Brauburger

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La storia di questa fantomatica birra Brauburger nasce nei mesi antecedenti la seconda guerra mondiale, quando Hitler in collaborazione con il fantomatico ign. (sta per ignobile) signor “Brauburger”, uomo di punta dell’industria bellica tedesca, intentavano il meccanismo che consentiva di produrre un liquido altamente tossico per contaminare le acque dei bacini presenti in territorio nemico.

Purtroppo però i risultati chimici non furono quelli sperati e il disgustoso sapore della mistura creata non era sufficiente a raggiungere lo scopo prefissato. Così, il sign. Brauburger, scaricato da Hitler per la sua incompetenza, si rifugiò a Quartucciu (zona ove ora si trovano le vele) a meditare sulla sua stupidità. L’uomo, pieno di orgoglio, era convinto di avere in mano una pozione magica, una ricetta che avrebbe cambiato il futuro delle generazioni a venire. Così, di sue spese, fece inlattinare in grandi barili verdi il liquido color olio di batteria e lo ripropose al leader tedesco.

Hitler, colto da inusuale gentilezza decise di non mandare a fare nel didietro il pover'uomo e accettò di buon grado il carico della bevanda custodita nei verdi contenitori. Deliberò di fornire a tutte le truppe sul fronte questi barili per un uso “a caso” del fantomatico liquido. Le testimonianze raccolte riportano che alcuni usavano il liquido per produrre fuoco, altri ci urinavano dentro. L’aviazione invece utilizzava i recipienti contenenti la mistura, gettandoli da alte quote, per distruggere obiettivi strategici nel cuore del territorio nemico.

Il signor Brauburger, quando venne a sapere di come la sua creazione era stata utilizzata, stufo dell’uso inconsueto e riduttivo del preparato venne preso da un raptus e tentò il suicidio bevendone un sorso. Ma la bionda bevanda non lo uccise, anzi lo dissetò, lasciandogli in bocca quell’amabile retrogusto di ferraglia arruginita, che ha reso famosa questa magica bevanda. Lì giunse come un fulmine l’illuminazione: finita la guerra mister BRAU, raccolse i suoi ultimi risparmi e acquisto una fabbrica di sciacquoni “der cesso” (nell’ arguto ragionamento che l’acqua da utilizzare sarebbe stata la stessa) e l’adattò per la produzione di quella che sarebbe poi rientrata nella categoria di “Birra”!!! Per rispetto e per risparmiare, riutilizzò quei contenitori verdi che famosa l’avean resa nei fronti nemici... il verde che poi sarebbe diventato il suo colore ufficiale, lo stesso colore dei ramarri, e del catarro...

Nonostante sia sconsigliata da tutti quelli che capiscono di birra, dagli ambientalisti, dai dottori, dai pudici, dai mistici etc.,oggi la birra BRAUBURGER è diventata una presenza fissa degli scaffali di Carrefour, delle piazzette peggio frequentate, ed è persino sponsor non-ufficiale di C.S.I Miami (tanto ne beve poca Orazio).

Comunqe, a parte le idiozie, la Brau mi è sempre stata fedele e non la cambierei per nulla al mondo!!! Il signor Brau ringrazia ufficialmente la nostra combriccola per avergli dato la possibilità di comprarsi la Iacuzzi, la Mercedes, il deltaplano, il caviale etc., il tutto con i nostri soldi.

La mia proposta è di smettere di vendere la Brau singolarmente a lattina, la Brau la si compra a casse, “a cascioni”, sennò la lasci nello scaffale. Meno di dieci non ha senso comprarne, non ti sposti neanche di casa per comprare una Brauburger... almeno una cassa, 2 casse, 100 casse!!! Grazie Brau di esistere!!!