Dirk Nowitzki è un famoso giocatore tedesco dell'NBA tanto dotato di talento quanto assolutamente privo di coglioni. Infatti è solito scomparire nelle partite più importanti e vomitare negli istanti precedenti al loro inzio. Proprio in quest'arte il nostro non ha eguali nemmeno nella Lega Pro americana e, infatti, ha vinto il titolo di MVP (Miglior Vomito Professionista).

Caratteristiche

 
Nowitzki si finge un rapper negro

Dirk è un atipico, è alto circa 7 piedi, ma, a causa di un grave trauma subito nella sua terribile infanzia, si crede una guardia e gioca di conseguenza. Nessuno lo ha mai contraddetto poiché, com'è noto, ai matti si deve dire sempre di sì.

La carriera

La storia cestistica di Dirk ha le radici nel lontano 1999, quando militava nel Hchkhkkehh, una squadra di calcio dilettante tedesca, risultando un'insulto per tale sport (nota è l'intervista in cui Trapattoni inveisce contro di lui definendolo più e più volte "Strunz"). Un giorno, un po' stizzito in seguito all'ennesima partita di merda, Nowitzki scaglia con particolare veemenza la sua divisa nella cesta della roba sporca e viene notato dalla mente malata di Don Nelson, allenatore NBA (noto per essere l'unico caso non risolto da Freud), il quale decide di portarlo nella NBA.
Nel 2005 i suoi Dallas Mavericks si trovavano in vantaggio 2 a 0 nella serie finale contro i Miami Heat di Shaquille O'Neal (che nelle prime due gare si era limitato a divorare Hamburger assieme a Zack Randolph) e Dwayne Wade. Ma in gara -3 WunderDirk, come lo chiamano i suoi ammiratori (ossia sua madre, famosa battona tedesco-polacca), si nascose nello sgabuzzino mandando in campo al suo posto Luca Giurato che si trovava negli States per un provino con la CNN; sarebbe stato Avery Johnson, lo sventurato coach dei Mavs a cui Madre Natura ha fatto dono della voce più odiosa che una forma di vita pluricellulare abbia mai ascoltato, a convincere il ragazzone tedesco a uscire, minacciando in caso contrario di cantare l'intero repertori dei Dari.

L'anno successivo, in seguito ad una stagione regolare dominata (va però specificato che si erano momentaneamente ritirate tutte le franchigie tranne gli Charlotte Bobcats, i New York Knicks e, appunto, i Dallas Mavericks), la squadra texana si ritrova a dover affrontare, nel primo turno di playoffs, i Golden State Warriors, folle squadra guidata dal leggendario Baron Davis, secondo i ben informati diretto discendente di una razza superiore esistita prima del Big Bang. Ma nonostante la pochezza e la scarsa conoscenza del gioco della squadra avversaria (il loro allenatore, Don Nelson, è fermamente convinto di ricevere un punto per ogni tiro tentato) Nowitzki viene di nuovo sopraffatto dalle sue paura, tra le quali spicca il terrore per il buio, e vomita per 3 ore 20 minuti e 46 secondi senza mai fermarsi (proprio in quei drammatici giorni infatti gli viene consegnato il prestigioso premio di MVP). Il tentativo di sostituirlo con Santo Trafficante (gradito a coach Johnson perché dotato di un modo di parlare forse più irritante del suo) non sortisce gli effetti sperati, Dallas viene eliminata e il vulcanico proprietario Marck Cuban decide di far decapitare, dopo alcuni giorni di torture, il fastidioso Avery Johnson.

La carriera di Nowitzki purtroppo prosegue e, nella vana speranza di portare al titolo i Mavs, al tedesco è stato affiancato Jason Kidd, la cui reale età, secondo i ben informati, corrisponderebbe a tre volte quella di Mutombo, ossia circa 450 anni.

Curiosità

  • Secondo fonti vicine ad Adolf Hitler, il Führer, dopo aver visto Dirk Nowitzki, starebbe pensando di ritrattare tutte le sue teoria riguardo alla superiorià della razza ariana.