Iliade: differenze tra le versioni

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Versione delle 11:49, 21 apr 2009

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« I tuoi genitori hanno anche figli normali a parte te? »

Template:Blurb L'Iliade è un qualcosa di notoriamente inutile e rompiballe che gli studenti di Scuola Media e Scuola Superiore sono costretti inesorabilmente a studiare come se l'importanza della vita sia sapere con che tipo di scudo abbia combattutto circa millemila anni fa uno stronzissimo e fottutissimo soldato greco. Può anche essere considerato uno dei 20 libri dell’antico testamento. Narra le imprese eroiche di due stati, la Terronia e la Polentonia per il possesso dello stretto di Messina. L’armata terronica è capeggiata da:

  • Gino Carmine, re di Terronia
  • Calogero suo fratello, duca di Catania
  • Savvatore Buscemi, principe di Caltavuturo.

La difesa della roccaforte di Milano è affidata a:

  • Gian Paolo Meneguzzi, re di Pavia .
  • Pierluigi suo figlio maggiore, eroe dela Padania.
  • Piersilvio il figlio minore, conte di Sangimignano.

Tutto si svolge nel Medioevo, fra lotte barbariche e dissacranti scoperte religiose (Dio è sia protestante che cattolico). In un generale clima europeo di fervore economico, sociale, militare, l'Italia vive una delle sue più belle avventure, che portano indietro il Bel Paese di quasi 2000 anni, all'epoca di uno scrittore cieco, Dei con nomi assurdi (tipo Demetra) e guerrieri semi-sconosciuti, quali un certo Achille e Ettore, sicuramente copie mal riuscite di Savvatore e Pierluigi, i nostri beniamini.


Trama

Canto I, "ovvero come tutto ebbe un inizio"

Template:Blurb La Madonna, sant’Anna e Satana gareggiano fra loro per capire chi è la più bella del Pantheon. Scelgono Piersilvio come giudice imparziale: egli sceglie satana. Cosi riceverà in premio la possibilità di scegliere la donna dei propri sogni. Cosi, rimembrando un viaggio del tipo di turismo sessuale in Cambogia, fra le notte nei bordelli statali, gli viene in mente il sorriso un po’ sghembo di Xambà, prostituta locale di 14 anni. Cosi chiede a satana di averla in moglie, presto fatto: i due si sposano con rito abbreviato nella chiesa di Sant’Antonio da Padova.

Unico inconveniente: Xambà era promessa in sposa a Calogero Carmine, conte di Corleone; egli, adirato ,chiede aiuto al fratello Gino,il potente e tracotante re di Terronia, da sempre più intelligente e calmo di Carmine. Pur essendo un abilissimo stratega (come dimostra la battaglia di Cartagine) e riluttante a guerre del cazzo egli dovette acconsentire alle pressioni del fratello viziato, non riuscendo comunque ad arruolare che i peggiori soldati, strappati alle loro terre native. Fra questi figurava Savvatore Buscemi, figlio di un pescivendolo di Ballarò, eroe indiscusso dell'opera.

Cosi si imbarcarono in un catamarano e, attraversando lo stretto, incominciarono a battere a ferro e fuoco tutte le terre a nord della Sicilia, per prime Napoli e Roma. Durante l’assedio napoletano, catturano uno schiavo dalle grandi doti intellettive. Il suo nome era Gennaro , detto ‘u Scugnizzo, già inventore della penna biro e della coca-cola light; diverrà un personaggio chiave.

Procedendo lungo il cammino di morte e distruzione, i generali terroni si concedevano varie soste, dove potevano riposare le loro stanche membra con geisha e eunuchi.

Canto II, ovvero "lo sbarco in Polentonia"

Template:Blurb Finalmente arrivano sulle coste di Ilio, l’odierna Milano (che a quei tempi era una città di mare). Inizia lo sbarco dei Mille terroni (più Scugnizzo), a suon di grida barbare:”viva santa rosalia”, “figghi’arrusa (figlio di prostituta). i Milanesi dovettero organizzare in poco tempo una controffensiva, ma per fortuna il valoroso condottiero Pierluigi riesce a racimolare un manipolo di polentoni, che riescono a respingere l’orda terronica. Presagio di uno scontro epico fu l’incontro fra Pierluigi e savvatore, figli di due mondi forse troppo differenti.

Savvatore: “ti spacco u culu”

Pierluigi: “ modera i termini, ne’”

Savvatore: “ma chi si, frocio?” (forse che tu sei omosessuale?)

