Guelfi e Ghibellini
Di come la mia vita è cambiata, capovolta, sottosopra sia finita
Seduto su due piedi qui con te
Ti parlerò di Dante il superfico di Firenze!
Scrivendo novelle con gli amici sono cresciuto
Me la sono spassata wow!
Che fissa ogni minuto
Le mie toste giornate filavano così
Tra un sonetto a Beatrice e un giro con Virgil.
Poi la mia pallacorda lanciata un po' più in su
Andò proprio sulla testa di quei Ghibellini laggiù
Il più duro si imballò
Fece una trottola di me
E gli Este preoccupati dissero
"Vattene a Roma!"
Li ho pregati, scongiurati, ma dal papa vogliono che vada
M'han fatto le valige e han detto
"Va' per la tua strada"
Dopo avermi dato un saluto e un biglietto per partire
Con l'alloro sulla testa ho detto
"Qua meglio sgommare".
Prima classe ma è uno sballo
Spremute di luppolo in boccali di cristallo
Se questa è la vita che fanno a Roma per me, mmh-hm!
Poi tanto male non è.
Ho chiamato un cocchiere col mio fischio collaudato
Come in lizza alla giostra
Mi sentivo gasato,
Una vita tutta tutta nuova sta esplodendo per me
Avanti a tutta forza portami a San Pietro!
Oh che sventola di Chiesa
Mi sento già straricco
La vita di prima mi puzza di vecchio
Guardate adesso gente in pista chi c'è
Guelfi e ghibellini erano due fazioni opposte della politica italiana medievale. Esse si contendevano non già il potere assoluto, l'egemonia politica o l'abbigliamento più trendy, ma il titolo di Gruppo di deficienti col nome più deficiente. Secondo le tendenze dell'epoca, opinabilissime peraltro, vinsero alla fine i Guelfi nella Battaglia di Benevento, ma solo perché i Ghibellini non avevano capito dove si trovasse quest'ultima. L'evento venne peraltro citato da Dante nella Divina Commedia come una miserabile pagliacciata.
Fra le altre celebri battaglie si possono ricordare la Battaglia di Campaldino, nota per il brutale saccheggio ai paninari locali, e la Battaglia di Orio al Serio, celebre per non essere mai avvenuta.
Breve storia
Il nome
In origine le due fazioni avevano nomi completamente differenti da quelli usati attualmente: i due gruppi rivali infatti si chaimavano rispettivamente Tifosi del papa e Feticisti dell'imperatore.
Sembra che il termine "guelfo" derivi dai Welfen, una casata tedesca nota per la produzione di nanetti di gesso in ghisa, tanto apprezzati dai papi. Il termine "ghibellino" potrebbe invece derivare dal castello di Waiblingen, sede del circolo ricreativo per anziani degli Hohenstaufen, oppure potrebbe essere stato utilizzato perché fa rima con "ermellino". Gli storici concordano sulla seconda ipotesi, nonché sull'idea che l'utilità della loro professione andrebbe rivista.
Bianchi e neri
La sera della vittoria contro i Ghibellini tutti i Guelfi si ritrovarono per mangiare e festeggiare, ma al momento della scelta fra salsiccia e porchetta da mettere nel pane scattò la tragedia, e fu così che nacquero i Bianchi e i Neri.
I Neri, filofascisti, lottavano violentemente per avere le carrozze sempre in orario; i bianchi, che proclamavano una dittatura del proletariato, si limitavano a snobbare i Neri e a lanciare loro banane e noccioline intimandoli di tornarsene a Pistoia.