzoni doveva essere quella nazionale. Dunque, valutando che era una lingua letteraria, inventarono una pronuncia che ricalcava quella di Firenze per certe cose, ma inserendo altri elementi di qualche dialetto e un pizzico di sale. E così nacque l'italiano standard.

Essendo l'esperanto dei poveri solo uno standard, è usato praticamente solo dai doppiatori, gli altri usano il pericolosissimo italiano regionale

Note