Battaglia del Cellina

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Battaglia del Cellina
parte della seconda guerra persiana
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Battaglia del Cellinati battaglia di Salamina.
Data18 marzo 2021
Luogovivaro, Italia
EsitoVittoria strategica Italiana
Schieramenti
ItaliaPollame
Comandanti
Col. Alessio BaccoRosita
Effettivi
Reggimento Genova Cavalleria. 4 carri armati24 galline
Perdite
1 proiettile 105 mm12 galline, 1 muro
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La battaglia del Cellina è stata uno degli eventi che ha portato maggior lustro all'esercito italiano. Entra nel contesto della guerra dell'Antropocene ed è stata combattuta da due schieramenti: l'esercito italiano (Italia) e la società agricola PerPincoPinchernacchiolo (Pollame). I comandanti alla guida dei due eserciti furono Col. Alessio Bacco per le truppe italiane e Rosita per le truppe avicole.

Al termine della battaglia le perdite sono state di alcuni (1-2) proiettili da 150 da carroarmato per la compagine italiana e 12 galline ed un muro sull'altro fronte.

Cause

Durante la giornata del 17 marzo, in occasione della giornata per la sensibilizzazione avicola, la popolazione delle aie ha ritrovato un fulgente sentimento di orgoglio ed appartenenza. Questa escalation di sentimenti, probabilmente coadiuvata dall'uso di sostanze stupefacenti e derivanti degli ormoni, ha portato ad una lunga e chiassosa orgia. Lo schiamazzare delle galline, l'uso continuo di sostanze, petti sempre più gonfi e grandi galli neri ha innervosito le vicine terre italiche.

Il popolo italiano che alla data da un anno viveva chiuso in casa per Ben Affleck ragioni, stava cercando di festeggiare il giorno dell'Unità d'Italia con le sue canoniche meste feste, infastidito dai chiassosi rumori dei vicini ha vanamente tentato di risolvere la situazione in modo diplomatico.

Il primo atto del popolo fu quello di telefonare ai carabinieri/polizia denunciando i vicini "per schiamazzi notturni"; avendo però il popolo agito contemporaneamente, sono state inviate sul posto una enorme moltitudine di volanti delle forze dell'ordine che, educatamente, hanno iniziato a suonare il clacson e inveire dal finestrino a causa del lungo ingorgo così generatosi.

L'aumentato rumore e l'incessante orgia, ha aumentato non solo la rabbia del popolo italiano, ma anche l'invidia.

Come secondo tentativo diplomatico, il popolo italico ha inviato sostanze tranquillanti agli avicoli, così che almeno finisse l'orgia. Purtroppo la grande presenza di forze dell'ordine spaventava i nobili trasportatori di droghe italici (o anche no) che cercavano di raggiungere l'aia. Fortunatamente, alcuni baldi carabinieri piacentini, erano dotati di una loro fornitura, e posate le carte da briscola, scesi dall'auto e raggiunti i pollai, hanno iniziato a distribuire queste sostanze fingendo fossero incrementatori di prestazione.

Il colpo non riuscì, la festa proseguì fino alle 8:30 del mattino. Il popolo avicolo ballava e cantava rimarcando la difficoltà lavorativa nella terra italica e citando i pessimi contratti italiani al ritmo di "co.co.co.". Proseguiva quindi mostrando con fierezza la loro prestanza fisica, anche sportiva, cantando in coro "po, po, po, po, po, po, po". Questo fece ribollire l'odio italiano anche per la nefasta combinazione di avere il popolo gallico oltr'alpe e l'avicolo fuori dalla finestra.

La festa terminò quando le galline finalmente decisero che era ora di tornare a covare ed i galli che fosse giunto il momento di cantare. Tutto sembrava razzolare nel modo giusto.

Svolgimento

Il 18 marzo, dopo una notte passata insonne, ma infelice, il popolo italiano, affacciandosi alla propria finestra di casa, non poteva che notare i grandi sorrisi del popolo vicino. Forse la stanchezza, forse l'anno già trascorso in casa, forse la noia, forse, ma forse, ma sì... L'Italia, fiera anche di aver recentemente nominato presidente del consiglio dei Ministri un drago, inizia i suoi processi burocratici per decidere in quale stanza sarebbe opportuno posizionare il tavolo dove mettere il buffet per il catering che allieterà i presenti alla riunione preparatoria alla riunione nella quale verrà deciso se veramente fare una riunione per stabilire se entrare in guerra con gli avicoli, o no.