Pierluigi: “tornatene a casa, terùn!”

Savvatore: “ va sucati un pruno” (favoriscimi un rapporto orale).

I due, dopo questo rapido scontro verbale, non ebbero il tempo di affrontarsi, perché Pierluigi è costretto al ritiro strategico: i terroni hanno conquistato la spiaggia di Milano.

I terroni montano con fatica un accampamento organizzato con efficienza, innalzano un santuario per la santuzza, fra i militi arieggia l’odor di panini con la milza e stigghiola. Si diffondono per tutta la battigia piccoli venditori di cd marocchini e collanine scadenti: gli schiavi si industriavano per sopravvivere.

L’odore dello sfincione saliva fino alla roccaforte, penetrando le altissime mura di Ilio, raggiungendo infine i nasi fini dei troiani, abituati a "eau de toilette" e "acqua di Giò". Il re Meneguzzi esordisce, stordito dalla puzza nauseabonda della milza, con queste parole: “ a morte i terùn, viva il Duce!” (il leggendario fondatore di Ilio); detto ciò, ordinò per l'indomani un attacco a sorpresa.

Canto III, ovvero "scannamento a legnate"

È mattina; il puzzo di frittura stagnato nella notte era quasi scomparso e i Polentoni, non ancora alba, si preparano per la difesa. Nell’accampamento terrone Carmine, Calogero e i loro fidi servitori si svegliano a ora di pranzo. Cosi i soldati inforcata lupara e coppola si preparano a quella che sarà una delle più epocali battaglie- dai tempi dell’invasione delle orde di Sauron, l’oscuro signore Svervegese. i fratelli Meneguzzi sono impegnati a sgominare le bande mafiose che in poco tempo avevano preso piede sul campo di battaglia, invece Savvatore protegge il suo re Gino, pur volendo uccidere per sempre quella checca di Pierluigi. Quel giorno morirono 100 tunisini (alleati con i siculi), 20 veneti (erano li sensa motivo), 2 cani e un dio minore, tale Apelle.

Dopo questa battaglia, ve ne saranno di più sporadiche, poiché Chuck Norris si era stancato di veder lottare fra loro questi poveri coglioni. Ma si sa, i due stati continuarono a lottare per altri 10 anni, e il Supremo delegò a Dio e altri il compito di sopportarli fino allo scoppiamento di palle.

Canto IV, ovvero "Kaos e Gretel"

Cosi furono nominati "Garanti della guerra" due dei minori, Kaos (protettore dei Wrestler) e Gretel (il dio inventore delle fiabe a lieto fine). fin dall'inizio Kaos parteggiò per i Terroni, aggressivi, ignoranti, insensati come tutti i suoi adepti; gretel proteggeva i Polentoni, calmi, riflessivi, un po' effemminati, proprio il suo stereotipo di cretente.

Così i due dei, finalmente schierati apertamente, andarono da Chuck per favorire il proprio pupillo: Savvatore, guerriero sicano, e Pierluigi, ultimo baluardo padano.

Chuck chiese prima che ognuno facesse valere la proprie ragioni: Kaos, dopo aver gridato e bestemmiato in turco, disse che solo il più forte e valoroso doveva vincere la guerra, ovvero i Terroni. d'altro canto, Gretel con la sua diplomatiche leccate di culo, argomentò che un Essere Supremo doveva giudicare migliori le persone più intelligenti.


Chuck, dall'alto della sua imparzialità ed imprescrutabilità, decise di non intervenire direttamente, ma rese semi-divini sia Savvatore sia Pierluigi: solo l'uno avrebbe potuto uccidere l'altro, decretando la fine delle ostilità.

Canto V, ovvero "Preludio"

i terroni, dopo aver aspettato lo sbarco delle truppe alleate, attaccano le possenti mura di Troia, accorgendosi subito che è tutto inutile: la mistura di cui erano fatte (polenta e grana padano) le rendeva insormontabili. si dovette giocare d'astuzia: furono tagliate via tutte le riforniture di patate, zingari e lavavetri verso Milano, cosi i Nordici furono costretti a scendere in campo, capeggiati dai due fratelli Meneguzzi. Dopo uno scontro durato 16 minuti, e il reciproco annientamento delle armate, gli unici superstiti furono i giovani eroi Pierluigi e Savvatore, recuperate le forze con anfetamine e magia nera, furono pronti per la scontro che avrebbe deciso le sorti della guerra.

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