Caccia al cristiano

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Manifesto dell'edizione 2009/10 della caccia al cristiano
« Sono stati loro a dare fuoco a Roma »
(L'imperatore Nerone che smentirà due giorni dopo questa affermazione dicendo che era solo una battuta fra amici)
« SULLA CROCE! SULLA CROCE! SULLA CROCE! »
(Il popolo ebreo nel 33 D.C. data alla quale si attribuisce la nascita di questo sport)
« Calma signori, ci sono cristiani per tutti, rimanete in fila e non accalcatevi... »
(Un romano durante le persecuzioni del 250 D.C. tenta, invano, di tenere a bada una folla inferocita)

La caccia al cristiano, sport trai più antichi è presente in tutto il mondo da quasi duemila anni, progenitore di sport più recenti come la caccia alla volpe e quella al nusbari, rimane una delle attività ludiche preferite di tutte le religioni mondiali, tranne, ovviamente il Cristianesimo.

Nel 2008 la caccia al cristiano venne proposta come sport olimpico ma venne rifiutata agli ultimi secondi perché la commissione olimpica predilesse, con una decisione molto controversa, lo sport della lippa, questo portò non pochi disagi alla commissione che vennero assaliti più volte dai praticanti dello sport.

Storia

Eeeeebrei, chi volete sulla croce? Gesù o Barabba?

La caccia al cristiano nasce approssimativamente intorno al 33 D.C., il precursore dello sport fu Giuda insieme a tutto il suo popolo, gli ebrei, che in quell'anno perseguitarono e mandarono a morte il primo di tutti i cristiani, Gesù Cristo; nonostante l'uccisione di Cristo per i cristiani quei tempi erano abbastanza rosei, vivevano di rendita grazie ai vari strozzinaggi che avevano fatto quando erano ancora ebrei e potevano godere di un loro staterello che non era ancora minacciato dai musulmani cattivi perché protetto dall'Impero Romano. Le cose cominciarono a degenerare quando l'imperatore Nerone, grande artista e sportivo, diede fuoco a Roma per allenare i romani al salto in lungo sulle travi infuocate e la corsa, sport che si sarebbero svolti nelle ormai prossime olimpiadi in Grecia; i risultati furono però disastrosi, i romani non solo non riuscirono a conseguire risultati validi ma se la presero pure con l'imperatore, che dovette trovare al più presto un modo per togliersi da quell'impiccio; l'unica soluzione sembrava quella di trovare qualcuno su qui scaricare tutte le colpe. Il problema però era trovare questo scaricabarile, allora Nerone tirò fuori dal cassetto della sua scrivania il minidizionario del cinico - versione 1° secolo D.C. e, consultando la voce capro espiatorio, trovò trai sinonimi del termine la parola "cristiano" e, uscendo dal balcone di Piazza Venezia tuonò:

« IIIIIIIITALICI E ROOOOOMANI, QUEESTO È UN MOMENTO DI SVOLTA PER TUTTO L'IMPERO, NON CI SARAN PIÙ' NÈ ITALICI NÈ ROMANI, MA UN SOLO PO-PO-LO UNITO CONTRO I CRIIISTIANI CHE HAN TENTATO DI MIIIINARE L'IMPERO FIN DALLE SUE FON-DA-MEN-TA DANDO FUOCO A ROMA! DICHIARO APERTA LA CACCIA, ANDATE E MAN-GA-NEL-LA-TE I NEMICI DI ROMA! »
(Nerone, o almeno credo)
File:TorciaUmana.jpg
Un esempio di torcia al cristiano, spesso la potenza del fuoco che veniva sprigionato dal corpo dei cristiani era tale da terrorizzare le persone nelle vicinanze

da quel momento la caccia al cristiano diventò lo sport di stato, rimanendolo fino ai primi anni del 900 dal calcio, a sua volta spodestato nei primi anni del duemila dal tiro al terrone.

I tempi di Nerone furono l'età d'oro della caccia al cristiano che, secondo le cronache dell'epoca, se adeguatamente lavorato poteva diventare anche un combustibile alternativo. In quei tempi nella Roma imperiale si diffuse in maniera capillare la praticissima torcia al cristiano che sfruttava l'incredibile infiammabilità dei religiosi per poter creare luce ed energia a basso costo che perdurava anche intere giornate.

Dopo il periodo di Nerone si ebbe però una flessione di questo sport, che venne ripraticato per poco sotto la corte prima di Domiziano che tentò di rendere più elitario lo sport cacciando solamente cristiani che tentavano di congiurare contro di lui e dopo sotto Traiano, considerato uno degli imperatori più deleteri per lo sport, infatti diede la possibilità ai cristiani di scampare alla morte in caso abiurassero la propria religione; questa regola venne ben presto abolita dall'imperatore Marco Aurelio perché considerata antisportiva. Marco Aurelio fu uno dei maggiori atleti della caccia al cristiano, inventava personalmente le scuse più fantasiose come "aveva i calzini spaiati" oppure "non ha messo il basilico sulla pizza" per far processare ed uccidere i cristiani; questa sua passione durò poco, annoiato da questo sport decise di darsi al bungee jumping senza fili dando perciò inizio ad una nuova lotta per la successione al trono dell'Impero Romano e conseguente cambio di regole dello sport. Infine si ebbe l'ultima ma grandissima spinta di questo sport, infatti l'imperatore Diocleziano riempì i fondi dei club della caccia sparsi in tutto l'Impero dando nuove possibilità ai cacciatori che si dotarono di tutte le armi più all'avanguardia come gli archi con ottica e le lance radiocomandate.

Regolamento

Ritenuto uno sport a tratti violento, ci sentiamo di smentire vivamente queste voci. Qualsiasi persona può infatti leggere nel regolamento specificato nella legge della Sharia che il sangue versato è sempre sotto il controllo dei giudici di gara.

Per giocare non serve molto, un coltello, un macete, una pistola o qualsiasi altra arma approvata dal consiglio degli Ulema. Il regolamento stabilisce che nei giorni dispari i fratelli musulmani impegnati nella competizione facciano fuori almeno un porco infedele cristiano.

Modifiche al regolamento

Negli ultimi anni sono entrate in vigore nuove modifiche al regolamento. Ad esempio se il Papa si azzarda solo a pronunciare la parola Islam, automaticamente la regola del giorno dispari decade è si può andare a caccia anche nei giorni pari.

Voci correlate